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Refusenik ?YESU-GVUL?
- Subject: Refusenik ?YESU-GVUL?
- From: tessclaudia at virgilio.it
- Date: Fri, 11 Apr 2003 15:07:25 +0200
Spett.le AMBASCIATA DI ISRAELE IN ITALIA Via Michele Mercati, 14 00197 - ROMA Egr. Sig. Ambasciatore Israeliano in Italia Sono una cittadina italiana amica del popolo israeliano. Apprezzo il coraggio, l'intelligenza, la determinazione del vostro popolo che traspare anche in tutte le forme di espressione scientifica ed artistica. Mi piacerebbe molto visitare la Vostra terra. L'attuale aumento della spirale di violenza nel conflitto israelo -palestinese mi scoraggia nel progettare un viaggio per me così ambito. Il mio personale sogno è di poter vedere, un giorno non molto lontano, il popolo israeliano vivere in pace sulla sua terra in amicizia ed armonia con il popolo palestinese anch'esso in pace sulla propria terra. Ritengo che questo sia anche il sogno di moltissimi palestinesi e di moltissimi israeliani. Recentemente ho partecipato ad un incontro promosso dal movimento Refusenik 'YESU-GVUL' (C'e' un limite). Sono venuta per la prima volta a conoscenza dell'esistenza di questa particolare situazione. Alcuni cittadini israeliani (uomini e donne) durante il loro periodo di leva di tre anni (dai 18 ai 21) ed alcuni civili riservisti post-leva nel loro richiamo obbligato annuale di un mese, si rifiutano di prestare servizio in armi presso i territori palestinesi occupati, presso i posti di blocco, presso le carceri amministrative dove vengono detenuti senza accusa e senza processo, per tre mesi prorogabili, civili palestinesi. I cittadini israeliani che si rifiutano di prestare il servizio sopra indicato vengono incarcerati e puniti per il loro atto di diserzione. Ho riflettuto a lungo su questa loro azione e sono giunta alla conclusione che la loro coscienza non può essere soffocata e repressa. Si tratta di persone sensibili, che amano la loro patria ed il loro popolo e sono pronte a servirlo nei limiti e nel rispetto dei legittimi confini territoriali e della normativa nazionale ed internazionale. Sono persone che con la carcerazione vengono sottratte alle loro famiglie ad alle loro attività economico - produttive. Io modestamente ritengo che impegnare queste persone in attività sociali di volontariato utile alla collettività porterebbe ad un vantaggio economico e sociale sia per la Vostra Nazione che per l'individuo stesso. In Italia, come lei ben sa, il servizio civile nazionale ed internazionale è molto diffuso ed apprezzato a tal punto da meritare di essere anche remunerato ed incentivato. Ritengo che la via della pace tra israeliani e palestinesi debba partire da piccoli segnali ed atti di interruzione dei meccanismi di propagazione della violenza. La detenzione sopra precisata porta scontento al detenuto stesso ed alla sua famiglia. Questo fenomeno di disubbidienza si stà propagando gettando fruttuosi semi nella Vostra società civile. La repressione ha come risultato solamente la creazione di nuovi eroi non violenti. La prego di ascoltare la mia modesta voce e di intercedere presso il Suo governo al fine di liberare queste persone e dare loro la possibilità di servire pacificamente la propria nazione. Sono sicura che il popolo palestinese apprezzerà questo piccolo segnale di apertura verso una distensione dei rapporti tra le vostre due nazioni. Shalom , Salaam , Pace Claudia Tessaro Via Santa Maria 36/C 33034 Fagagna Udine.
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