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Articolo tratto dal quotidiano "l'Unità" del 07.12.2003
- Subject: Articolo tratto dal quotidiano "l'Unità" del 07.12.2003
- From: "Emanuele Lodolini" <emlodolini at virgilio.it>
- Date: Tue, 9 Dec 2003 18:14:23 +0100
> Articolo tratto dal quotidiano "l'Unità" del 07.12.2003 > «Danni collaterali»: per colpire un talebano, aerei Usa uccidono nove > bambini > di red. > > «Danni collaterali» li chiamano. Ma per i nove bambini afgani uccisi > dal fuoco di un aereo statunitense la definizione della loro morte non ha > molta importanza. Assieme a loro sarebbe morto anche l'obiettivo dei jet > americani: un talebano che avrebbe assassinato poco prima due operai. > > La storia è tragica ed incredibile allo stesso tempo. Verso le 10,30 > del mattino cacciabombardieri della coalizione a guida statunitense che sta > combattendo in Afghanistan hanno preso di mira un edificio nei pressi della > città di Ghazni, nel sud del Paese. All'interno, secondo quanto hanno > riferito i comandi statunitensi, si sarebbe rifugiato un uomo che poche ore > prima si sarebbe reso responsabile dell'omicidio di due operai che > lavoravano su di una strada non lontano dall'obiettivo bombardato. > > Le forze della coalizione che sono arrivate sul posto dopo l'attacco > aereo hanno trovato il corpo di un adulto, probabilmente il sospetto > terrorista, e quelli di nove bambini, maciullati dai colpi di cannone > automatico sparati contro l'edificio. > > «Dopo l'attacco, le truppe di terra della coalizione si sono recate > nella zona ed hanno trovato il corpo dell'obiettivo preso di mira ma anche > quello di nove bambini», si afferma in un comunicato emesso dalla base aerea > di Bagram, a nord di Kabul. «Le forze della coalizione hanno agito sulla > base di informazioni ricevute e lungo un arco di tempo calcolato per far sì > che il terrorista si trovasse in un luogo isolato», prosegue il comunicato > ripreso dall'agenzia Afp. > > Al di là delle giustificazione e delle scuse dei comandi (che, hanno > assicurato, apriranno un'inchiesta) resta l'incredibile sproporzione tra i > mezzi usati, un attacco aereo, e l'obiettivo, un attacco aereo. L' > equivalente dell'usare un cannone per uccidere una mosca. Un'assimetria che > è la ragione stessa del cosiddetto errore. È impossibile, nonostante le > cosiddette armi intelligenti, evitare vittime innocenti in queste > condizioni. > > Ma la sproporzione tra mezzi e obiettivi è quasi una costante, non > solo in Afghanistan. Tanto che i «danni collaterali» di questa guerra > invisibile si moltiplicano. Lo scorso novembre, sei civili afghani erano > rimasti uccisi in un bombardamento aereo da parte delle forze alleate nella > provincia orientale di Paktika mentre era in corso un'operazione contro > militanti islamici. Tre settimane più tardi otto persone, tutte della stessa > famiglia, erano rimaste uccise in un bombardamento aereo nella provincia > nord-orientale del Nuristan. Lo scorso settembre, otto nomadi erano stati > uccisi nella provincia di Zabul, nel sud-est. Anche in questo caso gli > americani stavano dando la caccia a due Taleban in fuga. > >
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