com stampa. NUCLEARE. CIMA (VERDI): ISRAELE LIBERI VANUNU



NUCLEARE. CIMA (VERDI): ISRAELE LIBERI VANUNU

Interrogazione al ministro degli Esteri


La Verde Laura Cima, deputata della commissione Esteri, chiede al governo,
con una interrogazione, di attivarsi in ogni sede diplomatica affinché
Israele liberi il tecnico nucleare Mordechai Vanunu e perchè emerga la
verità sul suo rapimento avvenuto a Roma diciassette anni fa, vicenda su
cui l'inchiesta fu archiviata dal Tribunale della Capitale nel 1988.

"Perché il governo di Tel Aviv, giustamente preoccupato per i programmi
nucleari di altri Stati, si accanisce contro Vanunu e non lascia trapelare
nulla sul proprio potenziale nucleare? Il tecnico israeliano - ricorda Cima
- ha lavorato alle installazioni nucleari di Dimona, in Israele, dal 1976
al 1985, quando scoprì che quell'impianto produceva bombe nucleari; questo
lo spinse, nel 1986, a rivelare quel segreto al Sunday Times che pubblicò
un servizio nel qual emergeva che Israele stava diventando la sesta potenza
nucleare del mondo, in violazione dei trattati internazionali, con la
fabbricazione di 200 bombe atomiche prodotte senza alcuna autorizzazione
parlamentare. Il 30 settembre del 1986, prima che il Sunday Times
pubblicasse quell'articolo, Vanunu fu rapito da agenti del Mossad
all'aeroporto di Fiumicino, dove venne drogato e portato via mare in
Israele. Dopo un processo a porte chiuse, fu condannato a 18 anni di
carcere per tradimento e spionaggio e subì l'isolamento per ben 11 anni.
Israele ammise che il tecnico nucleare non aveva commesso alcuna violazione
della sicurezza nazionale ma negò la libertà provvisoria perché egli aveva
sempre rifiutato di dichiararsi colpevole. L'adduzione di un individuo da
un paese all'altro, - sottolinea infine Cima - per opera di agenti di
quest'ultimo, viola la Convenzione Internazionale sui diritti civili e
politici: per questo l'Italia ha il dovere di fare luce su quel torbido
rapimento".