Comunicato sulla Palestina



COMUNICATO STAMPA CON RICHIESTA DI PUBBLICAZIONE
dal Servizio Civile Internazionale

Siamo un gruppo di volontari del Servizio Civile Internazionale che  hanno
partecipato alle missioni di osservazione e interposizione non-violenta in
Palestina.
Oggi, mentre i giornali di tutto il mondo titolano che "i tempi sono maturi
per la pace in medio oriente", vogliamo dare la nostra testimonianza di ciò
che abbiamo visto nei territori palestinesi occupati dall´esercito
israeliano.
Abbiamo visto carri armati sparare a bambini mentre si recavano a
scuola, famiglie tenute in ostaggio dai soldati notti intere, demolizioni
di case, umiliazioni e violenze a uomini, donne e bambini costretti per ore
in fila ai check-point, ambulanze bloccate dall'esercito impedendo il
soccorso di feriti gravi.
Si parla di trattative di pace mentre Israele sta costruendo un muro lungo
oltre
800km che toglie a migliaia di contadini le terre che coltivano da
generazioni, isolando i villaggi e le città da ogni risorsa naturale (terre
e risorse idriche) e trasformando di fatto la Cisgiordania nella più grande
prigione della storia dell´umanità.
Abbiamo lavorato insieme all´ISM (International Solidarity Movement),
organizzazione contro la quale è in corso una durissima azione repressiva
ed una massiccia campagna diffamatoria. In poco più di due mesi tre
volontari, Rachel, Brian e Tom sono stati colpiti dal fuoco israeliano
mentre cercavano di proteggere la poplazione civile. Rachel è morta, Tom è
in coma irreversibile, Brian è rimasto sfigurato.
Venerdì 9 maggio l´esercito israeliano ha fatto irruzione nella
sede dell´ISM di Beit Sahour requisendo tutti i documenti, computer e
attrezzature ed arrestando una segretaria palestinese, un´attivista
americana ed una rappresentante di Human Rights Watch.
Da giovedì 8 maggio  qualunque internazionale volesse entrare nella
Striscia di Gaza è obbligato a firmare una liberatoria nella quale dichiara
esplicitamente di non far parte dell´ISM e con la quale solleva l´esercito
israeliano da qualunque responsabilità qualora venisse ucciso, ferito o
subisse danni da parte dell´esercito stesso. Tale documento è stato
dichiarato da Amnesty International e dal Governo Britannico illegittimo e
contrario a qualunque legge internazionale.

Noi siamo stati là ed abbiamo partecipato alle azioni di interposizione
dell'ISM.
Ci riteniamo quindi testimoni attendibili nell'affermare che il lavoro dei
volontari  è tentare, in modo assolutamente non-violento, d´impedire che
vengano perpetrate violazioni dei diritti umani, violenze e abusi nei
confronti della popolazione civile palestinese come espressamente vietato
dalle leggi internazionali e dalla dichiarazione dei diritti umani.
Riteniamo inaccettabile e vergognoso qualsiasi tentativo di distorsione e
strumentalizzazione della presenza degli internazionali in Palestina e
siamo allarmati dalla violenta campagna repressiva di Israele che mira ad
eliminare la presenza di scomodi testimoni oculari dei crimini perpetrati
quotidianamente dalle forze armate nei territori. Facciamo appello alla
società civile affinchè si trovino delle strategie comuni per reagire a
tutto questo ed impedire il completo isolamento della popolazione civile
palestinese.

I volontari in Palestina
del Servizio Civile Internazionale

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