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 Scusatemi, ma qui c'è qualcuno che vuole giocare con la vita degli 
altri. 
La discussione particolareggiata sulle versioni e sulle inesattezze 
giuridiche è di un tale cinismo che squalifica i suoi autori, quali che siano le 
loro intenzioni e le etichette che si portano dietro. 
Di mezzo c'è la vita umana di una persona condannata a morte perché ha 
avuto un figlio fuori dal matrimonio. 
Mobilitarsi per salvarla è giusto. 
Frenare questo processo di solidarietà parlando di bufala è da persone poco 
sensibili. 
La mobilitazione per Safia, lanciata da queste pagine, ha salvato una 
vita. 
Non fermiamo il nostro impegno contro la pena capitale. 
Firmate l'appello di Amnesty. 
Non commento il patetico scritto sull'assassinio( di questo si tratta 
purtroppo) di Rachel Corrie. E' un vacuo esercizio di indagini senza averne né 
la qualifica né le capacità. E soprattutto senza gli strumenti necessari. Vorrei 
vedere le reazioni dell'autore se gli assassini fossero stati non israeliani ma 
arabi o musulmani. La freddezza con cui si affronta il tema delle 
distruzioni delle case dei palestinesi mi sembra disumana.   
Non ascoltate il bla bla dei professionisti del cinismo e dello sparlarsi 
addosso. 
Cordialmente. 
Farid Adly 
direttore Anbamed, notizie dal Mediterraneo 
  ----- Original Message -----  
  
  
  Sent: Saturday, March 29, 2003 5:15 
  PM 
  Subject: (Fwd) #2003-027 (28/3/2003). 
  Ancora su Amina; Pescara; Rachel  
  
 
  ------- Forwarded message follows 
  ------- From:           
  Paolo Attivissimo <topone at pobox.com> Subject:        
  #2003-027 (28/3/2003). Ancora su Amina; Pescara; Rachel Corrie Send reply 
  to:  internetpertutti-moderators at domeus.it To:             
  davide at bertok.it Date 
  sent:      Sat, 29 Mar 2003 02:32:41 +0100 
  (MET)
  __#2003-027 (28/3/2003). Ancora su Amina; Pescara; Rachel 
  Corrie__
  -- Antibufala: Amina Lawal, nuovo appello fasullo a metà -- 
  Conferenza a Pescara: registratevi! -- Antibufala: la morte di Rachel 
  Corrie
 
  __Antibufala: Amina Lawal, nuovo appello fasullo a 
  metà__
  Sta iniziando a circolare un nuovo appello per Amina Lawal, il 
  cui caso è già documentato dal Servizio Antibufala presso
  http://www.attivissimo.net/antibufala/amina_lawal.htm
  L'appello 
  recita:
  "ALLA FINE HANNO APPROVATO LA LAPIDAZIONE DI AMINA
  Il 
  Tribunale supremo della Nigeria ha ratificato la condanna a morte  per 
  lapidazione di AMINA; ha solamente posticipato l'esecuzione di  due mesi 
  per permetterle di allattare il suo bambino.
  Trascorso questo termine 
  la sotterreranno fino al collo e  l'ammazzeranno a sassate, a meno che una 
  valanga di dissensi non riesca a dissuadere le Autorità 
  Nigeriane.
  Amnesty International chiede il tuo appoggio tramite la tua 
  firma  nelle sue pagine web.
  Mediante una campagna di firme come 
  questa si salvò in passato un'altra donna, Safiya, nella stessa situazione. 
  Sembra che per AMINA 
  abbiano ricevuto pochissime 
  firme.
  Contatta subito: http://www.amnesty.it/appelli/appellonigeria.php3
  e 
  firma per AMINA
  Non pensare che non serva a niente; all'altra donna 
  salvò la vita.
  Fai circolare questo messaggio fra le persone che sai 
  sensibili a questa orribile minaccia di morte. Fallo subito, io l'ho già 
  fatto."
  -----------------------
  L'appello sbaglia nel dire che 
  l'esecuzione è posticipata "di due  mesi per permetterle di allattare il 
  suo bambino": il motivo è ben  diverso. Come documentato 
  presso
  http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/africa/2884283.stm
  l'appello 
  legale di Amina è stato rinviato a dopo le elezioni nigeriane di maggio 
  (l'allattamento non c'entra).
  E l'esecuzione non è affatto automatica 
  come dice l'appello. Secondo la BBC, infatti, se a giugno 2003 l'appello 
  legale di Amina non ha successo, può ancora ricorrere all'Alta Corte della 
  capitale Abuja e poi alla Corte Suprema federale.
  E' invece esatto 
  il riferimento alla pagina di Amnesty International (altre varianti 
  dell'appello rimandano a pagine di Amnesty in altre lingue). Tuttavia è 
  errata la frase "Sembra che per AMINA  abbiano ricevuto pochissime 
  firme", dato che l'ultima volta che ho  controllato (28 marzo 2003) le 
  "firme" erano oltre 392.000 sul sito italiano e  ben  3.708.423 
  presso http://www.amnistiaporsafiya.org.
 
