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messaggio del KADEK
- Subject: messaggio del KADEK
- From: "Ufficio d'Informazione del Kurdistan in Italia" <uiki.onlus at tin.it>
- Date: Thu, 4 Sep 2003 17:05:38 +0200
Care amiche e amici, vi inviamo la traduzione del messaggio del KADEK che è stato la fonte di una serie di notizie uscite sulla stampa nazionale che purtroppo non hanno compreso pienamente il suo significato e che sono state una mera trascrizione di agenzie di stampa estera. La situazione è chiaramente molto delicata e seria, siamo convinti che sarete ingrado di comprendere il senso di questo pronunciamento avendo seguito con attenzione quanto successo negli ultimi anni e avendo già potuto visionare la roadmap che abbiamo già fatto circolare. Saluti Il KADEK nel messaggio per il 1. settembre ha rivolto il suo ultimo richiamo per il cessate il fuoco Ozgur Politika, 1 settembre 2003 Mesopotamia News Agency, Francoforte - Diffondendo una dichiarazione scritta in occasione della Giornata Mondiale della Pace, il 1. settembre, il Consiglio di Presidenza del KADEK ha rivolto i suoi auguri principalmente al popolo kurdo e a quello turco, ma anche a tutti i popoli del Medioriente. Richiamando l'attenzione sul fatto che, da una parte, tutto il mondo si trova coinvolto in una lotta intensiva in Meidoriente, e dall'altra sta sforzandosi di portare la pace nella regione, il Consiglio di Presidenza del KADEK sottolinea come la lotta e gli sforzi per la pace devono essere reciproci. Dichiarando che in un momento come questo, ancora non è stata trovata una soluzione duratura nemmeno per le più basilari questioni democratiche del popolo kurdo, la dichiarazione ha sottolineato che il popolo kurdo ha condotto sforzi per la pace dell'umanità e che ha ingaggiato una battaglia per questo fine. La dichiarazione ha sottolineato che, anche se il movimento di liberazione kurdo ha ingaggiato una lotta intensiva, ha sempre incoraggiato alla pace e a sforzi per la soluzione e che si è opposto alla violenza. In questo contesto, il processo che si è avviato con il cessate il fuoco del 1. settembre 1998, pur portando a importanti sviluppi in Turchia, sottolinea il documento, non è stata data nessuna seria risposta al popolo kurdo e al movimento di liberazione kurdo, che ha iniziato questo processo unilateralmente e con grandi sacrifici. Sottolineando che alcuni ambienti hanno definito debole l'iniziativa del popolo kurdo, la dichiarazione a continuato come segue: "a questo punto il cessate il fuoco unilaterale è di fatto superato. A questo riguardo, è diventato impossibile proseguire in questo processo unilaterale. Questo periodo ha condotto a scontri intensi, piuttosto che ha una soluzione duratura. Posto tutto ciò, il nostro Congresso ha rivisto la situazione annunciando che il cessate il fuoco unilaterale a partire dal 1. settembre non sarà più effettivo. Il nostro Congresso ha dichiarato anche che, un cessate il fuoco realmente efficace, dovrebbe essere bilaterale. È in questo contesto che una roadmap complessiva, che richiama ad un cessate il fuoco bilaterale per la soluzione della questione kurda, è stata preparata e divulgata all'opinione pubblica. Proponendo una soluzione pacifica della questione kurda, che è uno dei conflitti basilari della Turchia e del Medioriente, questa roadmap costituisce una significativa risposta alla Giornata Mondiale per la Pace del 1. settembre. Come si può vedere dagli sviluppi che sono occorsi nei 4 anni trascorsi, la pace può essere stabilita soltanto come risultato di sforzi coscienziosi e determinati. Su queste basi, in un momento in cui la parte kurda ancora una volta ha adottato un passo in favore della pace, è lo stato turco che deciderà se è a favore della pace o della guerra. Se venisse annunciato un cessate il fuoco bilaterale, sarebbe possibile celebrare questa Giornata