Zanotelli alla Gravina-Altamura



Vi invio la trascrizione della breve chiacchierata fatta con Padre
Zanotelli, comboniano, presente tra i marciatori,  sul tema della marcia,
dei parchi, del futuro della murgia.





A lui, più che domande, abbiamo chiesto di ascoltarlo.

Questa la sua libera dichiarazione:

<<Primo. Io prima di tutto dico congratulazioni per lo splendido lavoro che
avete fatto perché mettere insieme così tanta gente, in Puglia, per una
cosa del genere, non è facile. E' stato fatto un lavoro  trasversale, che
ha toccato tutti dai giovani, ne vedo tantissimi e questo è molto bello, a
tutte le fasce di età, ma soprattutto al campo giovanile, alle scuole, ci
sono laici ma ci sono  anche religiose, Queste sono trasversalità molto
importanti, veramente molto bello. Congratulazioni agli organizzatori.

Secondo. Io suggerirei  che questa marcia diventasse una specie di
Perugia-Assisi del  sud, la prima più in chiave nazionale, in chiave
europea, questa dovrebbe essere in chiave mediterranea più rivolta  al sud,
al sud d'Italia ed al mediterraneo , quale il medio-oriente e
nord-africa....

Terzo, ho l'impressione che la Puglia è ancora la regione dove c'è la
capacità organizzativa, tra le regioni del sud, ed in questo senso questa
marcia è molto significativa proprio perché esprime un sud che vuole
recuperare    se stesso, la propria dignità, le proprie radici, la propria
cultura, essere fiera del proprio pensiero meridiano. Questo è un altro
aspetto che secondo me la marcia esprime e deve continuare ad esprimere man
mano che va avanti...

Dovrete insistere sull'aspetto militarista, don Tonino Bello diceva no ai
poligoni di tiro,..perché diceva : <<no potete pensare ad avere una
culturale verso il nord-africa e il medio-oriente se avete i cannoni o gli
aerei puntati verso di loro>>. Questa un una lotta da continuare perché la
Puglia sia o diventi una vera arca di pace, nel vero senso della parola..

L'aspetto vostro, locale, della murgia, secondo me quello che è importante
è proprio il problema della terra. Soprattutto dovreste cominciare a
riflettere, insieme anche ai comuni. Se i comuni sono qui oggi a marciare
dovrebbero avere  un momento in cui tutti i consigli comunali della murgia
si ritrovano insieme, se questo è possibile, magari con un consiglio
ristretto che rappresenti questa realtà dell' intera murgia. I comuni hanno
la tendenza a lavorare ciascuno per proprio conto, mentre sarebbe
importante che questo coordinamento dei comuni, eletto dai comuni stessi,
fosse capace di proporre delle cose che vengano realizzate. Per esempio
potrebbe essere che la murgia come parco rurale vada  verso
un'accentuazione della  diffusione dell'agricoltura biologica e che ci
siano tentativi di cooperative per incoraggiare i giovani a mettersi
assieme, anche con le famiglie per  realizzare un'agricoltura che risponda
alle esigenze della gente..

E' in questo senso che vedo il vostro movimento locale.. e vi auguro
davvero che la regione si decida che non si giochi più e che il parco venga
fatto e che si parta davvero con una politica nuova>>.



Don Zanotelli, io risiedo in un comune, Ginosa in provincia di Taranto, che
partecipa al perimetro del futuro Parco delle Gravine  costituito da
un'area  di murgia che si affaccia sulla pianura tarantina e metapontina.
Il parco prende il nome da lunghi e profondi burroni , le gravine, che   da
nord a sud portano a mare le acque meteoriche del sovrastante territorio
murgiano.

Molti comuni hanno ridotto la loro partecipazione, addirittura qualcuno vi
partecipa con pochissimo territorio..



<<Io non conosco quella zona.. ma è chiaro che queste resistenze da parte
dei comuni fanno sicuramente  parte della  natura umana che al sud è ancora
più accentuata che al nord, ovvero  c'è qualcosa che blocca al lavorare
insieme e sembra che ognuno voglia andare da solo invece di collegare i
comuni,. I comuni sono la base di una  società civile seria se collaborano
, se lavorano insieme  in modo da abituarli a riflettere. Il problema dei
comuni  è che non viene più fatta politica ma è solo gestione di fondi,
spartizione di finanziamenti, soldi .

Questo tipo di amministrazione non è più sostenibile, dobbiamo cominciare a
smetterla e pensare seriamente ad un modo sincero e concreto di fare le
cose...>>



Parlerà, nel suo intervento previsto al termine della manifestazione, di
Don Tonino Bello?



<<Certamente è un amico intimo al quale credo di aver buttato addosso varie
croci. Sono convinto, insieme al Vescovo Monsignor Bettazzi, che la sua
prematura morte, che quel tumore glielo abbiamo fatto venire noi. Lui aveva
il sorriso sulle labbra ma rodeva dentro, col vaticano, con altri vescovi,
con la gente,  ha sofferto molto..soffriva molto, non solo lo ricorderò ma
lo sento molto presente in questa marcia..lo ricorderò certamente.>>.



Trascrizione a cura di Peppino Pirrazzo del Coordinamento Provinciale dei
Comitati per il Parco delle Gravine.(infotel 3405054489)