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comunicato gruppo presenza a Longare (VICENZA )
- Subject: comunicato gruppo presenza a Longare (VICENZA )
- From: "Bonato Bruno" <brunobonato at tiscali.it>
- Date: Sat, 3 Jan 2004 22:55:33 +0100
Invitiamo TUTTI alla RESISTENZA NONVIOLENTA di fronte alla illegalità della guerra, ottemperando al valore della nostra COSTITUZIONE in particolare all'articolo 11: " l'ITALIA RIPUDIA la guerra" un lascito rivolto come obbligo morale a TUTTI gli ITALIANI. La disattenzione da parte di organi rappresentativi dello Stato in carica , in quanto legittimati con delega dal POPOLO ITALIANO in quanto SOVRANO,comporta la restituzione del mandato essendo inadempienti al principio del RIPUDIO della guerra, coinvolgendo il POPOLO ITALIANO nella illegalità in contrasto col DIRITTO INTERNAZIONALE. Per il gruppo presenza a LONGARE (VICENZA) Francesco Scalzotto Armando Corato BrunoMatteo Bonato Via Valli 2 36040 San Germano dei Berici (VICENZA) Tel. 0444 868655 Alla Vostra cortese attenzione Longare 21 dicembre 2003 "Da domenica mattina 21 dicembre 1986 saremo per una ora davanti ai cancelli del deposito nucleare U.S.A. situato nel comune di Longare (Vicenza), in sintonia e nello spirito che anima la presenza nonviolenta dei pacifisti a Comiso (Ragusa)" sede di una base U.S.A. divenuta purtroppo importante a livello internazionale con il dispiegamento al suo interno di missili cruise a testata nucleare. Così dalla data su indicata a Longare animiamo i frettolosi passanti, ogni domenica per una ora dalle 10.00 alle 11.00 ci ritroviamo per dimostrare il nostro dissenso nei confronti di una aberrante politica che nella risoluzione delle controversie internazionali pone in gioco armi di inaudita potenza distruttiva , collaudate alla fine di quella immane carneficina, che fu la seconda guerra mondiale, il cui epilogo è stato quell'esperimento dal vivo" le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki" che ne dimostrò l'abominazione. All'inizio del 1992 "sito pluto"importante deposito di armi nucleari a cura della 69 ordnance company della caserma Ederle U.S.A.(VI) venne disattivata e così l'inamovibile mostro lasciò il Comune di Longare e per un periodo ci sembrò realizzarsi l'auspicata riconversione a uso civile, ma ben presto l'ex deposito nucleare violato dalle erbe spontanee venne ripulito.Una domenica mattina alla consueta presenza si affiancò in tenuta da ciclista un militare U.S.A., un graduato, ci chiese della nostra iniziativa, affermò che l'attuale struttura non conteneva più "porcherie"anzi verrà adibita a uffici e ci invitò per la domenica successiva a visitare l'ex deposito, così fu. La domenica successiva entrammo su invito del militare U.S.A. visitammo la parte superiore dove ci sono gli igloo, i bunker dove erano stoccate le armi nucleari, impressionante, ci aprì un portone in ferro e un altro successivo di notevole spessore, tirando una catena, ci apparve una cavità a volta di arco vuota .Se l'intenzione era di farci desistere dalla nostra presenza forse ci sarà stata una delusione da parte del nostro interlocutore, l'impegno rimane fino alla riconversione ad uso civile. Non ultime considerazioni sui sviluppi del deposito U.S.A. a Longare: abbiamo notato come di fronte a crisi internazionali, esempio Kossovo, Afghanistan e ora in Iraq, il movimento di personale militare dentro a questa struttura aumenta con finalità non certo umanitarie, c'è un coinvolgimento diretto del personale militare della Caserma Ederle nel conflitto in corso, quindi a vario titolo la popolazione Vicentina è coinvolta nonostante le innumerevoli manifestazioni contrarie alla guerra. L'attuale guerra in Iraq dal punto di vista giuridico internazionale è illegale, la dichiarata guerra al terrorismo nasconde niente altro che subdoli interessi economici (tutte le persone del governo Bush hanno particolari interessi nell'industria delle armi e del petrolio). L'art.11 della Costituzione Italiana sancisce, che "l'Italia RIPUDIA la guerra", non solo come "strumento di offesa alla libertà di altri popoli" bensì anche come " mezzo di risoluzione delle controversie internazionali" nei fatti tale principio è disatteso dalle nostre rappresentanze politiche, dal Presidente della Repubblica e dal Governo Italiano. Pertanto in "OBBEDIENZA" alla carta Costituzionale in particolare all'art.11:l'ITALIA RIPUDIA la guerra "esortiamo TUTTI al DOVERE di RESISTENZA NONVIOLENTA attuando una disobbedienza collettiva contro ordini e comportamenti INCOSTITUZIONALI degli organi dello STATO e la RESISTENZA NONVIOLENTA individuale disobbedendo ad ordini apparentemente "legittimi" che urtino contro il dovere di fedeltà alla COSTITUZIONE o contro il DOVERE di rispettare i principi fondamentali del DIRITTO INTERNAZIONALE. Citiamo ora un pensiero da noi condiviso, di Padre Ernesto Balducci: "In questo momento io mi trovo a chiedere con sofferenza e umiltà, ai popoli offesi -ai Curdi , ai Palestinesi, agli Eritrei, ai Somali, e a ogni altro popolo della terra i cui diritti sono rimasti inascoltati - la grazia di considerarmi uno di loro. Non disperate - vorrei dire loro- siamo milioni e milioni, dentro le mura d'acciaio dell'Occidente, a vivere, come se fosse nostra, la vostra disperazione e a prepararci a creare insieme a voi un mondo nuovo tenuto unito dal DIRITTO e non dal terrore del grande gendarme(23 gennaio 1991).
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