Missile a Ballao, L'Unione Sarda



Comitato sardo Gettiamo le Basi

Poligono di Quirra, "effetti collaterali" a Ballao

Niente di preoccupante, tutto normale, l'Aster 30 è perfetto. Il Comandante
del Poligono Interforze Salto di Quirra assicura che è tutta colpa di un
"forte vento in quota", del maestrale. Lo stesso maestrale che, come hanno
affermato i comandi militari, nel maggio 2001 ha trasportato una bomba dal
poligono di Teulada alla spiaggia di Sant'Antioco dove esplose davanti agli
occhi dei bagnanti. Un maestrale strano che quel giorno, in quella
zona, soffiava al contrario, da sud verso nord, se prestiamo fede ai
militari. Non ricordiamo se soffiasse il maestrale anche nel maggio 98
quando "si sono persi" in mare due missili carichi di esplosivo partiti da
Quirra, però, forse, c'erano "i forti venti in quota" di cui parla il
generale Landi, attuale comandante del poligono di Quirra. Incredibili
venti capaci di dirottare i missili "intelligenti" in grado di colpire
qualunque bersaglio con "chirurgica precisione".  Allora, nel 1998, non era
stata ancora inaugurata "l'operazione trasparenza" e non fu data alcuna
spiegazione dell'attentato alla sicurezza e alla vita delle popolazioni
costrette a convivere con le guerre simulate condotte con vero
munizionamento da guerra. D'altronde in Sardegna accadono strani fenomeni.
Strane correnti marine e strani maestrali trasportano regolarmente
nelle acque e nelle spiagge sarde, sopratutto nelle zone adiacenti ai
poligoni, un numero impressionante di ordigni bellici, tutti rigorosamente
risalenti alla seconda guerra mondiale, come assicurano i vertici militari.
Uno dei ritrovamenti più ingombranti è il siluro imbottito di tritolo
finito, nel febbraio 2002, nelle reti di alcuni pescatori di
Sant'Antioco. Nel maggio 2001, nelle vicinanze del poligono di Capo Frasca,
una barca fece naufragio dopo essere stata squarciata, non dai proiettili
"impazziti" esplosi fuori poligono, come continuano a sostenere i due
pescatori sopravissuti, bensì colpita da "una pietra schizzata" in alto
mare, come garantito dai militari dopo aver
effettuato sopralluoghi, indagini, inchieste e quant'altro.

I poligoni sono luoghi sicuri, i gioielli da guerra tecnologicamente
avanzati non sbagliano mai, se si "perdono" bombe, missili, siluri,
"episodio più unico che raro", come ricordano regolarmente i comandi
militari, le cause sono da ricercarsi in fenomeni "geo-atmosferisci". Poco
importa se le spiegazioni "con le stellette" sono assurde e ridicole,
l'importante è "rassicurare" un'opinione pubblica anestetizzata e pronta a
dimenticare, fornire uno straccio qualsiasi di "spiegazione" ad una classe
dirigente che chiede solo di poter continuare, tranquillamente, a fingere
d'ignorare che la presenza di un poligono costituisce la negazione dei
diritti basilari alla sicurezza , alla salute, alla vita. Ha avuto successo
la "verità della scienza di Stato" che ha indicato nell'arsenico di una
vecchia miniera l'agente scatenante della "sindrome di Quirra-Escalaplano".
Se la sono bevuta in tanti tra "quelli che contano". Perché mai non
dovrebbe convincere la storia di un maestrale che dirotta un missile?

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L'Unione Sarda 18 aprile 2003

L'incidente è accaduto mercoledì durante un'esercitazione nel Poligono
Interforze  Esplode un missile impazzito Parti del vettore precipitano sui
monti di Ballao