  __Conferenza 
  a Pescara: registratevi!__
  Nella newsletter precedente ho accennato 
  alla mia apparizione  mistica, prevista a Pescara per il 12 aprile. Ho 
  dimenticato di dirvi che se  vi interessa partecipare al Meeting 2003 
  sul software libero dovete preregistrarvi presso
  http://www.barbaroweb.com/meeting2003
 
  __Antibufala: 
  la morte di Rachel Corrie__
  Circola nell'Internet italiana una 
  presentazione PowerPoint in italiano, secondo la quale che racconta che 
  "Pochi giorni fa a Gaza, ha perso la vita una giovane pacifista, Rachel 
  Corrie di soli 23 anni." Si era recata in Israele dove "partecipava ad 
  azioni, per bloccare le ruspe israeliane, che cercavano di abbattere le 
  case dei kamikaze e dei loro parenti, nei territori 
  palestinesi."
  Secondo l'appello, che cito riassuntivamente, "Il 15 
  Marzo in un?azione a Rafah nella striscia di Gaza, Rachel era con i suoi 
  amici per cercare di opporsi alle demolizioni. 'Era seduta sulla 
   traiettoria del Bulldozer, il conducente l?ha vista, ha proseguito e le 
  è passato sopra' ha dichiarato Joseph Smith, militante pacifista 
   americano...'la ruspa le ha versato sopra la terra e poi si è messa a 
  schiacciarla'  ha aggiunto Nicholas Dure, un?altro suo 
  compagno."
  La descrizione è accompagnata da alcune fotografie 
  impressionanti che documentano l'accaduto. "I compagni hanno cercato in 
  tutti i modi prima di fermare la ruspa,  e poi di prestare i soccorsi, 
  ma non c?è stato niente da fare...Le autorità israeliane hanno dato 
  diverse versioni dell?accaduto tutte smentite dalle 
  documentazioni fotografiche e dai testimoni. La giovane è stata uccisa a 
  sangue freddo in modo barbaro, mentre si interponeva in modo 
  pacifico."
  "Questa presentazione" prosegue l'appello "vuole essere 
  una testimonianza per non dimenticare Rachel, una giovane pacifista, 
  che con il suo coraggio voleva fermare le ingiustizie che ogni giorno 
  si verificano in Palestina. In questi giorni e in questi mesi si 
  sta muovendo contro la guerra,  il più grande movimento pacifista che 
  la storia abbia mai conosciuto, Rachel Corrie è sicuramente un simbolo 
   di questo movimento ed è stata uccisa dalla logica assurda e 
  brutale della guerra che tutti noi pacifisti cerchiamo di fermare. Ti 
  chiedo di far circolare questa presentazione per far conoscere il caso 
  di questa giovane ragazza, un po? della sua storia e del suo 
  impegno."
  L'appello è "firmato" nell'ultima schermata da "Stefano Costa 
  (Verdi Milano) - xawcos at tin.it".
  Vorrei tanto potervi 
  dire che è una bufala, ma purtroppo non posso.  La notizia della morte 
  di Rachel Corrie è stata riportata da numerosissimi siti di informazione, 
  come CNN (http://www.cnn.com/2003/WORLD/meast/03/16/rafah.death/index.html), BBC 
  (http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/middle_east/2855263.stm) 
  e Rainews24 (http://www.rainews24.it/Notizia.asp?NewsID=34059).
  Vi 
  sono tuttavia varie versioni degli eventi, che lasciano il dubbio che il 
  conducente della ruspa non si sia accorto della presenza della ragazza. Le 
  foto presentate in sequenza nell'appello e presso vari siti (compresa CNN) 
  sono infatti ingannevoli: fra l'immagine in cui Rachel è mostrata in piedi, 
  con un megafono in mano e chiaramente visibile al conducente, e la foto in 
  cui la si vede riversa a terra, soccorsa dai suoi compagni, è trascorsa 
