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(Fwd) [noomc-it] 11 settembre: il Reichstag di Bush - libro
- Subject: (Fwd) [noomc-it] 11 settembre: il Reichstag di Bush - libro
- From: "Davide Bertok" <davide at bertok.it>
- Date: Sat, 27 Dec 2003 13:00:53 +0100
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------- Forwarded message follows ------- To: noomc-it at yahoogroups.com From: "fr_abbe" <frabbel at tin.it> Date sent: Sat, 27 Dec 2003 11:26:12 -0000 Subject: [noomc-it] 11 settembre: il Reichstag di Bush - libro [ Double-click this line for list subscription options ] 11 settembre: il Reichstag di Bush - libro titolo: "11 settembre: il Reichstag di Bush" di Robin De Ruiter - Zambon editore - 160 pagine 12 euro Berlino, 1933 / New York, 2001 Molto è già stato scritto sui ristretti gruppi di comando che manovrano dietro le quinte per imporre la globalizzazione e con essa un nuovo ordine mondiale. Si tratta qui dei gruppi di comando delle grandi imprese, delle istituzioni mediatiche e finanziarie, così come dei vertici della politica. Tali gruppi controllano strettamente anche gran parte delle organizzazioni non governative (ONG) e delle società più o meno occulte, nelle quali vengono messi a punto dei piani per sovvertire l'odierno ordinamento del mondo. Secondo il premio Nobel George Wald, nel mondo occidentale non comandano i governi. Essi servono solo come manovali delle grandi concentrazioni finanziare e industriali che sono le vere detentrici del potere. Esistono dozzine di giganti multinazionali e transnazionali; oggi siamo testimoni delle più grandi concentrazioni di potere e ricchezza mai esistite nella storia dell'umanità. Non si tratta di imprese commerciali, si tratta di potenze mondiali, questo dice il biochimico George Wald. Nel mio libro del 1989 El poder oculto detras de la Nueva Orden Mundial (Ristampa: Ediciones Paulinas, México 2002) viene spiegato che queste potenze mondiali hanno deciso non solo di dare il via alla globalizzazione, ma hanno anche pianificato in tutta segretezza un nuovo ordinamento mondiale. Queste potenze vengono a loro volta controllate da un numero ristretto di persone, relativamente sconosciute al grande pubblico. Esse decidono chi potrà avere un lavoro e chi invece dovrà vivere in povertà, che cosa verrà prodotto, come saranno impiegate le ricchezze. Il libro si basava su dozzine di interviste e colloqui personali che ho condotto negli Stati Uniti nel 1989, con alcune persone direttamente coinvolte e con altre che erano riuscite, attraverso contatti personali, ad intuire la vera natura del potere. Grazie al loro aiuto ho potuto prevedere diversi episodi che fanno parte del piano per portare alla creazione dello stato di controllo mondiale e dittatoriale. Purtroppo molti degli avvenimenti che avevo allora pronosticato (per nostra fortuna non tutti) si sono avverati! Si può ritenere un caso il fatto che le mie fonti avessero annunciato già nel 1989 una guerra in Europa (guerra dei Balcani)?[1] Nella stessa data avevo previsto, sulla base delle stesse informazioni, il nuovo conflitto in Medio Oriente che imperversa dall'inizio del XXI secolo. Le mie fonti hanno anche "profetizzato" lo scatenamento di una guerra in Sud America, da parte dei baroni della droga. In Colombia è oggi alle porte un secondo Vietnam. La maggior parte dei mezzi d'informazione sostiene che il governo colombiano verrebbe attaccato da gruppi di guerriglieri di sinistra. Tali organi d'informazione si limitano a riportare fedelmente le veline del governo USA e di quello colombiano. La verità è diversa. In Colombia operano effettivamente diversi gruppi di guerriglieri che lottano per strappare delle riforme politiche ed economiche e che combattono ormai da anni contro le truppe governative. Il più grande di questi è la FARC (Forza Armata Rivoluzionaria della Colombia). Nonostante l'autorità nordamericana per la lotta alla droga abbia dovuto ammettere che finora "esistono pochissimi indizi sulla partecipazione dei rivoluzionari al traffico della droga", i governi degli USA e della Colombia sostengono invece all'unisono che la FARC sia coinvolta in questo traffico. Il piano nordamericano di intervento militare "Colombia", dal costo di 1,3 miliardi di dollari, servirebbe a combattere questi "terroristi della droga". La droga ha effettivamente un ruolo molto importante nella guerra civile. I più grandi produttori di droga sono però, guarda caso, proprio i militari colombiani, i paramilitari di destra ed i grandi proprietari terrieri che vengono apertamente sostenuti dal governo colombiano e degli USA. [1] L'ex pilota della CIA Terry Reed portò droga e soldi dalla Colombia in Arkansas. Nel suo libro "Compromised: Clinton, Bush & CIA" egli rivela un incontro segreto della CIA, durante il quale erano presenti Bill Clinton, Oliver North e l'assistente della CIA di George Bush. Per vie segrete ogni settimana venivano portati oltre 9 