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sul wto
- Subject: sul wto
- From: "Nello Margiotta" <animarg at tin.it>
- Date: Tue, 16 Sep 2003 01:33:24 +0200
> > da http://www.triburibelli.org/sito/modules/news/article.php?storyid=528 > > IL WTO E' FALLITO !!! > > Larroganza del nord e del grande business si deve fermare di fronte alla sacrosanta rivolta del sud. Si apre una nuova era del multilateralismo. > > La Campagna "Questo mondo non è in vendita" dichiara una vittoria storica > di fronte al fallimento della quinta conferenza ministeriale del Wto a > Cancun. La Campagna si sente vicina alle istanze di tutti quei paesi del > sud del mondo, grandi e piccoli, che per la prima volta nella storia hanno > trovato il coraggio di coalizzarsi contro larroganza dellUnione europea e > degli Stati Uniti. Questo fallimento dimostra che il sistema Wto non regge > più e quella lanciata a Doha non è unagenda di sviluppo. Sono stati proprio > i più poveri dellAfrica a trovare il coraggio di dire no all'inganno... > > ... E qualcosa di più di una nuova Seattle. Il New York Times aveva ragione il > 15 febbraio: esistono due super potenze al mondo, gli Usa e la società > civile globale. Lalleanza delle Ong con il nuovo nuovo soggetto politico > del Sud del mondo ha permesso di sconfiggere larroganza e legoismo dei > paesi ricchi. Eun passaggio storico per il multilateralismo. Si apre uno > spazio politico unico nella storia per la creazione di un mondo multipolare > che risolva in pace i drammi dellumanità e finalmente il dramma > dellingiustizia e della povertà. > > Il principale responsabile del fallimento del vertice è il cocciuto Pascal > Lamy ed il vice-ministro Urso che guidava il consiglio europeo. Di fronte > una tale debacle, sarebbe meglio che il commissario si dimettesse > immediatamente ha affermato la "Campagna Questo mondo non è in vendita." > Ufficio Stampa a Cancun > Comunicato stampa Rete Lilliput - Questo mondo non è in vendita > > > > IL VERTICE E' FALLITO!! > > da Attac.org di Marco Bersani > > Siamo in attesa dell'annuncio finale, ma ormai dentro e fuori l'edificio dove si e' tenuto il vertice del WTO militanti di movimento e delle ONG e delegazioni del sud del mondo stanno cantando e ballando > perche' > IL VERTICE E' FALLITO!! > La mobilitazione di questi giorni qui a Cancun e in ogni parte del Mondo dei movimenti della societa' civile insieme alla resistenza esercitata Dai G21 (i 21 Paesi che hanno promosso e difeso senza arretramenti un Controdocumento sull'agricoltura) hanno ancora una volta battuto l'arroganza delle multinazionali, degli USA e dell' Unione Europea. > Dopo aver tentato invano di far proseguire il vertice fino a lunedi', dopo aver esercitato inutilmente asfissianti pressioni sui paesi piu' deboli del gruppo dei 21, hanno dovuto arrendersi all'evidenza: il WTO e' in > crisi irreversibile tanto quanto il modello neoliberista. > Nessun accordo e' possibile, tutti a casa. > Una grande vittoria del movimento, ora e' possibile globalizzare la speranza. > > > WTO: CANCUN COME SEATTLE, FALLITO IL VERTICE > A SORPRESA PAESI AFRICANI FANNO SALTARE NEGOZIATO > > > di Angela Carusone > CANCUN (MESSICO), 14 SET - Cancun come Seattle. A distanza di quattro anni, così come era fallito nella piovosa città Usa il vertice della Wto è saltato anche qui, sotto il sole caraibico che inonda i grandi alberghi della nota spiaggia messicana. > E a bloccare l'intesa, ancora una volta i Paesi del Sud del mondo. A sopresa, il tema della rottura non è stato l'agricoltura, da sempre ritenuto il nodo cruciale delle trattative, ma i cosiddetti new issues, o temi di Singapore: investimenti, concorrenza, trasparenza degli appalti, e facilitazioni al commercio. E a puntare i piedi non sono stati i Paesi del G21, il nuovo e potente gruppo coordinato dal Brasile, bensì