Comunicato Ya Basta



Grande soddisfazione, grazie alla nostra determinazione, sia ieri al
confine che oggi durante l' occupazione all'ambasciata italiana ad Amman,
siamo riusciti ad ottenere un permesso per poter entrare domani in Iraq.
E' dunque possibile per dei cittadini che si organizzano e creano le
condizioni per farlo riuscire ad entrare in Iraq nonostante la posizione
dei militari americani.
Il diritto alla libera circolazione è un patrimonio collettivo che tutti
possono costruire con determinazione, un segnale dunque che molte cose si
possono conquistare partendo da noi stessi.
In queste ore abbiamo potuto smascherare i meccanismi di questa situazione
post bellica che sono subordinati all'arbitrarietà dell'occupazione militare.
Se fossimo andati come singoli cittadini probabilmente avremmo potuto
passare il confine, ma quella di andare in modo visibile come gruppo di
rappresentanti delle municipalità dei cittadini e delle associazionie delle
ONG instaurando rapporti orizzontali con i gruppi locali è stata una scelta.
Questo episodio rivela come legalità e diritto internazionale siano
diventate delle parole che valgono solo quando si tratti di impedire a
iniziative come questa che con il loro stesso essere messe in atto
contrastano con le logiche di guerra.
Solo la capacità di porre momenti di rottura, di disobbedire a queste
logiche di guerra e di occupazione militare può aprire spazi alla libera
circolazione ad iniziative come questa Carovana e di riprendere il nostro
cammino che stavano cercando di interrompere.
Abbiamo svelato i veri meccanismi di questa guerra ma abbiamo anche
dimostrato che disobbedire e di disertare alla Guerra Globale Permanente è
possibile e che dobbiamo dunque continuare a farlo non solo in Medioriente
ma ad Evian e in tutti gli angoli del mondo.
La disobbedienza non è un'utopia ma se concretizzata permette di ottenere
un mondo diverso.