milioni di dollari in Arkansas e li "ripuliti"! Questo libro denuncia apertamente la famiglia Bush come commercianti di droga e descrive inoltre come Bill Clinton abbia utilizzato le proprie amicizie politiche nello stato dell' Arkansas per facilitare il traffico della droga operato dalla CIA. Sui collegamenti tra l'allora presidente nordamericano George Bush con la congiura mondiale si potrebbe scrivere un libro intero. Le sue torri di trivellazione petrolifera Zapata sono state utilizzate per contrabbandare la droga negli Stati Uniti. La droga veniva scaricata sulla piattaforma petrolifera davanti alla costa del Texas. I piccoli natanti che arrivavano dalle piattaforme non venivano controllati dalla dogana. Si riferisce inoltre che il figlio di George Bush sarebbe stato osservato mentre controllava personalmente l'arrivo della droga da una base dell'aeronautica militare dell'esercito nordamericano! (ferry Reed, Compromised: Clinton, Bush & the CIA, Lincoln 1994, 32). Il traffico mondiale della droga non è soltanto, dopo il petrolio, il secondo ramo industriale per fatturato a livello mondiale (cifra d'affari valutata in $500 miliardi all'anno), ma serve anche a schiavizzare le persone per privarle, un giorno non lontano, di tutti i loro diritti. Esistono prove che le élites fanno di tutto per facilitare l'ingresso dei giovani nel mondo della droga. L'élite ha interesse a rendere dipendente il maggior numero possibile di persone, per minare il loro spirito e confondere i loro pensieri. Non è affatto improbabile, quindi, che i maggiori centri governativi abbiano impartito alla polizia l'ordine di non arrestare i grandi trafficanti di droga e di non distruggere le cosiddette "Crack Houses". Soltanto ammettendo una simile ipotesi si riesce a spiegare il fatto che, malgrado le enormi possibilità investigative rese oggi possibili dalla tecnologia moderna, i trafficanti di droga continuino allegramente i loro lucrosi affari. Per gli investigatori è molto frustrante, quando si rendono conto dell'enorme discrepanza fra quello che essi potrebbero ottenere nella loro lotta contro la criminalità della droga (se non avessero le mani legate dai loro superiori) e quanto poco invece riescono effettivamente a realizzare. Che non si tratti di un fenomeno limitato agli Stati Uniti sembra essere dimostrato anche da alcuni inquietanti episodi denunciati da un commissario di polizia ticinese che coinvolgerebbero la "incorruttibile" Carla Del Ponte.[2] Il Presidente nordamericano George W. Bush ha adottato, sin dal suo insediamento, un atteggiamento più duro verso la FARC, definendo i suoi membri tout court come "terroristi" proprio mentre erano in corso i bombardamenti contro l'Afghanistan.[3] Il governo nordamericano descrive la Colombia ed i suoi vicini Venezuela, Bolivia, Ecuador e Pero come "una regione la cui sottomissione economica è necessaria per la supremazia mondiale". Il vero obiettivo che il governo USA si prefigge di raggiungere attraverso il "Piano Colombia" è quello di aprire la Colombia e gli altri paesi ai complessi multinazionali. Il vero interesse dell'élite mondiale per questi paesi non si limita allo sfruttamento delle grandi riserve di oro, petrolio e carbone fossile: attraverso l'inserimento della zona nordamericana di libero commercio (FTAA) - programmato per il 2005- aumenterà l'importanza strategica della Colombia come asse di trasporto nord-sud. Le mie fonti avvertivano inoltre che, dopo le sorprendenti trasformazioni che si sono realizzate di recente nel mondo attuale, saremmo stati testimoni, a partire dal 2000, di una sequenza ininterrotta di notevoli cambiamenti, con conseguenze che porteranno ad una svolta profonda nella vita di tutti noi. Gli attentati terroristici a New York e Washington dell'11 settembre 2001, di cui ci si ricorderà a lungo, ed i cui veri responsabili sono ben lungi dall'essere stati scoperti, rappresentano l'occasione propizia per imporre all'umanità intera quei radicali cambiamenti che le mie fonti avevano già allora previsto. A partire dall'11 settembre 2001 ci stanno guidando a passi veloci verso il cosiddetto nuovo ordinamento mondiale, un eufemismo questo che è in realtà sinonimo di dittatura mondiale. Dall'11 settembre l'élite dominante negli Stati Uniti e nei paesi satelliti sta minando i diritti democratici fondamentali - con conseguenze che oggi possiamo soltanto immaginare. Corriamo tutti il pericolo, prima ancora di esserci resi conto di essere stati ingannati, di vederci privare di tutti quei pochi diritti che l'umanità si era conquistata durante secoli di lotte contro il potere. Molto presto le società strutturate come quelle che oggi conosciamo saranno soltanto un ricordo. Si è iniziato investendo il danaro necessario per imporre un docile attore alla presidenza (Stati Uniti) o portando al governo (Italia) un partito-fantasma, che esiste soltanto nei budgets pubblicitari dei grandi mezzi di comunicazione e si finirà presto per entrare in un'epoca buia e sadica, nella quale la massa degli esseri umana correrà il rischio di venir sostanzialmente ridotta in schiavitù. Per il consolidamento del nuovo ordinamento mondiale pianificato serve assolutamente il controllo sulle scorte petrolifere mondiali. Potere sul petrolio significa potere su tutto il mondo. Non è certo per caso che, durante lo scorso decennio, si siano accesi violentissimi e cruenti scontri per il controllo delle grandi riserve petrolifere e di gas delle nuove repubbliche dell'Asia Centrale: Turkmenistan, Kazakistan, Uzbekistan, Tagikistan e Kirgizistan.