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piano sottomarini nucleari gaeta
- Subject: piano sottomarini nucleari gaeta
- From: Beniamino Gallinaro <gbeniamino at yahoo.it>
- Date: Mon, 23 Jun 2003 01:08:28 +0200
A Sua Eccellenza il Prefetto di Latina Al Sindaco del Comune di Gaeta Al Sindaco di Formia Al Sindaco di Minturno Oggetto: Piano di emergenza relativo alla sosta di unità navali militari a propulsione nucleare nella rada di Gaeta Il Comune di Gaeta, con lettera del 25 febbraio, ha distribuito, nelle parti declassificate, ai consiglieri comunali il Piano di emergenza relativo alla sosta di unità navali militari a propulsione nucleare nella rada di Gaeta. La lettura del documento ci induce a ad una serie di considerazioni che di seguito riportiamo. La prima è che l'intero documento è basato sul concetto di massimo incidente credibile, così come riportato nel documento del CAMEN risalente al 1979 ed allegato al Piano di emergenza. Tale concetto era basato sull'ipotesi che nella fusione del nocciolo riusciva ancora a funzionare la sicurezza del contenitore esterno del reattore, che conteneva al suo interno la gran parte delle sostanze radioattive. L'incidente di Chernobyl ha evidenziato quanto tale concetto sia illusorio.Il concetto di massimo incidente credibile è un'invenzione tipicamente italiana. Già dal 1974 infatti nella letteratura internazionale, con il famoso rapporto Rasmussen, si parla di massimo incidente ipotizzabile.. Non si tratta di filosofia o di sottigliezze, perché l'organizzazione di un piano deriva dall'incidente che si ipotizza. Se avviene la fusione del nocciolo, il vessel fonde, la massa delle barre e dei materiali fusi sprofonda facendo un buco in qualsiasi cosa. Una Unità navale a propulsione nucleare è meno protetta rispetto ad una centrale atomica in quanto, per esigenze di leggerezza e manovrabilità, dispone di minori schermature esterne. la fusione del nocciolo inoltre metterebbe a contatto l'acqua di mare con i materiali fusi con tutte le conseguenze del caso e spargimento delle sostanze radioattive a Km di distanza.. Il Piano prende in considerazione gli effetti della contaminazione radioattiva a breve distanza e a breve termine, ma nulla dice, almeno nella sintesi consegnata ai consiglieri, sugli interventi sanitari d'urgenza. Inoltre, sempre nella sintesi resa pubblica, nulla è detto su come la popolazione verrà allertata e, se il caso, evacuata. Il Decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 230 che disciplina lo stato di emergenza nucleare norma all'art.130 l'informazione preventiva da fornire alla popolazione interessata. Tale articolo afferma che la popolazione interessata deve essere informata e regolarmente aggiornata sulle misure di protezione sanitaria ad essa applicabili nonché sul comportamento da adottare in caso di emergenza radiologica. Nel Piano presentato tali misure sono appena accennate. Tale decreto fa inoltre obbligo, all'art. 129, di fornire le informazioni previste alle popolazioni interessate senza che le stesse ne facciano richiesta. Vorremmo, inoltre, sapere quali l strutture sanitarie della zona sono attrezzate per far fronte ad emergenze radiologiche. Certo della vostra attenzione Distinti saluti Il Presidente del Circolo "La Barba di Giove" Legambiente Gaeta Prof. Beniamino Gallinaro Gaeta 12.06.03
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