Fw: denuncia CAFTA



 

 
-----Messaggio originale-----
Da: Colectivo de Mujeres [mailto:cmmataga at ibw.com.ni]
Inviato: venerdì 23 maggio 2003 16.51
A: Laura Puatto; Libreria; Lorena Quattrini; Lorenzo (Torino); Luca Belgiovane; Luca Latini; Luca Pastore; M.Assunta-Massimo; Paola Galbusera; Pecora Nera; Roberto Pasquali; ROBERTO QUATTRINI; Sandro e Michele Grizi; Susetta Bonvini
Oggetto: RV: denuncia CAFTA


Ciao a tutti,

di seguito l'appello lanciato dalla Diocesi di Trujillo in Honduras contro il prossimo Trattato di Libero Commercio tra Stati Uniti e Centroamerica (CAFTA). Da far circolare

hasta pronto

Giorgio

Lettera pubblica dalla Diocesi di Trujillo - Honduras in relazione alla firma dei Trattati di Libero Commercio

Diretta a:

Presidenti delle Repubbliche di Honduras, Guatemala, El Salvador, Nicaragua, Costarica, Panama

Deputati del Congresso Nazionale dell'Honduras

Membri del Congresso degli Stati Uniti

 

Riuniti il Vescovo, i Sacerdoti, Religiosi e Religiose, Laici e Laiche della Diocesi di Trujillo, abbiamo riflettuto sul contenuto dei Trattati di Libero Commercio che negli ultimi anni si stanno promuovendo e incorporando nelle economie dei paesi e in base a questo rendiamo pubblica la nostra posizione di condanna e rifiuto.

Il Trattato di Libero Commercio tra Stati Uniti e i paesi centroamericani, che attualmente si sta negoziando tra i governi, non costituisce una risposta alla realtà di povertà ed esclusione in cui vivono milioni di esseri umani in questa regione centroamericana, a causa del condannabile Debito Estero e delle politiche dell'ingiusto commercio mondiale.

Abbiamo scoperto che questi Trattati racchiudono un piano di dominazione economica, politica, sociale e culturale sui nostri popoli e che si presentano con un linguaggio che chiama alla prosperità e allo sviluppo, ma che alla fine, non tengono conto dell'essere umano, mettendo al suo posto le relazioni economiche e scuotendo le basi di una società che è assetata di giustizia, pace, sviluppo, pari opportunità e promozione della democrazia. Questi Trattati sottomettono la vita di questi popoli, violentando la loro sovranità e il diritto all'autodeterminazione.

L'entrata in vigore di questi Trattati di Commercio si tradurrà per le comunità nella privatizzazione dei servizi sanitari, dell'educazione, acqua, maggiori imposte, minor potere acquisitivo della moneta, maggiore emigrazione dalle campagne alle città, meno opportunità di lavoro e ciò porterà a gravi effetti sociali come l'aumento della delinquenza, tossicodipendenza, disintegrazione famigliare e maggiore povertà.

Non sarà meno difficile il panorama per i piccoli e medi produttori, commercianti, così come per alcuni industriali e la popolazione delle città. A questi gruppi chiediamo che mettano in discussione l'attuale posizione del governo, in funzione di prendere le migliori decisioni per il futuro della nazione.

In questo senso ci sentiamo nella necessità di lanciare un appello alle organizzazioni della società civile, le istituzioni che lavorano con le comunità, chiese e popolazione in generale affinché, davanti a queste iniziative di morte, ci si informi, si rifletta per sviluppare azioni congiunte per definire strategie di denuncia e di resistenza.

Chiediamo al governo e ai deputati che si parli con la verità sui contenuti e gli impatti che deriveranno dalla firma del Trattato del Commercio. Allo stesso modo, li esortiamo a governare in funzione della maggioranza impoverita, dei piccoli gruppi di produttori, dei lavoratori dipendenti e non in funzione di una élite di agro esportatori che mettono davanti i propri interessi a quelli della maggioranza delle persone.

Per ultimo, in questo difficile cammino, come Chiesa, che ci sentiamo parte di questo popolo, ci impegniamo ad accompagnare le comunità nelle loro iniziative di resistenza e nella promozione della speranza che nasce da Cristo resuscitato, che ci invia a promuovere la Vita e la Vita in abbondanza.

Tocoa, dipartimento di Colòn - Honduras 14 maggio 2003

(traduzione : Giorgio Trucchi)