Ballao Questa volta non tutto deve aver funzionato secondo i piani dei
militari e alcuni frammenti del missile sperimentale Aster sono caduti,
complice il fortissimo vento, in una zona spopolata tra Perdasdefogu e
Ballao, fuori dal perimetro del Poligono Interforze. Si è trattato, con
ogni probabilità, di "effetti collaterali" all'autodistruzione del missile
che stava correndo il rischio di sfuggire al controllo dei militari.
L'incidente si è verificato intorno alle 17,20 di mercoledì e nessuno,
finora, ha denunciato danni a persone, animali o cose: la zona è
estremamente impervia.
Ieri il comando del Poligono Interforze ha comunque ritenuto opportuno
emettere un breve comunicato sulla vicenda, in sintonia con la politica
della trasparenza e del dialogo inaugurata dal nuovo comandante, il
generale di brigata aerea Carlo Landi. «Per problematiche tecniche, oggetto
di analisi ancora in corso - è scritto nella nota - le componenti del
prototipo sono ricadute all'interno delle aree di sgombero. Solo una parte,
sospinta dal forte vento in quota, è andata a finire in una zona disabitata
senza provocare danni a persone o cose».
Il comunicato non spiega cause e modalità del parziale fallimento
dell'esperimento. Il comandante Carlo Landi ha adottato il binomio
"sperimentare in sicurezza" come bandiera dell'attività del Poligono
Interforze. Con ogni probabilità, ma su questo punto regna un comprensibile
riserbo, il vettore Aster 30, del peso di 450 chilogrammi, è stato
distrutto in volo prima che potesse sfuggire al controllo dei tecnici
militari.
Il missile Aster, costruito in Francia nell'ambito del consorzio
internazionale Eurosam, è destinato all'intercettazione di aerei in volo
«Il missile - precisa il comunicato - era privo della testata di guerra e
quindi senza esplosivo a bordo. La missione rientra nelle attività di
sviluppo del sistema difensivo Samp-T, destinato a sostituire i sistemi
Hawk in servizio nell' Esercito Italiano». Nel Poligono del Salto di Quirra
le sperimentazioni vengono effettuate per regolamento senza esplosivo a
bordo ma attraverso una simulazione che contempla l'arma in esercizio con
le sole componenti meccaniche ed elettroniche, oltre a una massa inerte del
peso pari alla testata di guerra.
I lanci sperimentali vengono controllati con un sistema di teodoliti in
grado di riprendere tutti i momenti della traiettoria fino all'impatto con
il bersaglio, situato quasi sempre in una zona a mare sgombrata in
precedenza. Nel corso dell' ultimo lancio qualcosa non deve aver
funzionato, mentre il missile era in fase di intercettazione, tanto da
consigliare la sua distruzione in volo. In genere le parti del vettore
autodistrutto finiscono dentro le aree del Poligono a terra o in quelle del
mare antistante il distaccamento di Capo San Lorenzo.
L'inconveniente verificatosi mercoledì è comunque destinato a provocare un
ulteriore rafforzamento dei sistemi di sicurezza durante le sperimentazioni
per evitare il minimo rischio alle popolazioni civili nelle aree contigue
al Poligono .

Nino Melis

L'Unione Sarda 19-4-03

Il sindaco Mura difende i militari: «Hanno agito con la massima trasparenza»

Perdasdefogu «Ma quale missile impazzito? Gli unici che sembrano impazziti
sono tutti coloro che lanciano missili che esplodono in aria e che
rischiano di ricadere a pezzi sulla testa della gente». Così Luigi Cogodi,
capogruppo di Rifondazione Comunista in consiglio regionale, commenta la
vicenda del missile Aster 30 distrutto in volo nel corso di
un'esercitazione dal Poligono Interforze del Salto di Quirra.
Nella sera di mercoledì alcuni spezzoni del missile sperimentale erano
finite nel territorio di Ballao, senza provocare per fortuna alcun danno a
persone o cose. Luigi Cogodi è il primo firmatario, insieme ai compagni di
partito Velio Ortu e Walter Vassallo, di un'interpellanza con risposta
urgente al presidente della giunta regionale riguardo ai rischi corsi dagli
abitanti delle zone contigue alla base militare. L'interpellanza definisce
"irragionevole" il tentativo di giustificazione addotto dalle autorità
militari «secondo le quali - accusano i firmatari - una parte del missile
sarebbe finita fuori dal perimetro di sgombero «perché sospinta da un forte
vento in quota . Nessuna problematica tecnica può giustificare il rischio
concreto e gravissimo che pesa sulla sicurezza delle popolazioni insediate
nel loro territorio a causa di esercitazioni militari». Al presidente della
giunta Mauro Pili viene chiesto di conoscere quali iniziative urgenti
voglia adottare la giunta regionale per garantire l'assoluta sicurezza
delle popolazioni. Si richiede infine la convocazione straordinaria del
consiglio regionale «perché si riproponga - è scritto nell'interpellanza -
e si definisca concretamente la questione vitale per i sardi dei vincoli,
limitazioni, rischi e danni derivati dalla sempre più invasiva attività
militare, in funzione bellica, che si svolge in Sardegna ». Il comunicato
attacca anche la conclamata "politica di trasparenza " delle esercitazioni
militari a Perdas. «Risulta quanto mai incredibile e persino offensiva
dell'intelligenza altrui - denunciano i firmatari dell'interpellanza -
riguardo a un Poligono missilistico dove tutto è sconosciuto e sottratto
alla valutazione delle popolazioni e delle autorità civili locali, a
partire dalle garanzie sull'incolumità personale e il diritto alla salute».
Di diverso avviso è invece il giudizio del sindaco di Perdasdefogu, Walter
Mura, convinto che sulla vicenda il Comando si sia comportato all'insegna
di una sostanziale correttezza e, soprattutto, della trasparenza. «Il
comando mi ha informato in tempi brevi sul fallito esperimento - dichiara
Walter Mura (Margherita) - insieme all'impegno per migliorare ulteriormente
la sicurezza dei lanci. A memoria d'uomo non si sono verificati incidenti
seri nel corso della lunga vita di questo Poligono. Meno che mai negli
ultimi tempi».

Nino Melis