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appello poesia di pace
- Subject: appello poesia di pace
- From: "ROBERTO PASQUALI" <li11699 at iperbole.bologna.it>
- Date: Thu, 3 Apr 2003 17:10:00 +0200
carissimi vi invio un mio appello per raccogliere testi e poesie su questa follia che sta accadendo. credo che la pi? grande manifestazione di impotenza sia nell'uso della violenza e delle bombe mentre la vera potenza sta nelle parole e nella ricerca che fa la poesia del loro autentico significato. vi allego alcuni testi che potete utilizzare come meglio credete grazie e buon lavoro roberto pasquali Appello per una giornata di poesia contro la guerra una primavera di vita e una giornata di parole di pace La guerra teme la poesia Alla casa bianca poche settimane fa è stato annullato un invito a molti poeti americani per paura che si esprimessero contro la guerra Mi piace credere che la voce della poesia possa impedire questa brutale violenza con la sola forza e verità della parola Un tempo la poesia è stata profezia e preveggenza, oggi conserva la capacità di restituire alle parole il loro significato più profondo e autentico Ieri come oggi i poeti vengono banditi dalle città e dalle case - non solo biancheŠ- perché smascherano l'ipocrisia dei politici e dei mercanti di morte Si cerca di far accettare l'inaccettabile usurpando e rovesciando il senso delle parole, così le guerre diventano giuste umanitarie e sante e quindi inevitabili e perché no? desiderabiliŠ Da quando le bombe sono diventate intelligenti c'è di che preoccuparsi di come viene utilizzata la parola e l'intelligenza Per arrivare al ripugnante effetto collaterale con cui viene definita la morte di civili innocenti La guerra e i suoi rappresentanti temono le parole perché prima o poi torneranno a riprendersi il loro vero significato Chiediamo a tutti coloro che si esprimono con la scrittura e la parola di inviare i loro testi e di aderire a una giornata della poesia contro la guerra in cui la parola pace amplificata da milioni di voci possa raggiungere anche gli uditi meno sensibili come quelli dei potenti che solo con la forza tentano di dominare il mondo Roberto Pasquali roberto.pasquali at iperbole.bologna.it Bologna, 15 marzo 2003 Se intorno e dentro a noi Ci fosse ancora senso e suono Nella parola guerra sentiremmo Il morso dell'artiglio un rullare di tamburi L'attrito della lama il lampo rosso del sangue Oggi che il sentire è distorto e avvelenato Accogliamo la parola usurpata La guerra che prepara la pace Il grande bugiardo uccide il fratello E annuncia festoso che dio è con noi Forse il dio della morte a cui da sempre Sacrifichiamo i figli migliori della vita Eccolo il fiore del male Fiorisce in questa primavera di morte Arrivano i cavalieri dell'apocalisse Armati di microfoni e menzogne Accolgono festosi la mietitura Dei cadaveri ci preparano il futuro Il non qui il già dopo In questo intervallo banchetta la morte Straziando vite e speranze Non era qui l'essenza della forma? L'espressione più alta della natura del vivente? Noi, gli eretti, lanciati inarrestabili verso imprese celesti Ancora oggi a brandire la clava nucleare Su questo pianeta che attende da sempre La grazia di un arcobaleno I tempi sopra avanzano Un altro mondo non è più possibile E´ necessario e in-pensabile Quanti di noi bandiere di pace Regalerebbero un colore A chi da sempre ha grigio lo sguardo e l'orizzonte E´ l'esempio dell'amico che disarma il nemico Il militare e´ uniforme conosce un solo verdenero colore La realtà uccisa per impedire il sogno Lo schermo riflette atroci immagini e siamo tutti protagonisti In questo film: corpi straziati e coscienze amputate Si cerca la speranza nei chiari angoli del cuore E sotto il cielo fiorisce caparbia la magnolia Ri-conoscendo un'altra primavera Il signore dei tranelli La paura e´ tornata a oscurare il sole I figli ci chiedono quando comincia il giorno E´ in marcia il dio degli eserciti A casa rimane la morte a giocare coi bambini Quanto aspetteremo la voce dei vinti? La storia che non ha parole ma vive sulla pelle Eredità di memoria di infinita attesa Di occhi ciechi per la crudele violenza Quanto aspetteremo le verità taciute La storia di chi fu eliminato Perchè era già altrove Di chi ha creduto in una gerusalemme al confine del cielo in un giardino di fiori azzurri e amanti profumati di chi ha sognato i sogni di chagall le arcane melodie di mozart le chiare parole di rilke la voce e´ ferma alla soglia del pensiero sepolta dalle bombe e dal ronzio televisivo mentre gli stivali marciano sulle sorgenti della parola un caldo silenzio ci accoglie nel battito azzurro della mente Anno zero Si marcia compatti sulla bellezza offesa La realtà insegue sempre la storia della polvere E` viva la guerra nel grigiogelido incarnato Pace si dice e´ una parola astratta Troppo lontana dalla reale portata dei cannoni Dobbiamo tenere i piedi ben saldi alla terra Mentre si dissezionano i viventi Per fortuna c'è il varietà in TV E sfilano i morti nei TG della sera E´ riuscito il gioco del rovescio La guerra e´ preventiva e umanitaria Le sue azioni riempiono la borsa e i cimiteri La politica e´ affare per pochi saltimbanchi Che hanno succhiato anche il midollo alla parola Oggi si calcola in cifre il costo dell'amore La perla nasce nell'indifferenza Non c'è riposo nel battito metallico del cuore Mentre baghdad brucia sulle rovine dell'orrore Poichè abitiamo nella patria della morte Si aprano a migliaia i cantieri dei monumenti ai caduti E i loro osceni altari L'uomo è corpo sempre più estraneo al pianeta Gli angeli si celano nella luce I pagliacci piangono sciogliendo il trucco del tempo Fa sempre zero la somma degli anni Shock e terrore annuncia la guerra Brillano gli occhi agli anonimi avvoltoi Che volano in cerchio sui cieli di baghdad Sono paesi che volentieri si ungono di olio nero Assetati di Esso potere Non verranno giudicati nell'era dell'arbitrio Della giungla senza legge dove la brutalità della forza Oscenamente si esibisce La parola é imprecisa e insufficiente A de-scrivere l'immane tragedia L'oscuro disprezzo della voce dei popoli È ben visibile il ritorno dell'assassino Sul luogo del delitto e anche l'eredità che il figlio ha raccolto passaggio di falce in questa mortale staffetta padre e figlio schiavi di una forza che divora la luce miseri protagonisti di una guerra terrestre che allontana le stelle le loro terrene divisioni ci separano dai fratelli diabolica origine nel delitto di caino nessuna speranza per gli umani immutabile fede negli esseri le bombe si sintonizzano sulle frequenze dei telegiornali nella realtà virtuale non si interrompono quiz e campionati la società è nello spettacolo the show must goes on I pubblicitari fanno affari I prodotti si vendono bene Negli spot insanguinati tra una strage e un bambino ferito Si distrugge la massa nel cercare le armi Ma è a fin di bene e si conosce già il finale L´happy end è assicurato i buoni hanno sempre la ricetta Il mercato è libero e i nuovi clienti sono benvenuti Saranno felici di scambiare il loro necessario Con il nostro superfluo L'abisso è vicino ma la formula è una In ciò che non si vede è consentita la sola vera immagine Non per gli applausi le mani sono giunte Roberto Pasquali, marzo '03
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