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Re: 27/09 Milano: seminario europa ... considerazioni
- Subject: Re: 27/09 Milano: seminario europa ... considerazioni
- From: Vallinoto Nicola <n.vallinoto at datasiel.net>
- Date: Mon, 29 Sep 2003 11:56:26 +0200
ringrazio puntorosso per aver inviato i documenti di Agostinelli e di Vinci per il dibattito sulla costruzione europea che si è tenuto sabato a Milano. E' utile cominciare a dibattere su quale tipo di Europa possa portare avanti le battaglie dei movimenti per i diritti sociali e di cittadinanza, per la giustizia, per la democrazia e per la pace nel mondo. Il movimento durante la riunione di luglio del fse a Genova ha assunto l'Europa come spazio minimo di lotta e di rivendicazione. Il movimento per la pace ha investito nella costruzione di una Europa politica come unica alternativa all'unilateralismo americano per costruire un mondo diverso basato sulla forza della legge e non sulla legge della forza ripristinando la giustizia, la democrazia e la pace a livello internazionale. Gli stati nazionali "sovrani" sono ormai "troppo grandi per risolvere i piccoli problemi, ma anche troppo piccoli per risolvere quelli grandi". Inoltre non bisogna dimenticare che la divisione politica dell'Europa in stati nazionali è stata una delle cause della seconda guerra mondiale. La divisione in stati nazionali sovrani non puo' essere l'orizzonte di liberazione dei popoli oppressi e di lotta per rivendicare una cittadinanza europea postnazionale cosmopolita legata alla residenza e non alla nazionalità. La democrazia non può rimanere confinata agli stati nazionali. E' un controsenso. Parliamo di diritti di cittadinanza per tutti i cittadini del mondo, parliamo di una società multietnica e multiculturale e poi si ripropone la conservazione dello status quo. Mi riferisco al contributo di Vinci e in particolare al seguente passaggio: "Una costruzione europea democratica è praticabile anche qualora la sua forma istituzionale sia quella di un'unione di stati sovrani. Anzi probabilmente è più realmente praticabile in questa forma istituzionale. Questa almeno è la mia convinzione." E per sottolineare nuovamente il concetto: "E' quindi, in breve, anche un principio di precauzione quello che dovrebbe indurre le sinistre antisistemiche, proprio a nome della democrazia, a procedere senza mettere in discussione il fatto della perduranza in senso pieno, primario, della dimensione nazionale della democrazia: cio' che in concreto appunto significa la perduranza della sovranità degli stati membri della costruzione europea.". A me pare che questa sia una posizione pericolosissima e in linea con le forze nazionaliste e conservatrici le stesse contro le quali ci stiamo invece battendo. Nicola Vallinoto >Questo seminario sarà introdotto da un documento redatto da LUIGI >VINCI, >europarlamentare del Prc, con l?intento che possa funzionare da primo >stimolo alla discussione (vedi allegato). Inoltre vi facciamo avere un >contributo di MARIO AGOSTINELLI del Tavolo sulla Costituzione Europea >(sempre in allegato, nella versione aggiornata).<BR>
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