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P.TOMMASO TOSCHI-GUERRA IRAK-BIFFI-ARDIGO'-ALBERIGO(2)
- Subject: P.TOMMASO TOSCHI-GUERRA IRAK-BIFFI-ARDIGO'-ALBERIGO(2)
- From: "DOMENICO MANARESI" <bon4084 at iperbole.bologna.it>
- Date: Sat, 29 Mar 2003 23:33:40 +0100
PER CONOSCENZA A TUTTI GLI AMICI Bologna, sabato 29 marzo 2003 Ridere o piangere? Ecco qui di seguito quanto scrive l'ineffabile Padre Tommaso Toschi, "delegato episcopale (cioè di Biffi) per i rapporti con l'oriente". E' ben conosciuto qui a Bologna per le sue battaglie contro tutto ciò che - a prescindere dalla verità dei fatti - gli appaia "ecclesialmente disdicevole" e non adeguatamente di ossequio per la Curia. Ciò che scrive è perfettamente in linea con l'incredibile articolo non firmato apparso su "Avvenire-Bologna sette" di domenica 23 marzo 2003 (pure questo riporto qui in calce). Viene il dubbio che padre Toschi dichiari la totale e perfetta comunione col suo Vescovo onde assicurarsi (secondo quanto espresso nell'articoletto succitato) la garanzia dell'appartenenza alla chiesaŠ. Senza rendersi conto che - come dice il teologo Giulio Girardi "Šla comunione ecclesiale non nasce dall'ortodossia né dalla sottomissione, ma dall'amore audace e storicamente impegnatoŠ". Viene il dubbio (serio, in questo caso) che l'umano e più o meno servile ossequio al proprio superiore (il vescovo) riesca a distruggere ogni spirito critico, ogni autonomia della coscienza e ogni senso della realtà anche nelle menti in cui forse lo Spirito Santo - per le alte responsabilità cui sono chiamate - dovrebbe maggiormente rifulgere. Che tristezzaŠ Forse sbaglio, non so. Forse critico e giudico troppo. Se sbaglio, chi mi dirà dove sbaglio? Grazie fin d'ora. Sono comunque certo che ci penserà il buon Dio a sistemare tutto e tutti. Bisogna forse soltanto che tutti cominciamo a chiedere perdonoŠ A cominciare naturalmente dal sottoscritto. Shalom-salaam! Domenico Manaresi Mitt. Domenico Manaresi - e-mail: bon4084 at iperbole.bologna.it PACE & PACIFISTI (Da "Il Resto del Carlino-Cronaca di Bologna" di venerdì 28 marzo 2003) Biffi segue la via tracciata dal Papa Pastore scomodo e affascinante contro la cultura del nulla che ruba l'anima all'uomo Le bombe su Bagdad non spaccano solo gli equilibri internazionali, non abbattono solo palazzi. Lacerano anche le coscienze e aprono ferite nel mondo cattolico. Mettono a nudo due atteggiamenti: c'è chi parla e poi agisce; c'è chi non spende molte parole ma agisce sul serio. E' il caso del nostro arcivescovo cardinale Giacomo Biffi. Due noti intellettuali cattolici, in questi giorni, lo hanno attaccato per non essere intervenuto con pubbliche dichiarazioni sulla tragedia dell'Iraq. Quale risposta alla precisa accusa? La parola è ai fatti. Biffi, che a Bologna è il rappresentante del Papa e il successore degli apostoli, ha preso atto delle parole di Giovanni Paolo II, che ha affermato: «Dovrebbe essere ormai chiaro a tutti che la guerra come strumento di risoluzione delle contese fra gli Stati è stata ripudiata, prima ancora che dalla Carta delle Nazioni Unite, dalla coscienza di gran parte dell'umanità». Le ha fatte proprie e ne ha curato la più larga diffusione attraverso i mass-media in tutto il territorio dell'arcidiocesi. Parrocchie, conventi, associazioni e movimenti cattolici sono stati sensibilizzati. Segno visibile della grande mobilitazione è stato il pellegrinaggio alla Madonna di San Luca, che ha registrato la partecipazione di diverse migliaia di persone. L'immotivato attacco ha prestato occasione per una ben più ampia e radicale aggressione al servizio apostolico di Biffi nella città e diocesi di Bologna. Le critiche sono precise. La prima è del professore Giuseppe Alberigo: «La Chiesa di