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"Friedman fritto come una patatina" di Greg Palast
- Subject: "Friedman fritto come una patatina" di Greg Palast
- From: "kowalski" <kowalski at informationguerrilla.org>
- Date: Mon, 22 Sep 2003 17:28:50 +0200
- Importance: Normal
Tragedia a New York: Friedman fritto come una patatina di Greg Palast - Traduzione di http://www.nuovimondimedia.it È tragico ma vero. Tutta New York si addolora per l’ulteriore calo dei pochi neuroni che restavano nel cervello di Thomas Friedman, apparentemente persi nel profondo friggere cerebrale generato da una auto inflitta fatuità. La prova è nel commento da loony-tunes di Friedman, “la nostra guerra contro la Francia”, nel giornale di oggi. Si può solo concludere che la mente di quest’uomo sia andata cotta, o fritta come una patatina francese. Quello che la mente fritta di Friedman (in inglese “uomo fritto”, ndt) ha partorito è che sia impertinente l’idea dei diplomatici francesi, idea per la quale se gli Stati Uniti hanno invaso l’Iraq per portare la democrazia perché poi non permettono agli iracheni di votare? Votino! Potete immaginarlo? E’ una cosa per sciocchi “libertari, egualitari” come gli americani poco sofisticati del pre-Patriot Act. Friedman chiama il voto un “escamotage per il trasferimento simbolico della sovranità agli iracheni”. Friedman, Rumsfeld e Saddam Hussein partono tutti dallo stesso presupposto: gli iracheni non sono pronti per la democrazia. Bene, suppongo che Tom Paine potrebbe essere in disaccordo, ma, accidenti, se ne è andato in Francia (forse Friedman e i suoi ben volenti della Casa Bianca si sono sentiti offesi dalla possibilità che l’Iraq possa contare le proprie schede elettorali in un tempo minore rispetto alla Florida). Il suggerimento della Francia sulle elezioni è stato richiamato dal nostro Segretario di Stato, il compassionevole Colin Powell che, obbedendo al suo capo Rumsfeld, ha chiesto all’Unione Europea più di 5 miliardi di dollari in pronta cassa per ricostruire parte dell’Iraq che noi abbiamo bombardato (ma soltanto dollari, gli euro non sono accettati). E, dice il Rummy alla Vecchia Europa, “mandateci 25.000 uomini e metteteli sotto il nostro comando”. Dopo tutto, non abbiamo generosamente sostituito la Francia in Vietnam dopo Dien Bien Phu? Apparentemente, Rumsfeld pensava che la Francia avrebbe fatto i salti di gioia per la possibilità di giocare un’altra volta a Palude Coloniale. La questione non è più la lotta su se l’invasione fosse giusta o sbagliata. La domanda ora è su occupazione o, senza mezzi termini, ri-colonizzazione. Saddam è andato. Di conseguenza i nostri ragazzi stanno morendo per un unico scopo: impedire le elezioni. Ricordate quando il Generale Jay Garner parlò di voto in 90 giorni? Ecco il motivo per il quale non ci saranno elezioni (e per il quale il Generale di cui sopra ha ricevuto un calcio nel didietro): gli amiconi petrolieri di Bush non possono completare la vendita dei giacimenti petroliferi iracheni sotto un governo iracheno regolarmente eletto – nessun governo iracheno eletto permetterebbe tutto questo. Piuttosto che esprimersi su petrolio e sangue, Friedman si mette a friggere la Francia. Escine Tommy, tutto questo non riguarda la Francia e le patatine. Tutto questo riguarda un branco di cowboy della Casa Bianca, non cotti a puntino, che hanno fatto un casino in Mesopotamia e ora vogliono che l’Europa paghi il conto prima di far arrabbiare l’elettorato per la condotta da bancarotta dei Bushisti con il loro grande, grasso deficit. E la sfida di Friedman alla Francia è che quest’ultima non si preoccupi e non si curi della Guerra al Terrorismo. Ma se la Francia dichiarò guerra a Osama e ai suoi folli seguaci anni prima dell’11 settembre ottenendo che Bush cambiasse rispetto al punto di vista del suo consigliere, Robert Oakley, per il quale non avremmo dovuto avere la “fissazione” di eliminare bin Laden? L’intelligence francese avvertì Bush di smetterla di far piedino sotto il tavolo ai talebani, di finirla di far le coccole alla dittatura dell’Arabia Saudita, di interrompere i rapporti con la famiglia di bin Laden. Li ha ascoltati il piccolo George? Nah. La condotta di Friedman – come quella di Rumsfeld- è arrogante, deludente e pericolosa. Tres Francia. Fonte: http://www.alternet.org/story.html?StoryID=16806 http://www.nuovimondimedia.it
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