Mondiale per la Pace, il 1. settembre di questo anno, come una giornata di pace molto significativa". Sottolineando che i kurdi credono che gli sforzi fatti dal leader del KADEK, Abdullah Ocalan hanno reso una pace possibile, il Consiglio di Presidenza del KADEK ha spiegato che a questo riguardo, il comportamento che si assumerà nei confronti del leader del KADEK potrà condurre o alla pace o alla guerra. Notando che l'approccio, che è stato recentemente adottato nei confronti del leader del KADEK Ocalan, ha lo scopo di negare ed eliminare, piuttosto che risolvere, la dichiarazione ha sottolineato che le condizioni di isolamento ne sono una prova. "Questo è l'ultimo richiamo" Notando che, deteriorandosi, le condizioni di salute di Ocalan sono ormai giunte ad un punto pericoloso, la dichiarazione ha sottolineato che la situazione non potrà essere tollerata a lungo. Sottolineando come nei cinque anni passati il popolo kurdo ha provato di essere più fedele che mai a Ocalan, la dichiarazione continua come segue: "a questo riguardo, la campagna che abbraccia il nostro leader Apo, che viene condotta con il motto "La tua salute è la nostra salute" costituisce il nostro ultimo richiamo. Oltre a svolgere i passi che sono stati dettagliatamente esposti nella roadmap - come un dato di fatto, oltre che priorità di intraprenderli - lo stato dovrebbe migliorare le condizioni di vita del nostro leader Apo. Questa è la condizione preliminare per la pace. A tale riguardo, la Giornata Mondiale per la Pace dovrebbe costituire l'inizio di un nuovo processo e di un nuovo approccio." Notando come passi positivi, che possano essere intrapresi per il miglioramento delle condizioni di Ocalan, porterebbero alla pace e a tale riguardo, alla soluzione duratura, la dichiarazione ha sottolineato che se verrà adottato un passo positivo le proposte razionali esposte da Ocalan e dalla parte kurda, il processo si svilupperebbe. La dichiarazione ha continuato come segue: "è chiaro, comunque, che principalmente lo stato, e poi tutti i circoli dominanti, stanno adottando un modo errato di comportamento nei confronti di questa questione. Il fatto che l'approccio adottato nei confronti del leader Apo non sia cambiato, il fatto che continua ad imporsi una pressione e l'uso della forza è usato come mezzo intimidatorio nei confronti del popolo kurdo, il fatto che si stiano lanciando attacchi contro le forze guerrigliere per annientarle e il fatto che il governo abbia promulgato la Legge sul Pentimento sono le prove di questo atteggiamento sbagliato. Ancora una volta dichiariamo che non si otterrà alcun risultato in questo modo. Inoltre, annunciamo che, da ora in poi, il movimento di liberazione ingaggerà una lotta più effettiva rispetto a tale atteggiamento. Le nostre forze guerrigliere e le nostre forze organizzate utilizzeranno effettivamente tutti i mezzi della linea della legittima difesa per poter assicurare che gli attacchi contro il nostro leader e il nostro popolo finiscano e che si annunci un cessate il fuoco bilaterale. È di importanza urgente ostacolare ogni attacco reazionario affinché si possa assicurare la pace in questa fase. Il popolo kurdo prima, e chiunque sia a favore della pace, dovrebbe ingaggiare una lotta intensiva a questo fine. Su queste basi, il 1. settembre dovrebbe anche costituire l'inizio di una lotta che sia intenzionata a sconfiggere quelli che si oppongono alla pace e alla soluzione. Non dovremmo meramente celebrare questa giornata. Dovremmo ingaggiare una lotta intensiva finché non raggiungeremo questi risultati. Il contesto di questa lotta è stato dettagliatamente esposto nella roadmap che abbiamo divulgato all'opinione pubblica." UIKI-Onlus Ufficio d'Informaizone del Kurdistan in Italia Via Quintino Sella 41, 00187 Roma Tel. 0642013576 Fax. 0642013799
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