Summit Unione Europea-Russia: Amnesty International chiede all'Europa di insistere di più sui diritti umani



Gent.mi tutti,

vi trasmettiamo il comunicato stampa della Sezione Italiana di
Amnesty International:



Summit Unione Europea-Russia: Amnesty International chiede all'Europa di
insistere di più sui diritti umani




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Amnesty International
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COMUNICATO STAMPA
CS78-2003

SUMMIT UNIONE EUROPEA - RUSSIA: AMNESTY INTERNATIONAL CHIEDE ALL'EUROPA DI
INSISTERE DI PIÙ SUI DIRITTI UMANI


Bruxelles, 30 maggio - Alla vigilia del summit di San Pietroburgo tra
Unione Europea e Russia, Amnesty International ha sfidato l'Unione Europea
a insistere di più, nei suoi colloqui col presidente Putin, per ottenere
miglioramenti concreti nella situazione dei diritti umani in Cecenia.

Amnesty International ha diffuso oggi una lettera aperta (per il testo,
vedi www.amnesty-eu.be) in cui si denunciano nuovi casi di "sparizione" di
civili in Cecenia. Il testo è stato trasmetto ai quindici capi di Stato e
di governo dei paesi membri dell'Unione Europea e ai dieci capi di Stato e
di governo dei dieci paesi che stanno entrando nell'Unione, a loro volta
presenti al summit di domani.

"È ora che l'Unione Europea dia un fattivo contributo alla soluzione del
conflitto in Cecenia e che ottenga risultati concreti per migliorare la
situazione dei diritti umani della popolazione cecena" - ha dichiarato Dick
Oosting, direttore dell'Ufficio di Amnesty International presso l'Unione
Europea. "Se la nuova Unione Europea allargata vuole che la Russia sia un
vicino stabile governato dal primato della legge, allora deve controllare
con maggiore rigore l'operato della Russia nella Repubblica Cecena".

"L'Unione Europea dà costanti assicurazioni che questi problemi vengono
sollevati nel corso dei summit con la Russia. Tuttavia, è difficile credere
che la Russia stia prendendo sul serio l'Unione Europea e certamente
l'Unione Europea non ha nulla da mostrare in termini di risultati" - ha
aggiunto Oosting.

La lettera aperta di Amnesty International ai capi di Stato e di governo
afferma che, "nonostante il recente svolgimento di un referendum, i rischi
per la popolazione cecena di subire attacchi indiscriminati ad opera dei
combattenti ceceni e durante le operazioni speciali e le cosiddette
operazioni mirate condotte dalle forze federali russe, non sono diminuiti".
Amnesty continua ad essere preoccupata per le notizie - confermate anche
dal Procuratore della Federazione Russa - secondo le quali durante queste
operazioni le violazioni dei diritti umani rimangono sistematiche.

I civili ceceni continuano a "scomparire" dopo essere stati arrestati ai
posti di blocco e nel corso di raid notturni. La lettera aperta descrive
due casi, segnalati dall'organizzazione per i diritti umani Memorial, di
civili ceceni "scomparsi" in tali circostanze appena due settimane fa.





L'Unione Europea deve premere sul presidente russo affinché siano
intraprese immediate azioni per:

- garantire da subito la protezione dei diritti umani della popolazione
cecena, compresi i profughi interni;
- sottoporre a giustizia i responsabili dei gravi abusi commessi durante il
conflitto in Cecenia;
- garantire accesso in Cecenia ai relatori sui diritti umani delle Nazioni
Unite, ristabilire un sistema di controllo dell'Organizzazione per la
sicurezza e la cooperazione in Europa e riaffermare l'impegno a collaborare
con gli esperti del Consiglio d'Europa.


I due casi di "sparizione" in Cecenia, illustrati nella lettera aperta ai
capi di Stato e di governo dell'Unione Europea, riguardano:

Rizvan Yaraglevich Appazov

È stato arrestato il 5 maggio dai soldati russi a un posto di blocco
militare situato al bivio di una strada che porta ai villaggi di Vedeno ed
Elistanzhi. Si trovava a bordo di un autobus ed era diretto a Grozny per
motivi personali. Dopo aver controllato il suo passaporto, i soldati hanno
cessato di proseguire l'ispezione e lo hanno immediatamente portato a un'ex
fabbrica di asfalto che funge da base per le forze armate federali. I suoi
familiari e i capi civili e religiosi della zona hanno invano chiesto di
conoscere le ragioni del suo arresto ed hanno solo appurato che egli si
troverebbe presso la base militare di Khankala per ulteriori controlli.
Anche suo fratello è "scomparso" dopo essere stato arrestato mentre
pascolava il bestiame, nel corso del 2001.

Musa Khozhaevich Zaurbekov

È stato arrestato nella sua abitazione di Kataiama (distretto di
Staropromyslovskii, regione di Grozny) il 6 maggio 2003. A portarlo via
sono stati alcuni uomini armati che indossavano maschere e abiti camuffati,
arrivati sul posto a bordo di jeep color militare UAZ-452. Dopo aver chiuso
sua moglie e i figli in un'altra stanza, i soldati lo hanno trascinato in
strada e lo hanno portato verso una destinazione sconosciuta.
L'amministrazione civile locale e il comando militare hanno ignorato le
richieste di spiegazioni dei suoi parenti.

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 30 maggio 2003


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