"Lettera aperta alle organizzazioni sindacali



Oggi a Genova, alla presenza di Oscar Luigi Scalfaro e Sergio Cofferati,
verranno ricordati gli scioperi del 1943. La rete controg8- per la
globalizzazione dei diritti distribuirà un volantino con il testo che segue:



"Lettera aperta alle organizzazioni sindacali

Siamo in piazza con voi a ricordare gli scioperi del '43 con tutta l'
angoscia e l'indignazione che provocano le notizie provenienti dall'Iraq.

Nel '43 lo sciopero era vietato, e chi si asteneva dal lavoro lo faceva
consapevole di correre un grave rischio personale. Eppure i lavoratori
incrociarono le braccia. Gli storici  attribuiscono agli sioperi del '43
grande importanza per il crollo del regime fascista.

Oggi il nostro paese è pesantemente e direttamente coinvolto in una guerra
che neppure gli aggettivi illegale e criminale sono sufficienti a definire.

L'art. 11 della costituzione ed il diritto internazionale sono calpestati: e
basta visitare canali e siti non di regime per indignarsi di fronte ad
immagini disumane.

Le organizzazioni sindacali italiane hanno in mano uno strumento potente per
far sentire alto e forte il proprio no:

LO SCIOPERO
GENERALE.

Di tutte le categorie, di tutti i sindacati, di tutti i lavoratori.

Che davvero fermi l'Italia per tutto il tempo necessario perché il governo
si renda conto che i lavoratori italiani non vogliono questa strage.

Che sostenga quanti non hanno voluto e non vogliono collaborarvi, nè
direttamente, nè indirettamente.

I segnali della volontà dei lavoratori (italiani ed europei) di fermare la
guerra con ogni mezzo a loro disposizione sono già stati numerosi: dall'
adesione massiccia alle fermate del giorno successivo all'attacco; al
rifiuto di lavoratori di prestare la propria opera in caso di collaborazione
anche indiretta alla guerra, allo sciopero dei sindacati di base.

Ma tutto questo non è stato sufficiente.

Crediamo che il nostro governo comprenderà l'irriducibilità della nostra
opposizione alla guerra solo se TUTTI i sindacati e TUTTE le categorie
proclameranno, come minimo, un'intera giornata di sciopero generale che
fermi l'Italia.

Non basterà a fermare la guerra? Forse no. Ma se non altro darà ai
lavoratori ed alle loro organizzazioni la coscienza di averci almeno provato



Rete controg8

per la globalizzazione dei diritti"