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Missile a Ballao, L'Unione Sarda
- Subject: Missile a Ballao, L'Unione Sarda
- From: "Marcao" <caomar at tiscali.it>
- Date: Wed, 23 Apr 2003 23:50:32 +0200
Comitato sardo Gettiamo le Basi Poligono di Quirra, "effetti collaterali" a Ballao Niente di preoccupante, tutto normale, l'Aster 30 è perfetto. Il Comandante del Poligono Interforze Salto di Quirra assicura che è tutta colpa di un "forte vento in quota", del maestrale. Lo stesso maestrale che, come hanno affermato i comandi militari, nel maggio 2001 ha trasportato una bomba dal poligono di Teulada alla spiaggia di Sant'Antioco dove esplose davanti agli occhi dei bagnanti. Un maestrale strano che quel giorno, in quella zona, soffiava al contrario, da sud verso nord, se prestiamo fede ai militari. Non ricordiamo se soffiasse il maestrale anche nel maggio 98 quando "si sono persi" in mare due missili carichi di esplosivo partiti da Quirra, però, forse, c'erano "i forti venti in quota" di cui parla il generale Landi, attuale comandante del poligono di Quirra. Incredibili venti capaci di dirottare i missili "intelligenti" in grado di colpire qualunque bersaglio con "chirurgica precisione". Allora, nel 1998, non era stata ancora inaugurata "l'operazione trasparenza" e non fu data alcuna spiegazione dell'attentato alla sicurezza e alla vita delle popolazioni costrette a convivere con le guerre simulate condotte con vero munizionamento da guerra. D'altronde in Sardegna accadono strani fenomeni. Strane correnti marine e strani maestrali trasportano regolarmente nelle acque e nelle spiagge sarde, sopratutto nelle zone adiacenti ai poligoni, un numero impressionante di ordigni bellici, tutti rigorosamente risalenti alla seconda guerra mondiale, come assicurano i vertici militari. Uno dei ritrovamenti più ingombranti è il siluro imbottito di tritolo finito, nel febbraio 2002, nelle reti di alcuni pescatori di Sant'Antioco. Nel maggio 2001, nelle vicinanze del poligono di Capo Frasca, una barca fece naufragio dopo essere stata squarciata, non dai proiettili "impazziti" esplosi fuori poligono, come continuano a sostenere i due pescatori sopravissuti, bensì colpita da "una pietra schizzata" in alto mare, come garantito dai militari dopo aver effettuato sopralluoghi, indagini, inchieste e quant'altro. I poligoni sono luoghi sicuri, i gioielli da guerra tecnologicamente avanzati non sbagliano mai, se si "perdono" bombe, missili, siluri, "episodio più unico che raro", come ricordano regolarmente i comandi militari, le cause sono da ricercarsi in fenomeni "geo-atmosferisci". Poco importa se le spiegazioni "con le stellette" sono assurde e ridicole, l'importante è "rassicurare" un'opinione pubblica anestetizzata e pronta a dimenticare, fornire uno straccio qualsiasi di "spiegazione" ad una classe dirigente che chiede solo di poter continuare, tranquillamente, a fingere d'ignorare che la presenza di un poligono costituisce la negazione dei diritti basilari alla sicurezza , alla salute, alla vita. Ha avuto successo la "verità della scienza di Stato" che ha indicato nell'arsenico di una vecchia miniera l'agente scatenante della "sindrome di Quirra-Escalaplano". Se la sono bevuta in tanti tra "quelli che contano". Perché mai non dovrebbe convincere la storia di un maestrale che dirotta un missile? *********************************** L'Unione Sarda 18 aprile 2003 L'incidente è accaduto mercoledì durante un'esercitazione nel Poligono Interforze Esplode un missile impazzito Parti del vettore precipitano sui monti di Ballao Ballao Questa volta non tutto deve aver funzionato secondo i piani dei militari e alcuni frammenti del missile sperimentale Aster sono caduti, complice il fortissimo vento, in una zona spopolata tra Perdasdefogu e Ballao, fuori dal perimetro del Poligono Interforze. Si è trattato, con ogni probabilità, di "effetti collaterali" all'autodistruzione del missile che stava correndo il rischio di sfuggire al controllo dei militari. L'incidente si è verificato intorno alle 17,20 di mercoledì e nessuno, finora, ha denunciato danni a persone, animali o cose: la zona è estremamente impervia. Ieri il comando del Poligono Interforze ha comunque ritenuto opportuno emettere un breve comunicato sulla vicenda, in sintonia con la politica della trasparenza e del dialogo inaugurata dal nuovo comandante, il generale di brigata aerea Carlo Landi. «Per problematiche tecniche, oggetto di analisi ancora in corso - è scritto nella nota - le componenti del prototipo sono ricadute all'interno delle aree di sgombero. Solo una parte, sospinta dal forte vento in quota, è andata a finire in una zona disabitata senza provocare danni a persone o cose». Il comunicato non spiega cause e modalità del parziale fallimento