porto di napoli negato alle navi NATO



Porto negato alle navi da guerra anglo-americane

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GIUSEPPE CRIMALDI
L'ultima notizia, circolata alle sei di ieri sera, non lasciava spazio a
dubbi: la fregata olandese «Abraham Van der Hulst», ammiraglia della Forza
navale permanente della Nato nel Mediterraneo, sarà ormeggiata al Molo
Angioino di Napoli fino al primo aprile. Notizia consegnata con il crisma
dell'ufficialità da un comunicato della stessa Nato a tutti gli organi di
informazione.
Ma stamattina le ancore della «Van der Hulst» non toccheranno la fonda del
porto, almeno non quella del porto di Napoli. Di fronte alle voci insistenti
della vigilia, che promettevano assembramenti e manifestazioni di protesta
in un clima reso ancora più incandescente dai venti di guerra, si è deciso
di dirottare altrove l'approdo della fregata olandese.
La decisione viene confermata direttamente dal presidente dell'Autorità
portuale, Francesco Nerli. «Le autorità militari - spiega - ci hanno
comunicato che non è previsto alcun attracco in porto di navi militari. Per
questo motivo l'Autorità portuale ritiene che oggi non giungeranno navi
militari in città». Laconico ma preciso, Nerli smentisce dunque l'arrivo di
navi Nato al Molo Angioino. Né per oggi, né per i prossimi giorni, quando
alla «Van der Hulst» dovrebbero affiancarsi altre tre navi della
Stanavformed, la flotta permanente della Nato nel Mediterraneo: una
britannica, una statunitense ed una francese. Nessuna di esse troverà dunque
approdo all'interno del porto di Napoli. La decisione sarebbe stata presa
nel corso di due comitati per l'ordine pubblico che si sono tenuti nei
giorni scorsi in Prefettura.
E poco importa se le navi del Patto atlantico nulla hanno a che fare con le
operazioni di guerra al di là del Mediterraneo, nello scacchiere di guerra
iracheno; bastano e avanzano i boatos di protesta, le polemiche che nei
giorni scorsi hanno mosso pacifisti, Disobbedienti e vari movimenti che si
sono fatti sentire, chiedendo che nel porto di Napoli non venissero accolte
navi militari.
È per questi motivi che fittissimo resta il riserbo sulla destinazione di
queste quattro navi. Per l'ammiraglia della Nato si sarebbe scelta una
diversa destinazione del litorale cittadino; la nave americana e quella
britannica approderanno invece (non prima di domani mattina) in tutt'altra
zona, probabilmente sul litorale pontino: comunque lontano dai clamori e
dalle manifestazioni che i pacifisti napoletani promettevano alla vigilia. E
dire che, fino a ieri mattina, si era continuato a mettere a punto uno
scrupolosissimo piano-sicurezza per blindare tutta la zona del porto di
Napoli. Per garantire i numerosi servizi di ordine pubblico mobilitate tutte
le forze dell'ordine: polizia, carabinieri, finanza e pure gli uomini della
Capitaneria di porto. Il piano interforze prevedeva addirittura la presenza
di subacquei dei carabinieri per scongiurare eventuali iniziative clamorose
di protesta. E, di fronte all'eventualità di manifestazioni, qualcuno aveva
addirittura proposto l'accesso all'interno del porto solo a passeggeri
muniti di biglietto.
Stamattina nulla di tutto questo sarà più necessario: per motivi
precauzionali il porto resta off-limits alle navi della Nato. Durante la
sosta - informa un comunicato della Nato - il personale della «Van der
Hulst» avrà incontri operativi con il Comando Nato del Sud Europa. L'
occasione consentirà all'equipaggio dell'unità navale una pausa nell'
attività operativa antiterrorismo svolta dalla fregata, nella sua funzione
di unità di comando della task-force «Active Endeavour», la forza navale
schierata nel Mediterraneo orientale. La forza opera nell'ambito della
missione Nato dall'ottobre 2001 nella lotta contro il terrorismo
internazionale. Tra i suoi compiti c'è la scorta delle navi civili dei paesi
alleati in transito attraverso lo Stretto di Gibilterra.