gli africani, i quattro del cotone (Benin, Mali, Ciad e Burkina Faso), più Kenya, Uganda e Senegal, cui si sono poi aggiunti altri Paesi in via di Sviluppo. Il > negoziato sulla bozza di documento si era appena aperto, con i new issues al primo posto della discussione, e ciascuno ha messo sul tavolo la propria posizione: gli africani hanno detto che la bozza non andava bene, gli Usa hanno mostrato piena flessibilità a cambiarla, la Ue ha spiegato che era pronta a rinunciare ad alcuni temi chiedendo che se ne lasciasse almeno uno sul tavolo, ma giapponesi e coreani hanno insistito che il pacchetto comprendeva quattro temi e quattro dovevano rimanere. > E su questa richiesta si è consumata la frattura: gli africani hanno abbandonato la riunione, seguiti via via da altri Paesi. Erano le 15,15 (le 22,15 italiane) quando il capo della delegazione del Kenya, Mukhisa Kituxi, ha annunciato: "il vertice è fallito". Subito grida di gioia si sono levate da alcune decine di delegati di organizzazioni non governative, mentre all'esterno del centro in cui si svolge il vertice i new global hanno cominciato a scandire "vittoria, vittoria". > Nessuna conferma ufficiale, almeno fino a quando, alle 17,45 (le 0,45 in Italia), il direttore generale della Wto, Supachai > Panitchpakdi, e il presidente della conferenza, il ministro degli Esteri messicano, Luis Ernesto Derbez, hanno dichiarato chiuso ufficialmente il vertice senza alcun documento finale, ma solo il ringraziamento di prammatica ai partecipanti per l'impegno mostrato e gli auguri per il lavoro che ancora bisogna fare. Ma già dopo mezz'ora dalla dichiarazione di Kituxi, quando sono state annunciate le conferenze stampa dei G21, degli Usa e della Ue, è apparso chiaro a tutti che non c'era più nulla da fare. > "Un fallimento grave, che mostra la fragilità della Wto e ne mette in dubbio le sorti avrebbe detto il negoziatore Ue Pascal Lamy, in un incontro a porte chiuse si apre ora un periodo di incertezza". "Sviluppati o in via di sviluppo ha sottolineato il capo della delegazione Usa, Robert Zoellick > - qui ci sono stati Paesi possibilisti e contrari. La retorica dei contrari ha prevalso sugli sforzi concentrati dei possibilisti: i contrari hanno portato all'impasse". Nessuno, d'altro canto, si aspettava un fallimento della conferenza: le previsioni erano, piuttosto, per un documento con molti spazi bianchi da riempire, tante parole e pochi fatti per non scontentare nessuno. E la prima e unica bozza di documento prodotta a Cancun sembrava andare proprio in questa direzione. Ognuno otteneva qualcosa (qualcuno più degli altri) e ognuno sembrava insoddisfatto per non > aver ottenuto abbastanza. > Ma tutto sembrava indicare che alla fine, magari dopo un rinvio di alcune ore, un'intesa sarebbe stata trovata. Nessuno > aveva previsto la ribellione di quei Paesi che normalmente si alleano con quello tra i protagonisti in campo che è più vicino ai propri interessi: questa volta poi ce ne erano addirittura tre: oltre a Usa e Ue, era comparso sulla scena anche il G21. E invece, a guidare la protesta, a dare > il 'la' al fallimento del vertice, sono stati proprio loro, i più poveri, i Paesi africani del cotone, gli unici che da quella bozza di documento su cui si discuteva da oltre 24 ore, non avrebbero ottenuto nulla. > ANSA 14/09/2003 01:42:52 > > > > > > > > > > "La pace non sarà mai sicura e tranquilla fino a quando i poveri, per fare un passo avanti in difesa del loro pane e della loro dignità, saranno lasciati nella diabolica tentazione di dover rigare di sangue la loro strada" > Primo Mazzolari > > "il luogo dei profeti è la prigione, ma non è bello stare dalla parte di chi ce li tiene" > Don Milani > > Pour vous desinscrire : > http://www.tuttunaltrascuola.it//mailing/ > >
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