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IL PROSSIMO 25 APRILE PORTEREMO UN FIORE A MONTE SOLE
- Subject: IL PROSSIMO 25 APRILE PORTEREMO UN FIORE A MONTE SOLE
- From: "Comitato delle Memorie" <comitatodellememorie at professionecittadino.it>
- Date: Thu, 25 Sep 2003 19:31:33 +0200
Il Comitato delle Memorie vi invia il comunicato stampa sull'iniziativa "Porta un fiore a Montesole" con preghiera di diffusione. Per il Comitato delle Memorie Mattia Fontanella Paola Parenti IL PROSSIMO 25 APRILE PORTEREMO UN FIORE A MONTE SOLE Tutti i bolognesi, e non solo loro, sono stati invitati nel luglio scorso a recarsi sul luogo di una memoria drammatica e atroce per portare "un fiore" cioè una testimonianza del permanere del ricordo personale e collettivo di un sacrificio che nessun "tempo buio" può cancellare. Lo spirito che guida il nuovo progetto Porta un fiore a Monte Sole è il medesimo che ha animato la raccolta di libri il 2 Agosto2002, lo scambio di libri con l' Amico sconosciuto a Natale e ancora il 2 agosto 2003 l'Autobus della memoria, ed è magistralmente rappresentato dal testo del poeta Roberto Roversi, un faro intellettuale che traccia la via che un gruppo di liberi cittadini bolognesi segue ormai da quasi due anni al solo fine di custodire nei cuori e nei pensieri le memorie del passato e farne luce e speranza nel presente Il Comitato ha promosso questa iniziativa confidando nella collaborazione di cittadini, associazioni enti e istituzioni che, condividendone le premesse, potessero contribuirne concretamente alla realizzazione, lanciando un appello che è già stato felicemente accolto da molti e ha definito uno scenario tale da privilegiare domenica 25 aprile 2004 come data eccezionalmente simbolica dell'evento. Sarà una domenica di parola, musica, arte per grandi e piccoli con un simbolico Treno della Memoria che salirà l'Appennino. Il Comitato delle Memorie è stato fondato da Mattia Fontanella con la collaborazione di Paola Parenti di Professionecittadino.it e ha come membri onorari Roberto Alutto (Presidente della Associazione Salvemini) Paolo Bolognesi (Presidente della Associazione 2 agosto ) Daria Bonfietti (Presidente della Associazione vittime di Ustica) William Michelini (Presidente ANPI provinciale) Claudio Santini (Presidente dell'ordine dei giornalisti della Emilia Romana) Rosanna Zecchi (Presidente della Associazione Vittime della Uno Bianca), Paola Ziccone (Direttore del Carcere minorile di Bologna). Ha già realizzato le seguenti iniziative: "Un libro contro tutte le barbarie" - Il 2 agosto 2002 i cittadini bolognesi sono stati invitati ad onorare la memoria della strage portando un libro sulla lapide della Stazione Centrale di Bologna. Gli oltre 4000 volumi raccolti, anche nei giorni successivi per la forte adesione, sono stati donati al Carcere Minorile del Pratello che ha così potuto creare una biblioteca per i giovani detenuti. "I Natali della memoria". Per quattro giorni alla vigilia delle festività i cittadini bolognesi hanno consegnato ai punti di raccolta oltre 2000 volumi destinati alla Caritas, ai centri anziani, alle scuole di lingua italiana per immigrati gestite da volontari - oltre ad un libro da scambiare con uno dei tanti altri contenuti negli anonimi pacchetti natalizi. "L'autobus della memoria" - Il 2 agosto 2003 una vettura del tutto simile all'autobus 39 - doverosamente conservata al Museo dell'ATC - che trasportò incessantemente morti e feriti divenendo nell'immaginario dei bolognesi il simbolo della tragedia del 1980, ha sostato nel piazzale della Stazione e la sera in Piazza Maggiore, visitata da oltre 2000 persone che hanno portato il ricordo scritto di quella giornata e hanno ascoltato dalle voci di grandi attori come Mariangela D'Abbraccio e Matteo Belli letture classiche. Per ulteriori informazioni cliccare su www.professionecittadino.it Per ulteriori informazioni si possono contattare: Mattia Fontanella -335-5987239 Paola Parenti -348-5244018 E scrivere a comitatodellememorie at professionecittadino.it Il testo di Roberto Roversi per il Comitato delle Memorie: Porta un fiore a Monte Sole Si può parlare di tempi bui, come Bertolt Brecht al suo tempo parlava, quando l'uomo non è più amico dell'uomo e in gran numero tende (si può anzi dire, si protende) a incatenare la vita al servizio esclusivo della propria avidità, in ogni senso. E anche questi tempi, per molte ragioni e in tante occasioni, possono dirsi bui. Ma tali che non debbono e non possono essere abbandonati al loro destino, come frane da un monte ripido e solitario. L'attenzione di tante donne, e uomini, e bambini bambine, e maestri di vario sapere, e amministratori savi e partecipi come impegno morale, può invertire il cammino del nostro tempo per cercare di dirottarlo verso un approdo meno tormentato, meno esasperato. E' urgente, questo impegno, perché è indispensabile continuare a rinnovare la buona memoria delle cose fatte e, insieme, e con più attiva passione, la memoria drammatica e spesso atroce delle violenze subite dai signori delle prepotenze e della guerra. Vittime, sempre, gli innocenti disarmati. Ricordare in modo che la società onesta possa e riesca a prevalere sulla società malvagia; anzi, la cancelli e così riesca a dare una nuova spinta alla speranza del futuro. Soprattutto in favore dei giovani tutti quanti, che questo futuro lo vivranno intero e hanno dunque diritto ad alimentarsi con qualche fatto concreto e non solo di qualche buona parola. Come cittadini che non vogliono lasciarsi travolgere, anzi affogare dalle onde infuriate di una società che sembra distendersi, troppo spesso, verso una pianura degradata e senza sole; vogliamo ripetere ancora una volta e in cento modi, come sia necessaria alimentare la vigilanza della memoria; che è strettamente legata alla divulgazione dei fatti accaduti e degli orrori patiti, perché siano veri esempi educativi e servano a tenere tutti, giovani e anziani, sempre all'erta, partecipi e appassionati. Il mondo riescono a farlo peggiore i malvagi solo se lo perdiamo ogni giorno noi stessi, per disamore, inerzia, o per vili egoismi, non riuscendo più a stringerlo in mano, e a custodire nel cuore e nei pensieri le memorie del passato per farne luce e speranza del presente. Roberto Roversi
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