  almeno un'ora.
  Infatti secondo le testimonianze dei suoi stessi 
  compagni, in particolare quella di Joseph Smith (http://electronicintifada.net/v2/article1284.shtml), 
  la prima foto è stata scattata fra le 14 e le 15 del 16 marzo (non 15 marzo 
  come indicato nell'appello), ma il bulldozer ha travolto Rachel fra 
  le 16:45 e le 17, quando "Rachel si è seduta lungo la traiettoria 
  del bulldozer" e non aveva un megafono con il quale farsi 
  sentire.
  Essersi seduta può averla portata fuori dal campo visivo 
  del conducente. Tuttavia Smith precisa che era seduta "almeno 15 metri 
   più avanti del bulldozer", per cui se la stima della distanza è esatta 
  è presumibile che il conducente potesse vederla, e secondo Smith a 
  un certo punto Rachel era addirittura sopra il mucchio di terra 
  spinto dal bulldozer e ben visibile ai due operatori del 
  bulldozer.
  Rachel è stata travolta dal mezzo cingolato, che poi ha 
  fatto retromarcia passandole sopra, ed è morta in ospedale poche ore 
  più tardi.
  Le foto presentate non possono dunque essere usate come 
  prova inequivocabile dell'esatta sequenza degli eventi, proprio perché 
  fra un'immagine e l'altra c'è tutta questa sequenza di eventi 
  non documentata, la cui versione completa è riportata 
  nell'indagine antibufala, disponibile presso
  http://www.attivissimo.net/antibufala/rachel_corrie.htm
  Di 
  conseguenza, può essersi trattato di un tragico incidente in cui gli 
  operatori della ruspa non hanno visto Rachel, oppure l'hanno 
   vista troppo tardi e hanno commesso manovre sbagliate dettate dal 
  panico, oppure di un omicidio volontario. Solo quegli operatori lo sanno 
  per certo.
  Ci sono molte altre considerazioni che andrebbero fatte 
  di fronte  alla morte di una ragazza in circostanze come queste, ma 
  sono considerazioni personali che esulano dal mio compito di riferire 
   sulle mie piccole indagini, quindi le tengo per me.
  Tramite 
  Mirella De Paris, della Radio della Svizzera Italiana, il 27/3/2003 ho 
  ricevuto da Stefano Costa questa conferma del suo ruolo di autore, che 
  contiene alcune correzioni e precisazioni:
  "Io ho semplicemente 
  ricostruito in una presentazione di power point l'accaduto, volevo non 
  passasse quasi nel silenzio un episodio così grave, che mi aveva molto 
  scosso, mentre le mie forze erano tutte rivolte ad organizzare iniziative 
  contro la guerra in Irak. Ho letto di quanto accaduto su internet, il 16 
  forse su repubblica.it o il nuovo.it. Le fonti di questo lavoro sono state 
  delle agenzie stampa  su internet, le foto fatte dai compagni di Rachel 
  erano pubblicate sul sito del Corriere ma le ho riviste in questi giorni in 
  altri siti, se vuoi trovare materiale lo trovi attraverso qualsiasi motore 
  di  ricerca scrivendo il nome di Rachel Corrie."
  Stefano, il cui 
  indirizzo di e-mail riportato nella presentazione è esatto, riferisce di 
  aver diffuso anche una versione corretta della presentazione PowerPoint: 
  "la data in cui è accaduto il triste episodio è il 16 marzo e non il 15, 
  come da me descritto, avevo letto la prima agenzia il 16 e pensavo si 
  riferisse al giorno prima. Poi nell'ultima dia ho tolto il riferimento al 
  mio partito i Verdi dove sono responsabile a Milano. Perchè l'episodio non 
  vorrei fosse letto come una strumentalizzazione politica."
  Ciao da 
  Paolo.
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