Hans Blix: "Quei bastardi del Pentagono"



di Roberto Di Nunzio - Nuovi Mondi Media
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In vista, ormai, del suo pensionamento, il capo degli ispettori Onu, Hans
Blix, sfodera una grinta insospettabile ed inconsueta per chi come lui è
abituato da sempre a sopravvivere nei meandri della diplomazia, ed affida a
un'intervista a dir poco esplosiva apparsa oggi sul quotidiano inglese
“Guardian” la propria rabbia contro quei "bastardi" (testuale, ndr) del
Pentagono che, durante i suoi tre anni di incarico, hanno cercato in tutti i
modi di delegittimare il suo lavoro, arrivando ad organizzare una vera e
propria una campagna diffamatoria di "infimo livello" contro di lui e del
suo team di ispettori. Hans Blix ha parlato apertamente di quante
insopportabili pressioni abbia ricevuto dalla Casa Bianca, e non ha esitato
un istante ad accusare con parole di fuoco il governo americano e lo stesso
Presidente George Bush di considerare le Nazioni Unite come una potenza
“aliena”. "Ho molti detrattori a Washington - ha dichiarato Blix – ed anche
un certo numero di “bastardi” che hanno passato il loro tempo a diffondere
calunnie e diffamazioni a miei danni, e, non contenti hanno fatto arrivare
sottobanco ai media “amici” delle autentiche informazioni spazzatura. Ma, a
me non me ne è mai importato nulla ed ho continuato per la mia strada, forte
del mandato ricevuto dall’Onu”. Come un fiume in piena, il capo degli
ispettori ha anche accusato gli Usa di combattere con ogni mezzo l’
indipendenza delle Nazioni Unite cercando di distruggere l’autorevolezza del
Palazzo di Vetro di New York e del segretario Kofi Annan. Blix ha poi
rivelato che durante le ispezioni in Iraq le sue relazioni istituzionali con
gli Stati Uniti furono "abbastanza buone", ma che con l'avvicinarsi della
guerra, la Casa Bianca cominciò a premere sugli ispettori perché usassero un
linguaggio più duro nei suoi rapporti e più gradito ai falchi del
Dipartimento di Stato e del Pentagono. Le parole di Hans Blix mettono il
dito nella piaga di un rapporto sempre mal digerito dal Governo Usa e che
aveva vissuto momenti difficilissimi poco prima della guerra in Iraq e
durante tutta la prima fase del conflitto. Il capo degli ispettori era stato
ripetutamente accusato dagli Usa di non esser stato capace di trovare le
prove delle armi di distruzione di massa, anzi di ostacolare il percorso che
avrebbe dovuto portare alla rimozione del regime di Saddam Hussein. Le
dichiarazioni di Blix gettano benzina sul fuoco intorno alle polemiche ed
alle rivelazioni che si susseguono in questi giorni circa la veridicità dei
rapporti e dei dossier che i servizi di sicurezza anglo-americani hanno
confezionato per orientare ed influenzare l’opinione pubblica mondiale sulla
necessità irrinunciabile della guerra in Iraq. Rapporti e dossier
clamorosamente falsi, come sta venendo a galla grazie alla vigilanza dell’
opinione pubblica mondiale, che sono serviti perfino ad ingannare il
Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, “prigioniero” delle spinte e dei
ricatti della Casa Bianca.
http://www.guardian.co.uk/Iraq/Story/0,2763,974970,00.html