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- Subject: CC
- From: Franco Marenco <marenco at fisica.unige.it>
- Date: Fri, 21 Nov 2003 12:40:04 +0100
--------- To: <vocedelgamadi at yahoogroups.com> From: "Fabrizio Rossi" <rossifrz at virgilio.it> Date: Fri, 21 Nov 2003 03:50:31 +0100 Subject: [vocedelgamadi] anche i CC: lacrime di coccodrillo Riporto per intero il testo che segue, scritto dal segretario nazionale dell'UNAC (Unione Nazionale Arma Carabinieri), pubblicato anche, con qualche taglio non essenziale, sotto forma di lettera, dal quotidiano Liberazione in data 19/11/2003. Inutile sottolineare che la grande maggioranza dei mezzi di informazione ignora la notizia, o ne riporta brani edulcorati. In qualche sito internet il testo comincia a non essere piu' accessibile, evidentemente esiste qualche pressione per sopprimerlo. Saluti. Fabrizio Rossi. --------- I Carabinieri vogliono il ritiro immediato RABBIA ED AMAREZZA PER I COLLEGHI CADUTI IN IRAQ "Non siamo guerrafondai, siamo solidali con quelle popolazioni, ma costretti a combattere una Guerra che NON tutto il popolo Italiano e NON tutto il Parlamento hanno voluto". Dopo americani ed Inglesi, non poteva che toccare ai nostri carabinieri e soldati italiani in Iraq. Ragazzi spinti alle missioni estere da non solo senso umanitario di aiuto a quelle popolazioni, da non solo senso di patriottismo o contributo alla lotta al terrorismo, ma anche e spesso soprattutto per portare a casa qualche soldo in piu' e vivere una vita con maggiore dignita'. Per questo per essere assegnati alle missioni estere, tra i carabinieri vi e' una concorrenza spietata a suoni di raccomandazioni. In termini economici, 6 mesi di missione estera soprattutto in zone belliche, contribuisce a comprarsi almeno meta' della tanto agognata casa. La miseria economica, in cui versano tutti i carabinieri, poliziotti e militari Italiani, non puo' essere sottaciuta, come non puo' essere sottaciuto il mancato impegno degli attuali Governanti alle tanto evidenziate ( solo in campagna elettorale ) situazioni migliorative per tutto il comparto sicurezza, in cui i Carabinieri, parte integrante, vivono con regolamenti da prima guerra mondiale e con stipendi da fame. Non siamo guerrafondai, siamo solidali con quelle popolazioni, ma costretti a combattere una Guerra che NON tutto il popolo Italiano e NON tutto il Parlamento hanno voluto, perche' non avallata dall'ONU. I Ns. Carabinieri non sono affatto preparati ne' psicologicamente ne' professionalmente a combattere una simile guerra civile come quella in Iraq, questo va' detto a chiare lettere. Chi ritiene il contrario, per motivi di opportunismo, non dice il vero. Piangiamo i nostri morti, i nostri colleghi ed assistiamo all'ennesima farsa di lacrime di coccodrillo da parte di chi, una certa responsabilita' nell'invio di quel contingente deve pur averla. L'Unione Nazionale Arma Carabinieri, si stringe attorno alle mogli ed ai figli dei colleghi caduti, ed invita i Governanti ad esaminare seriamente la possibilita' di un RITIRO IMMEDIATO dei nostri uomini da tale situazione che potrebbe costare ancora vittime al nostro popolo che ha gia' fin troppi problemi in Patria. Il Segretario Generale UNAC M.llo CC. Antonio SAVINO Direttore de LA RIVISTA DELL'ARMA --------
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