Bologna, da un po' di tempo in qua, sta trasformandosi in una "Chiesa del silenzio". Con la differenza che le chiese del silenzio che abbiamo conosciuto erano obbligate a tacere dai regimi tirannici, mentre qui assistiamo a un silenzio auto-imposto». La seconda accusa è del professore Achille Ardigò: «La nostra speranza è che nell'ultimo tratto del suo grande ufficio il cardinale trovi il modo di recuperare il momento di don Dossetti. C'è un trenta-quaranta per cento dei fedeli che è stato trascurato per troppi anni e non ha avuto il beneficio della sua alta funzione e il conforto del sapere di uno straordinario uomo di cultura». I giudizi espressi dai due noti intellettuali sono privi di ogni attendibilità. I bolognesi, senza differenza alcuna, hanno percepito lo spessore intellettuale e morale dell'arcivescovo, che ha fatto rivivere la figura del cardinale Lambertini. Biffi si è -imposto con la statura di leader, tanto prestigioso da non essere facilmente etichettabile. La sua forza intellettuale e la sua vigoria pastorale si sono imposte all'ammirazione della Bologna più scettica. Un pastore scomodo e affascinante, dalla straordinaria lucidità e dal realismo più sagace in un'epoca in cui la cultura del nulla sta rubando l'anima all'uomo, Biffi rappresenta la voce più lucidamente impegnata nel trasmettere il magistero del Papa. Un punto di riferimento affidabile. Tommaso Toschi Da "AVVENIRE-BOLOGNA SETTE" di domenica 23 marzo 2003 IL COMMENTO-Intellettuali e presunte trascuratezze. Il Vescovo non può essere prigioniero delle nostre propensioni ideologiche Credo la Chiesa una, santa, cattolica, apostolica. Non c'è un'altra Chiesa, e dunque non c'è una possibile diversa concezione della Chiesa. Una Chiesa che ha nel Vescovo l'estremo terminale di quella lunga e ininterrotta catena che è la successione apostolica, al cui altro capo troviamo gli apostoli. Per i fedeli il Vescovo è perciò il riferimento imprescindibile e la comunione con lui è la garanzia di autenticità dell'appartenenza ecclesiale. E il Vescovo va amato nella sua concreta umanità, come quella degli apostoli mistero di forza e di debolezza. Così il suo magistero non può essere fatto prigioniero dei nostri desideri e delle nostre propensioni ideologiche, ma va accolto qual è, ricco di verità e anche di quelle sottolineature della verità che il suo personale carisma gli suggerisce. Ci chiediamo perciò con inquieta preoccupazione che concezione della Chiesa sia quella di chi accusa - come ha fatto ieri un noto intellettuale cattolico - il cardinal Biffi di avere trascurato in questi anni una parte cospicua dei cattolici bolognesi; non ci resta malinconicamente che osservare che, in tutta evidenza, sono costoro che con disappunto non lo trovano in sintonia con le loro idee. La domanda - e il conseguente esame di coscienza al quale richiama ciascuno di noi - dovrebbe invece essere se sono io in sintonia con il mio Vescovo, che tale è per un mandato che risale allo stesso Signore Gesù Questo ci ha insegnato per duemila anni la dottrina cristiana e questo ci insegna il cardinal Biffi Il cristiano sa che la preghiera silenziosa, che è voce dell'intenzione del cuore, è la sola che possa dare qualche luce di speranza ai momenti drammatici della storia. In questi giorni, in cui non si sono mai viste tante persone di varia credenza o di varia incredulità così ansiose della preghiera dei cattolici al punto da arrivare a dettarne l'ora e la modalità, o misurarne i presunti ritardi, non barattiamo anche noi la verità della preghiera con un servizio civile, o, peggio, con l'applauso della piazza. Questa rincorre logiche diverse, magari rispettabili, ma certamente parziali e mondane. NON FIRMATO.
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