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dalla Rocca di Assisi la richiesta di una Europa unita e federale e di un Parlamento mondiale
- Subject: dalla Rocca di Assisi la richiesta di una Europa unita e federale e di un Parlamento mondiale
- From: Vallinoto Nicola <n.vallinoto at datasiel.net>
- Date: Tue, 14 Oct 2003 10:00:25 +0200
[...]Ultimo intervento quello del parlamentare europeo Joe Leinen, (presidente dell'Union of European Federalist) che ha ricevuto ovazioni e applausi scroscianti annunciando l'impegno per un unico governo europeo, "Perchè la pace è un valore e non un oggetto politico, e serve un Europa unita con una voce sola, che pretende una riforma democratica dell'Onu e la creazione di un Parlamento mondiale". Leinen ha invitato tutti i partecipanti ad esserci anche a Roma il prossimo 9 maggio per affrontare di nuovo il tema di questo storico progetto.[...] Nicola Vallinoto Fonte: www.bari.vivacity.it/articoli/dettaglio/0,3573,27%7C1%7C267774,00.html Domenica 12/10/2003 In trecentomila per la Pace Successo per la Marcia della Pace da Perugia ad Assisi. Un serpentone umano di 300mila persone hanno sfilato sotto il segno dell'arcobaleno. Toccanti gli interventi del senegalese Mamadou Sissoku e dell'americano Colin Kelly. La manifestazione si è svolta nel migliore dei modi Il sole che fa capolino, il cielo nuvoloso e un lungo arcobaleno, coloratissimo di 300mila persone. Bandiere rosse, striscioni, solidraietà, accenti di ogni luogo del globo, riflessioni e tanti chilometri. Ben 24 partendo dalle 9.30 del mattino dai Giarini del Frontone di Perugia per arrivare alle 16.23 nel piazzale antistante la Rocca Maggiore di Assisi. E' stata quella l'ora in cui ha fatto il suo ingresso fra la folla lo striscione che apriva una delle edizioni della Marcia della Pace Perugia - Assisi più partecipate di sempre. Lo striscione recitrava "Europa di Pace", portato per ore da uomini e donne, senza sosta che non hanno ne bevuto ne mangiato. E' stato il momento che ha inaugurato la fare finale della Marcia, appunto ad Assisi dove per più di due ore si sono susseguiti riflessioni, interventi e siparietti comici e musicali. Che la partecipazione fosse totale lo testimoniavano i tanti extracomunitari, i frati, i giovani di ogni oarte d'Italia, le associazioni di volontariato e sportive, gli scout, i gonfaloni di decine e decine di comuni italiani con i loro i costumi medievali, i sindacati (Cgil, Spi, Anpi, Unione Inquilini, metalmeccanici) e le associazioni, Acli, Arci, Emergency e via discorrendo. Gli striscioni, tra i quali alcuni davvero toccanti come quello che protestava contro i morto nelle celle di isolamento in Turchia, con le foto una per una delle 107 persone scomparse. Il tutto nel nome della Pace e di Aldo Capitini, il padre fondatore della Marcia tanti anni fa. E alla Rocca lo spettacolo è stato di quelli da non dimenticare. Prima l'apertura con la cantante statunitense Joanie Meten, quindi con l'orchestra di Piazza Vittorio e i suoi ritmi orientaleggianti. A stemperare il tono pesante dei messaggi di pace in tempo di guerra ci ha pensato Davide Riondino con una filastrocca in cui ha preso in giro tutti ma proprio tutti gli uomini politici italiani. Ma quelli degli interventi successivi, ripresi in diretta da No War Tv, sono stati i momenti più toccanti. Sotto messaggi come "Fuori la guerra dalla storia" o "No all'Europa degli eserciti, si all'Europa dei diritti"; sopra quattro personaggi internazionali che hanno sviscerato, dall'Enciclica del 1963 "Pacem in Terris"i quattro temi della giustizia, della solidarietà, della verità e della libertà. Il malese Raja Murti in rappresentanza dei paesi asiatici ha inviato il messaggio "Una marcia per la pace deve essere una marcia per la giustizia". Ricordando a tutti l'insegnamento sempre attuale di San Francesco. Il senegalese Mamadou Sissoko, in un intervento durissimo, ha ribadito la necessità di "solidarietà tra Europa ed Africa in un momento in cui la guerra non è solo quella delle armi ma anche economica", annunciando la nascita di un movimento dei popoli afrincani per la Pace. Le parole dell'infermiera palestinese Tina Kuri Nasser, che ha ribadito la necessità di "libertà in un mondo dove la libertà non c'è malgrado le apparenze". Infine il commovente appello di Colin Kelly, dell'associazione statunitense Peaceful Tomorrows, dell'Associazione dei Familiari delle Vittime dell'11 settembre, rivolto a tutti quelli "che non devono dimenticare le tante famiglie che lottano per la verità, dalle madri dei desaparecidos argentini a quelle israeliane e palestinesi fino alle madri americane". Ultimo intervento quello del parlamentare europeo Joe Leinen, che ha ricevuto ovazioni e applausi scrosicanti annunciando l'impegno per un unico governo europeo, "Perchè la pace è un valore e non un oggetto politico, e serve un europa unita con una voce sola e un'unica lingua, che pretende una riforma democratica dell'Onu e la creazone di un Parlamento mondiale". Leinen ha invitato tutti i partecipanti ad esserci anche a Roma il prossimo 9 maggio per affrontae di nuovo il tema di questo storico progetto. Il finale è stato caratterizzato dallo scambio di una pianta di ulivo donata dalla comunità del Monte Subasio e di una bandiera di pace a tutte le organizzazioni che hanno partecipato alla Tavola della Pace incarnando i temi di pacem in terris. A livello di ordine pubblico tutto è andato per il meglio, a parte qualche intasamento di auto nei luoghi dove i posti di blocco che proteggevano il corteo hanno fatto il loro dovere. (Antonello Ferroni)
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