Conferenza internazionale dell'Awmr



AWMR Italia - Associazione Donne della Regione Mediterranea

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Comunicato sulla conferenza internazionale "Strategie di pace delle donne
nel Mediterraneo"







Si è chiusa il 13 luglio 2003 a Monte Sole (Marzabotto) l'undicesima
conferenza internazionale dell'AWMR - Associazione di Donne della Regione
Mediterranea che ha avuto per tema "Strategie di pace delle donne nel
Mediterraneo" ed è stata organizzata in collaborazione con la Fondazione
Scuola di Pace di Monte Sole e l'Associazione Orlando di Bologna.

Apertasi il 10 luglio a Bologna nella Sala consiliare della  Provincia alla
presenza dei rappresentanti del Consiglio Regionale dell' Emilia Romagna e
della stessa Provincia di Bologna, che ne sono stati i principali
patrocinatori, la conferenza  è proseguita  nei giorni successivi presso la
sede della Fondazione Scuola di Pace di Monte Sole, luogo scelto dalle
organizzatrici per il suo significato fortemente evocativo degli orrori
della guerra, oltre che per l'intensa attività che svolge oggi in direzione
della pace.

Circa 80 donne provenienti da 15 paesi diversi si sono confrontate nel
corso delle tre giornate su temi quali disarmo, trattati e strategie
negoziali per una nuova sicurezza; terrorismo e globalizzazione, strategie
di pace delle reti di donne a livello locale, nazionale e internazionale,
ruolo dell'Europa e delle istituzioni internazionali nella costruzione di
nuove relazioni pacifiche e di cooperazione nel Mediterraneo.

Tre sessioni speciali della conferenza, nelle tre serate dell'11, 12 e 13
luglio, si sono svolte rispettivamente a Ferrara, Forlì e Rimini, nelle
quali le partecipanti hanno incontrato le cittadinanze e le autorità
locali, alla presenza  di parlamentari  italiane e di europarlamentari.

Dalla conferenza è scaturita una risoluzione finale e altre risoluzioni
riguardanti specifiche situazioni di conflitti in atto o in via di
soluzione, come Palestina-Israele,  Kurdistan, Sahara Occidentale, Cipro.



La conferenza è stata un vero laboratorio di dialogo, nel quale le
partecipanti, hanno potuto verificare come le differenze culturali,
nazionali e di genere costituiscano una risorsa e non un limite nella
ricerca di percorsi comuni per un futuro di pace. Sono state analizzate le
dinamiche delle guerre, delineate le condizioni necessarie per la pace nel
Mediterraneo, tratteggiate alcune fondamentali strategie di pace delle
donne a livello locale, nazionale ed internazionale.

Rigettato con forza  qualsiasi discorso giustificativo della guerra, fosse
pure "umanitaria" o "preventiva", le partecipanti hanno cercato di
tratteggiare un'idea di pace capace di diventare  paradigma di un altro
mondo possibile, basato sulla giustizia e l'uguaglianza, che le donne
possono concorrere a fondare.



Fra le condizioni necessarie per la pace: il riconoscimento delle pari
opportunità e il rifiuto delle discriminazioni di classe, genere, etniche,
nazionali; lo sviluppo sostenibile e la democrazia partecipativa, il
rinnovamento delle linee guida e delle priorità educative in un'ottica di
pace e di genere, l'opposizione ai nazionalismi, ai fanatismi religiosi, ai
fascismi e al terrorismo , ma anche ad un'idea di sicurezza disegnata sulla
vecchia concezione della "fortezza Europa" di tipo poliziesco e militare, e
la definizione di una nuova sicurezza alla base della quale ci sia
l'uguaglianza dei diritti e, in particolare, il riconoscimento dei diritti
umani delle donne (civili e politici, ma anche riproduttivi, di accesso
alle risorse, al lavoro, alla salute, all'educazione).



E' stato chiesto con forza alla nuova "Europa dei 25" di svolgere un ruolo
di  neutralità attiva nei confronti delle politiche di guerra  della
superpotenza  statunitense, fondato su uno specifico articolo della nuova
costituzione europea nel quale si dica che l'Europa ripudia la guerra come
strumento di risoluzione delle controversie internazionali.

E' stata sollecitata l'applicazione della risoluzione 1325 del Consiglio di
Sicurezza delle NU, approvata il 30 ottobre 2000, ma rimasta finora
pressoché lettera morta, la quale raccomanda ai governi una adeguata
presenza delle donne nelle missioni internazionali di pace e intorno ai
tavoli negoziali intergovernativi.



E' stata delineata la  visione di un Mediterraneo demilitarizzato e
decolonizzato, nel quale i conflitti possano essere risolti pacificamente
da governi democraticamente eletti , i quali gestiscano bilanci statali in
cui le spese della pubblica istruzione siano  inferiori a quelli della
difesa, e dove tutte le culture, nel rispetto delle identità e delle
differenze, possano concorrere alla costruzione di una pace duratura.
Infine l'assemblea generale dell'Awmr riunitasi in chiusura della
conferenza ha eletto il nuovo esecutivo, che risulta così composto:
Presidente: Yana Mintoff Bland
Vice-presidenti: Maroulla Vassiliou e Ada Donno
Segretaria generale: Ninetta Pourou Kazantzis
Vice-segretaria generale: Cetta Mainwaring
Responsabili per le relazioni esterne e il finanziamento: Ana Mallia, Maria
Camilleri, Nella Condorelli

(a cura di Ada Donno)