[4] Non è sicuramente per caso che in tutte le regioni interessate da nuovi progetti petroliferi scoppino sempre delle guerre civili. Come esempio citerò, tra gli altri, le guerre in Cecenia, Kurdistan, Dagestan, Nagorni Karabach e in Georgia. Tutti gli elementi di disturbo: individui, partiti, diverse visioni del mondo, religioni e nazioni che oseranno ostacolare questi piani di dominio si troveranno automaticamente sulla lista nera e verranno duramente repressi. Tutti i paesi che vorranno conservare la propria indipendenza e che quindi tenteranno di opporsi al nuovo ordinamento mondiale verranno o sottomessi o cancellati dalla carta geografica (l'esempio jugoslavo è paradigmatico). A partire dall'11 settembre la cosiddetta "guerra al terrorismo" è un argomento di pubblico dominio. Proprio mentre migliaia di famiglie soffrivano per le conseguenze dell'atto terroristico alle torri gemelle, qualcuno stava già sfruttando la tragedia come trampolino di lancio per una nuova guerra. È importante sapere che questa guerra non è nata all'improvviso: essa era già stata pianificata in precedenza, come dimostreremo in seguito. All'indomani dell'11 settembre il Ministro nordamericano alla Difesa Paul Wolfowitz annunciò per primo che non ci sarebbe stata solo una ritorsione: "Sarà una campagna militare e non una singola azione". Wolfowitz disse esplicitamente: "Bisogna eliminare gli stati che sostengono il terrorismo." Con questo intendeva riferirsi a tutti quei regimi che gli USA non riuscivano a controllare o direttamente, o attraverso i loro delegati. Ma chi ha davvero realizzato gli attentati? Se ci lasciassimo guidare dalla logica induttiva e se facessimo semplicisticamente coincidere la risposta alla domanda "cui prodest?" con la responsabilità degli attentati non avremmo dubbio alcuno nell'attribuire al governo nordamericano la cinica e criminale responsabilità degli avvenimenti. Ma un processo induttivo non può essere ritenuto sufficiente per creare delle certezze. Con questo studio cerco di informare il lettore e di stimolarlo alla riflessione sulle reali responsabilità riguardo agli attacchi che sono stati portati al cuore economico e militare degli USA attraverso una serie di quesiti. Questi quesiti sono rimasti sinora senza una risposta plausibile diversa da quella che gli attentati sono stati forse commissionati o addirittura anche eseguiti dalle autorità degli USA, ma sicuramente da esse almeno tollerati e coperti. Le informazioni, raccolte in questo libro, contengono esclusivamente fatti resi pubblici dagli organi d'informazione internazionale. Spero che grazie a questo libro la politica del mondo occidentale, così come quella del mondo islamico e dello stato d'Israele verranno osservate, studiate e giudicate in maniera sempre più critica, senza pregiudizi e al di fuori di schemi tradizionali. [1] International Press Service del 22 agosto 1995 [2] Fausto Cattaneo, Deckname Tato, Pendo, Zurigo 2001 Pagina 197: "TI conflitto con Carla del Ponte è inevitabile. Lei non vuole assolutamente vedere Escobar junior in un carcere svizzero." Pagina 377: "La nomina di Carla Del Ponte a Pubblico Ministero al Tribunale Internazionale dell'Aia nell'agosto 1999 rappresentò il coronamento di una carriera che si è sempre realizzata nel segno della politica." [3] Financial Times Deutschland del 26 ottobre 2001 [4] Financial Times Deutschland del 26 ottobre 2001 Indice dei capitoli del libro: 1 - La guerra contro l'Afganistan 2 - Il pretesto 3 - Antiamericanismo 4 - Il carbonchio 5 - Il capro espiatorio 6 - Il volto terribile dei servizi segreti 7 - Terrore contro il proprio paese 8 - Gli attentatori suicidi 9 - Dichiarazione di guerra del mondo civilizzato 10 - Guerra 11 - Hollywood 12 - Osama bin Laden un eroe dell'Islam o una canaglia al servizio della CIA 13 - Come evitare il rischio di una futura dittatura mondiale? Inviare msg : mailto:noomc-it at yahoogroups.com Iscriversi : mailto:noomc-it-subscribe at yahoogroups.com Cancellarsi : mailto:noomc-it-unsubscribe at yahoogroups.com Supporto tecnico: mailto:noomc-it-owner at yahoogroups.com Sito della lista: http://groups.yahoo.com/group/noomc-it Iscriviti anche a NOBIOTECH-IT: nobiotech-it- subscribe at yahoogroups.com L'utilizzo, da parte tua, di Yahoo! 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