[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
ARCHIVIATE LE ACCUSE AI MANIFESTANTI
- Subject: ARCHIVIATE LE ACCUSE AI MANIFESTANTI
- From: "annamaria" <ambarile at fermobiologico.it>
- Date: Tue, 13 May 2003 01:23:01 +0200
Scuola Diaz, la prima verità Un giudice archivia le accuse ai 93 manifestanti arrestati. Con motivazioni molto circostanziate che demoliscono la versione ufficiale della polizia di Allan Bay Genova. Un'altra archiviazione sul G8 di Genova, questa volta a favore del movimento: l'ha disposta il gip Anna Ivaldi nei confronti dei "no global" arrestati nel sanguinoso blitz della scuola Diaz-Pertini. Furono arrestati in 93 (62 dei quali feriti nell'irruzione) con l'accusa di devastazione e saccheggio. Un'archiviazione scontata, ma il punto interessante è un altro: è il primo atto firmato da un giudice sulla famigerata irruzione della notte del 21 luglio 2001 (l'inchiesta contro i poliziotti è ancora nella fase delle indagini preliminari), e da questo atto la polizia ne esce a pezzi. Secondo il gip, quella notte non ci fu alcun atto di resistenza da parte dei ragazzi pestati; manca qualsiasi riscontro sulla sassasola contro le forze dell' ordine, che nella versione ufficiale fu all'origine dell'irruzione; i verbali redatti dalla polizia quella notte sono inaffidabili. Vediamo meglio cosa scrive il gip Ivaldi. Le testimonianze dei manifestanti sulla violenza della polizia sono concordi. Testimonianze rese in quattro carceri diverse (Pavia, Voghera, Vercelli, Genova Marassi, dove furono portate 78 stranieri) e in diversi ospedali genovesi. "La circostanza", scrive il gip, "rende del tutto improbabile l'eventualità che gli stessi abbiano potuto concordare tra loro le versioni". Per contro, diversi poliziotti interrogati hanno "nella sostanza smentito la versione dei fatti contenuti nei verbali". In più le testimonianze di agenti e funzionari sono discordanti: "Tutti attribuendo ad altri di esservi entrati (nella scuola, ndr), per primi". Gli agenti (del Reparto mobile romano di Vincenzo Canterini, dello Sco, di diverse questure e squadre mobili) furono davvero accolti da un fitto lancio di sassi e bottiglie? Nelle "fotografie scattate dal Comando provinciale dei carabinieri la mattina del 23" nel cortile della scuola, osserva il gip, "non vi è traccia alcuna degli oggetti contundenti che vi sarebbero stati lanciati". Neppure le lesioni subite dai manifestanti si sposano con la versione ufficiale: "Quasi tutti i referti portano indicazioni di trauma cranico, al quale si aggiungono per molti fratture degli arti superiori proprie di chi tenta di difendersi dai colpi proteggendosi il capo con le braccia". Scoperta da tempo la bufala delle due bottiglie molotov, esibite tra i reperti sequestrati ma portate nella scuola dai poliziotti stessi, le uniche "armi" imputabili agli ospiti della Diaz sono "alcuni coltelli di tipo svizzero multiuso". Le responsabilità personali dei singoli agenti e funzionari di polizia sono materia di un'altra indagine aperta alla Procura di Genova, che è in fase molto avanzata. Ma un giudice genovese ha stabilito, con parole nette, che se il blitz alla Diaz ebbe delle giustificazioni, non sono tra quelle che si possono raccontare in tribunale.
- Prev by Date: 14/05 Genova: un'ora in silenzio per la pace
- Next by Date: La responsabilità degli intellettuali: Cuba, gli Usa e i diritti umani - J. Petras
- Previous by thread: 14/05 Genova: un'ora in silenzio per la pace
- Next by thread: La responsabilità degli intellettuali: Cuba, gli Usa e i diritti umani - J. Petras
- Indice: