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risposta all'invito del comandante del poligono di Quirra
- Subject: risposta all'invito del comandante del poligono di Quirra
- From: "Marcao" <caomar at tiscali.it>
- Date: Tue, 29 Jul 2003 20:55:15 +0200
Comunicato stampa Oggetto: Invito a visitare il poligono di Quirra rivolto dal generale Landi a Gettiamo le Basi e a quanti hanno sottoscritto la petizione al Presidente della Repubblica per chiedere accertamenti e la sospensione delle attività militari (La Nuova Sardegna 24, 25 luglio 03). Il generale Carlo Landi, comandante del Poligono Interforze Salto di Quirra, dalle pagine della Nuova Sardegna ha invitato il comitato Gettiamo le Basi ad effettuare una visita nell'area militare, il pezzo di paradiso sequestrato al popolo sardo da cinquant'anni e trasformato in sinistro epicentro di malattia e morte. Ci lega a Quirra un profondo affetto di lunga data che, forse, compromette l'obiettività: alcuni tratti dell'altopiano e, soprattutto, la candida spiaggia e le rosse scogliere di Murtas sono per noi uno dei luoghi più belli del mondo. Il sospetto della contaminazione mortale che aleggia ci rende questo angolo di Sardegna ancora più caro e prezioso e da carattere d'urgenza allo sforzo per liberarlo dall'occupazione militare, arrestare il degrado e ripristinare l'originario stato d'incontaminazione. Concordiamo, come di sicuro anche il generale Landi, con le belle parole del sottosegretario alla Difesa, Salvatore Cicu: "Il rispetto della salute e dell'ambiente è un obiettivo prioritario della Difesa e questo va dimostrato con atti certi, concreti e inoppugnabili, che non offrano più spazio a timori o supposizioni, ma accertino la verità nell'interesse e per la tranquillità dei cittadini di Quirra e dei militari" (La Nuova 2-3-02). Queste belle parole, pronunciate nel marzo dello scorso anno, si sono tradotte in una cosiddetta indagine scientifica, da alcuni definita una megapagliacciata, da altri giudicata un'operazione di depistaggio, da altri ancora, la più benevola maggioranza, relegata al rango di spot pubblicitario. Condividiamo le belle enunciazioni di principio del ministro alla Difesa, Antonio Martino: "E' interesse della Difesa che gli episodi vengano chiariti in modo soddisfacente. Altrimenti la nostra credibilità verrebbe intaccata" (L'Unione 3-3-02). Oggi, a più di un anno di distanza, vediamo che le previsioni del ministro si sono realizzate: la credibilità della Difesa e delle Forze Armate è precipitata in un mare di fango fatto di false promesse, false indagini, inquietanti silenzi, implausibili e illogiche spiegazioni, palese volontà di non apportare chiarezza. Ci lusinga la fiducia riposta dal generale Landi nelle capacità d'investigazione e ricerca scientifica del nostro piccolo comitato. Purtroppo dobbiamo deluderlo, ahinoi! Non siamo in grado di sopperire alla latitanza delle istituzioni. Sebbene abbiamo individuato equipe scientifiche altamente qualificate che offrono garanzie di autonomia e onestà intellettuale, il passaggio alla fase operativa dell'indagine è totalmente ostruito dal previsto, banalissimo e insuperabile ostacolo: reperire i fondi necessari per finanziare una ricerca complessa, pluridisciplinare, attenta alla molteplicità dei fattori patogeni ( emissione onde elettromagnetiche, presenza di metalli pesanti cancerogeni connessi alle "normali" attività di qualsiasi poligono, uranio e quant'altro). Un serio accertamento ambientale e sanitario non ha niente a che fare con una passeggiata in poligono con visita guidata agli impianti e prelievo di tre palettate di terreno, sul modello "indagine trasparenza" messa in scena dal sottosegretario Cicu l'anno scorso. Non intendiamo spacciarci per improbabili ricercatori scientifici o per segugi buoni a scovare uranio, metalli cancerogeni, onde elettromagnetiche e varie sorgenti di contaminazione. Auspichiamo che il generale Landi dia prova di un impegno fattivo per frenare la vertiginosa caduta di credibilità delle Forze Armate e compia gli atti concreti che costituiscono i prerequisiti di una seria ricerca scientifica scevra da ipotesi pregiudiziali, una ricerca attendibile che, siamo certi, prima o poi, riusciremo ad ottenere. Ci aspettiamo, di conseguenza, che faciliti i lavori d'indagine rendendo note le mappe dettagliate, riferite agli ultimi 20 anni, dei siti di stoccaggio dei diversi materiali, delle discariche dei residui, delle posizioni da cui sono stati sparati proiettili e lanciati missili, dei punti bersaglio utilizzati a terra e nell'immenso tratto di mare dalle forze armate di varie nazionalità e dalle numerose imprese private "affittuarie" del poligono. Insistiamo con l'esigenza di conoscere come e dove l'Italia abbia smaltito le armi chimico-batteriologiche messe al bando con i trattati internazionali del 1972. Rivolgiamo al generale Landi la stessa richiesta avanzata al Presidente della Repubblica: l'imposizione di una moratoria alle attività del poligono fino a quando non sia stata trovata una ragionevole e convincente spiegazione alle troppe leucemie, ai troppi linfomi, alle troppe alterazioni genetiche. E' un provvedimento urgente, dettato dal basilare principio di cautela e dal senso di responsabilità e rispetto, che dovrebbe contraddistinguere le Forze Armate, nei confronti del territorio, dei militari e della popolazione. Realisticamente riteniamo che le varie Autorità non troveranno la forza e il coraggio di spezzare la catena di morte. In assenza di un risveglio del popolo sardo il poligono continuerà a devastare ambiente e vite. Nell'ipotesi, purtroppo concreta, che non intervenga la moratoria, parteciperemo ben volentieri con una nostra delegazione al tour turistico del poligono, gentilmente offerto dal Comandante. Proponiamo il periodo dal 22 al 26 settembre, data in cui sono programmati lanci di missili AIM-9L, missili Spada e sganci di bombe a guida laser. Saremo lieti di assistere anche allo spettacolo del lancio degli Hawak e degli Aster 30, i famosi missili che il vento di maestrale dirotta e trascina controvento negli ovili e nei vigneti. Ci auguriamo che la franca ammissione dei forti limiti tecnico-scientifici del nostro comitato non pregiudichi la gita promessa dal generale Landi. Comitato sardo Gettiamo le Basi Tel: 070 823498 - 3386132753
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