dell'esperimento. Il comandante Carlo Landi ha adottato il binomio "sperimentare in sicurezza" come bandiera dell'attività del Poligono Interforze. Con ogni probabilità, ma su questo punto regna un comprensibile riserbo, il vettore Aster 30, del peso di 450 chilogrammi, è stato distrutto in volo prima che potesse sfuggire al controllo dei tecnici militari. Il missile Aster, costruito in Francia nell'ambito del consorzio internazionale Eurosam, è destinato all'intercettazione di aerei in volo «Il missile - precisa il comunicato - era privo della testata di guerra e quindi senza esplosivo a bordo. La missione rientra nelle attività di sviluppo del sistema difensivo Samp-T, destinato a sostituire i sistemi Hawk in servizio nell' Esercito Italiano». Nel Poligono del Salto di Quirra le sperimentazioni vengono effettuate per regolamento senza esplosivo a bordo ma attraverso una simulazione che contempla l'arma in esercizio con le sole componenti meccaniche ed elettroniche, oltre a una massa inerte del peso pari alla testata di guerra. I lanci sperimentali vengono controllati con un sistema di teodoliti in grado di riprendere tutti i momenti della traiettoria fino all'impatto con il bersaglio, situato quasi sempre in una zona a mare sgombrata in precedenza. Nel corso dell' ultimo lancio qualcosa non deve aver funzionato, mentre il missile era in fase di intercettazione, tanto da consigliare la sua distruzione in volo. In genere le parti del vettore autodistrutto finiscono dentro le aree del Poligono a terra o in quelle del mare antistante il distaccamento di Capo San Lorenzo. L'inconveniente verificatosi mercoledì è comunque destinato a provocare un ulteriore rafforzamento dei sistemi di sicurezza durante le sperimentazioni per evitare il minimo rischio alle popolazioni civili nelle aree contigue al Poligono . Nino Melis L'Unione Sarda 19-4-03 Il sindaco Mura difende i militari: «Hanno agito con la massima trasparenza» Perdasdefogu «Ma quale missile impazzito? Gli unici che sembrano impazziti sono tutti coloro che lanciano missili che esplodono in aria e che rischiano di ricadere a pezzi sulla testa della gente». Così Luigi Cogodi, capogruppo di Rifondazione Comunista in consiglio regionale, commenta la vicenda del missile Aster 30 distrutto in volo nel corso di un'esercitazione dal Poligono Interforze del Salto di Quirra. Nella sera di mercoledì alcuni spezzoni del missile sperimentale erano finite nel territorio di Ballao, senza provocare per fortuna alcun danno a persone o cose. Luigi Cogodi è il primo firmatario, insieme ai compagni di partito Velio Ortu e Walter Vassallo, di un'interpellanza con risposta urgente al presidente della giunta regionale riguardo ai rischi corsi dagli abitanti delle zone contigue alla base militare. L'interpellanza definisce "irragionevole" il tentativo di giustificazione addotto dalle autorità militari «secondo le quali - accusano i firmatari - una parte del missile sarebbe finita fuori dal perimetro di sgombero «perché sospinta da un forte vento in quota . Nessuna problematica tecnica può giustificare il rischio concreto e gravissimo che pesa sulla sicurezza delle popolazioni insediate nel loro territorio a causa di esercitazioni militari». Al presidente della giunta Mauro Pili viene chiesto di conoscere quali iniziative urgenti voglia adottare la giunta regionale per garantire l'assoluta sicurezza delle popolazioni. Si richiede infine la convocazione straordinaria del consiglio regionale «perché si riproponga - è scritto nell'interpellanza - e si definisca concretamente la questione vitale per i sardi dei vincoli, limitazioni, rischi e danni derivati dalla sempre più invasiva attività militare, in funzione bellica, che si svolge in Sardegna ». Il comunicato attacca anche la conclamata "politica di trasparenza " delle esercitazioni militari a Perdas. «Risulta quanto mai incredibile e persino offensiva dell'intelligenza altrui - denunciano i firmatari dell'interpellanza - riguardo a un Poligono missilistico dove tutto è sconosciuto e sottratto alla valutazione delle popolazioni e delle autorità civili locali, a partire dalle garanzie sull'incolumità personale e il diritto alla salute». Di diverso avviso è invece il giudizio del sindaco di Perdasdefogu, Walter Mura, convinto che sulla vicenda il Comando si sia comportato all'insegna di una sostanziale correttezza e, soprattutto, della trasparenza. «Il comando mi ha informato in tempi brevi sul fallito esperimento - dichiara Walter Mura (Margherita) - insieme all'impegno per migliorare ulteriormente la sicurezza dei lanci. A memoria d'uomo non si sono verificati incidenti seri nel corso della lunga vita di questo Poligono. Meno che mai negli ultimi tempi». Nino Melis
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