Re: 27/09 Milano: seminario europa ... considerazioni



ringrazio puntorosso per aver inviato i documenti di Agostinelli
e di Vinci per il dibattito sulla costruzione europea che si è tenuto sabato
a Milano.

E' utile cominciare a dibattere su quale tipo di Europa possa portare avanti
le battaglie dei movimenti per i diritti sociali e di cittadinanza, per
la giustizia, per la democrazia e per la pace nel mondo.

Il movimento durante la riunione di luglio del fse a Genova ha assunto
l'Europa
come spazio minimo di lotta e di rivendicazione. Il movimento per la pace
ha investito nella costruzione di una Europa politica come unica alternativa
all'unilateralismo americano per costruire un mondo diverso basato sulla
forza della legge e non sulla legge della forza ripristinando la giustizia,
la democrazia e la pace a livello internazionale.

Gli stati nazionali "sovrani" sono ormai "troppo grandi per risolvere i
piccoli problemi, ma anche troppo piccoli per risolvere quelli grandi".
Inoltre non bisogna dimenticare che la divisione politica dell'Europa in
stati nazionali è stata una delle cause della seconda guerra mondiale. La
divisione in stati nazionali sovrani non puo' essere l'orizzonte di
liberazione
dei popoli oppressi e di lotta per rivendicare una cittadinanza europea
postnazionale cosmopolita legata alla residenza e non alla nazionalità.

La democrazia non può rimanere confinata agli stati nazionali. E' un
controsenso.

Parliamo di diritti di cittadinanza per tutti i cittadini del mondo,
parliamo
di una società multietnica e multiculturale e poi si ripropone la
conservazione
dello status quo.

Mi riferisco al contributo di Vinci e in particolare al seguente passaggio:

"Una costruzione europea democratica è praticabile anche qualora la sua
forma istituzionale sia quella di un'unione di stati sovrani. Anzi
probabilmente
è più realmente praticabile in questa forma istituzionale. Questa almeno
è la mia convinzione."

E per sottolineare nuovamente il concetto:
"E' quindi, in breve, anche un principio di precauzione quello che dovrebbe
indurre le sinistre antisistemiche, proprio a nome della democrazia, a
procedere
senza mettere in discussione il fatto della perduranza in senso pieno,
primario,
della dimensione nazionale della democrazia: cio' che in concreto appunto
significa la perduranza della sovranità degli stati membri della costruzione
europea.".

A me pare che questa sia una posizione pericolosissima e in linea con le
forze nazionaliste e conservatrici le stesse contro le quali ci stiamo
invece
battendo.

Nicola Vallinoto


>Questo seminario sarà introdotto da un documento redatto da LUIGI >VINCI,
>europarlamentare del Prc, con l?intento che possa funzionare da primo
>stimolo alla discussione (vedi allegato). Inoltre vi facciamo avere un
>contributo di MARIO AGOSTINELLI del Tavolo sulla Costituzione Europea
>(sempre in allegato, nella versione aggiornata).<BR>