09/04 Genova: un'ora in silenzio per la pace



Agli organi di informazione - con preghiera di pubblicazione e diffusione

Mercoledì 9 aprile, dalle 18 alle 19, un'ora in silenzio per la pace sui
gradini del palazzo ducale di Genova.
Verrà distruibuito ai passanti l'elenco dei prodotti statunitensi di cui si
propone il boicottaggio, e la lettera che segue, indirizzata alle
organizzazioni sindacali.

Lettera aperta alle organizzazioni sindacali







Siamo scesi in piazza con voi sabato scorso a ricordare gli scioperi del '43
con tutta l'angoscia e l'indignazione che provocano le notizie provenienti
dall'Iraq.

Nel '43 lo sciopero era vietato, e chi si asteneva dal lavoro lo faceva
consapevole di correre un grave rischio personale. Eppure i le lavoratrici
ed lavoratori incrociarono le braccia. Gli storici attribuiscono agli
scioperi del 43 grande importanza per il  crollo del regime fascista.

Oggi il nostro paese è pesantemente e direttamente coinvolto in una guerra
che neppure gli aggettivi illegale e criminale sono sufficienti a definire.

L'art. 11 della costituzione ed il diritto internazionale sono calpestati: e
basta visitare canali e siti non di regime per indignarsi di fronte ad
immagini disumane.

Le organizzazioni sindacali italiane hanno in mano uno strumento potente per
far sentire alto e forte il proprio no:

LO SCIOPERO GENERALE.

Di tutte le categorie, di tutti i sindacati, di tutti i lavoratori.

Che davvero fermi l'Italia per tutto il tempo necessario perché il governo
si renda conto che i lavoratori italiani non vogliono questa strage.

Che sostenga quanti non hanno voluto e non vogliono collaborarvi, nè
direttamente, nè indirettamente.

I segnali della volontà dei lavoratori (italiani ed europei) di fermare la
guerra con ogni mezzo a loro disposizione sono già stati numerosi: dall'
adesione massiccia alle fermate del giorno successivo all'attacco; al
rifiuto di lavoratori di prestare la propria opera in caso di collaborazione
anche indiretta alla guerra, allo sciopero dei sindacati di base.

Ma tutto questo non è stato sufficiente.

Crediamo che il nostro governo comprenderà l'irriducibilità della nostra
opposizione alla guerra solo se TUTTI i sindacati e TUTTE le categorie
proclameranno immediatamente, come minimo, un'intera giornata di sciopero
generale che fermi l'Italia.

Non basterà a fermare la guerra? Forse no. Ma se non altro darà ai
lavoratori ed alle loro organizzazioni la coscienza di averci almeno provato







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