[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
BOMBE INTELLIGENTI
- Subject: BOMBE INTELLIGENTI
- From: "Drazan Gunjaca" <drazan.gunjaca at inet.hr>
- Date: Fri, 28 Mar 2003 03:27:12 +0100
Egregi signori, Un pensiero attuale su di un aspetto della guerra da qualcuno che l'ha vissuta. Cordiali saluti. Drazan Gunjaca. ________________________________________________________________________________ BOMBE INTELLIGENTI Vivo in un paese il cui debole corpo è stato recentemente straziato da una guerra durata cinque anni. Per questi paesi è un ciclo naturale che si ripete regolarmente, per ragioni incomprensibili a persone ragionevoli, con ritmi che non permettono a nessuna generazione, tanto meno alla mia, di evitare una tale esperienza. Qui il passare del tempo, la maturazione di coscienze e lo sviluppo della democrazia non influiscono minimamente sul periodico scambio di opinioni attraverso i mirini. Vivo in un paese dove, ad esempio, i referendum, come il più antico modo di espressione civilizzata dell'opinione popolare, vengono organizzati solo per le questioni che apertamente portano a nuovi conflitti. Di qualsiasi tipo. I nemici ci sono sempre, no? Se no, tanto peggio per loro. Ce li inventiamo. Ho dimenticato di dire: amo il mio paese, per quanto sia imperfetto. In fin dei conti, chi è perfetto? Ammetto però che delle volte non è facile vivere in un paese dove il volume dell'inno nazionale è più importante di una pancia piena. Va bene, alcuni sono più musicali degli altri, ma quando si tratta di inni, basta un buon orecchio. Per sentirlo in tempo. Si tratta solo di pratica. L'abitudine è l'altra natura, no? Mano sul cuore, è un po' irritante vivere in un paese dove il passato è più importante del presente, dove nessuno pensa al futuro perchè è talmente incerto che non ha scopo perdere tempo a contemplarlo. Non ha senso giocare le proprie carte per un futuro che qualcuno ha già perso giocando in nome tuo. Non è un modo ragionevole di aspettare il domani. Se almeno questi giocatori autoproclamati avessero saputo le regole principali dei giochi d'azzardo, per non parlare delle sfumature impercettibili sulle quali spesso dipende l'esito del gioco, forse ce la saremmo cavata meglio. Beh, col tempo ti rassegni. È nella natura dell'uomo sperare anche quando questo non ha senso. E ci sono anche speranze diverse. Quelle importanti, prioritarie, che ti perseguitano sempre, e quelle secondarie, supplementari, nel caso le prime non si avverino o qualcuno per sbaglio le proibisca. E così, come il resto del mondo, guidato dalle proprie ansie e paure, di tanto in tanto decido fermamente di abbandonare questa valle di lacrime per trovarne una nuova, una valle di riserva, in qualche altro angolo del pianeta, piena di fiori e bellezza, dove il passato è stato seppellito con dignità e nella quale oggi vive il futuro. In qualche modo, in questi giorni mi assilla un'altra di queste piccole decisioni. Ma dato che la patria non puoi cambiarla ogni giorno, e dato che il mondo è diventato un villaggio globale, mi sono messo alla ricerca della terra promessa. Ho acceso la TV satellitare, la mia finestra sul mondo, ed ho iniziato. Un grande choc. Invece della valle magica, sullo schermo non smettono di cadere bombe di tutti i tipi: stupide, intelligenti, grandi, piccole, di raggio ridotto, di raggio internazionale, senza guida, quelle teleguidate, con grande potenza distruttiva, a potenza un po' ridotta, e poi vengono le madri di tutte le bombe, con la loro innumerevole prole... Tra tutte queste stelle cadenti, ogni tanto si intravvedono gli occhi di un bambino terrorizzato, la cui casa è appena stata rasa al suolo perchè una delle bombe intelligenti ha avuto una giornataccia; e poi vedi gli occhi pieni di terrore di un giovane del Texas che all'improvviso, da un giorno all'altro, a migliaia di chilometri da casa, è diventato prigioniero di guerra... Sfollati, profughi, persone di buona volontà, e tanti senza volontà... Nei parchi di certe belle città passeggiano uomini seri in uniforme, con cani addestrati ad abbaiare al fiuto di problemi. A cosa gli servono i cani? Qua la gente ha ululato fino al cielo, ma non c'era nessuno ad ascoltare. Dio mio, esiste ancora qualche speranza? Forse? Solo quando più nessuno, ma proprio nessuno, oserà chiamare una bomba "intelligente". Drazan Gunjaca (Croatia) <http://www.drazangunjaca.net/>www.drazangunjaca.net <http://www.stradanove.net/news/testi/libri-03a/laped1303030.html>http://www.stradanove.net/news/testi/libri-03a/laped1303030.html <http://www.backstreets.it/recensioni_libri/roulette_balcanica.htm>http://www.backstreets.it/recensioni_libri/roulette_balcanica.htm <http://www.kaleidon.it/fara/html/interviste/drazan.html>http://www.kaleidon.it/fara/html/interviste/drazan.html <http://www.kaleidon.it/fara/html/collane/terremerse/roulette.html>http://www.kaleidon.it/fara/html/collane/terremerse/roulette.html <http://www.valentinammaka.net/gunjaca.htm>http://www.valentinammaka.net/gunjaca.htm
- Prev by Date: 04/04 Milano: PAT PATFOORT ALLA CASA PER LA PACE di Milano
- Next by Date: i costi della guerra
- Previous by thread: 04/04 Milano: PAT PATFOORT ALLA CASA PER LA PACE di Milano
- Next by thread: i costi della guerra
- Indice: