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Pax Christi Internazionale: Assistenza alle popolazioni che hanno bisogno
- Subject: Pax Christi Internazionale: Assistenza alle popolazioni che hanno bisogno
- From: GGATTA at RACINE.RA.IT
- Date: Thu, 27 Mar 2003 02:00:40 +0100
Pax Christi Internazionale Assistenza alle popolazioni che hanno bisogno d'aiuto e impegno per una pace giusta in Iraq e in Medio Oriente La guerra in Iraq è la dimostrazione del tragico fallimento della diplomazia internazionale. Gli Stati Uniti guidano un intervento militare che ha avuto inizio senza il consenso del Consiglio di Sicurezza dell'ONU e ignorando i richiami preoccupati di gran parte della diplomazia mondiale, della società civile, della Chiesa e dei rappresentanti di tante comunità religiose in tutto il mondo. In modo ecumenico è stata infatti ripetutamente condannato la politica della guerra preventiva. Non-violenza significa piuttosto risolvere il conflitto prima di arrivare ad una sua degenerazione. Il disarmo dell'Iraq avrebbe potuto essere raggiunto senza una guerra. Agli ispettori dell'ONU non è stato dato il tempo sufficiente per terminare il loro lavoro. Questa guerra è politicamente pericolosa, culturalmente insensata ed inoltre disconosce l'importanza crescente che la cultura e la religione hanno per l'identificazione politica di molte persone. A tal proposito, altre urgenti considerazioni sono necessarie. Prima di tutto è fondamentale ribadire che l'attacco militare deve essere portato avanti in modo tale da ridurre al minimo i danni per i civili e che la popolazione oppressa dell'Iraq dovrà tornare ad essere padrona del proprio Paese a conflitto terminato, cosa che ci auguriamo avvenga il prima possibile. Tutte le parti in conflitto devono attenersi agli standard previsti dalla legge internazionale per il rispetto dei diritti umani. Il comportamento delle forze alleate dovrebbe quindi attenersi a quegli standard internazionali che Stati Uniti e Gran Bretagna dicono di voler far rispettare. Questo richiede che venga usata la massima attenzione nell'applicazione di un'azione militare aggressiva. Ad esempio, l'uso di bombe di distruzione di massa dovrebbe essere vietato così come il fare oggetto di bombardamenti siti o beni di pubblica utilità. Armi già vietate dalla legge internazionale, come le armi chimiche o biologiche, dovrebbero essere allo stesso modo proibite. Un uso indiscriminato di simili armamenti minerebbe seriamente sia il valore della Convenzione sulle armi chimiche che quello delle leggi internazionali. Naturalmente, il divieto di usare armi chimiche o biologiche vale anche per l'esercito iracheno già più volte avvertito che il loro impiego sarebbe giudicato come un crimine di guerra. Risorse sufficienti dovrebbero poi essere destinate ad affrontare le inevitabili conseguenze umanitarie di questa guerra. Tali risorse dovrebbero arrivare non solo dalla coalizione guidata dagli Stati Uniti, ma anche da quegli stati che si oppongono ad una azione militare. Organizzazione inter-governative o non governative devono avere le risorse necessarie per raggiungere le popolazioni bisognose di aiuto e la possibilità di affrontare le esigenze umanitarie in Iraq e nei paesi vicini. Qualsiasi cornice politica che scaturirà dal confronto tra l'Iraq e la comunità internazionale dovrà essere giusta e ridurre al minimo i rischi di una guerra civile. Tale processo richiederà inoltre un impegno effettivo nei confronti dei paesi confinanti con l'Iraq per assicurare e difendere anche la loro sicurezza. L'azione politica nei confronti dell'Iraq andrà poi portata avanti in tandem con un impegno internazionale che porti finalmente al raggiungimento della pace in Medio Oriente. La politica per il Medio Oriente è stata fino ad ora inconsistente, mentre un piano per arrivare ad una pace giusta e sostenibile tra Israele e Palestina diventa adesso una priorità assoluta. Pax Christi Internazionale richiede con urgenza a tutti i governi la disponibilità ad aiutare la popolazione irachena e l'impegno per creare le condizioni per una pace giusta e duratura in Iraq e in Medio Oriente. Richiamiamo inoltre tutte le parti in conflitto affinché esse rispettino le norme internazionali sui diritti umani. Pax Christi Internazionale e le sezioni nazionali continueranno nei loro sforzi per fermare la guerra, per dare assistenza a coloro che ne hanno bisogno e nella cooperazione con persone di fedi diverse, in particolar modo Musulmane, per ristabilire la fiducia e l'amicizia tra i popoli e le nazioni. 26 Marzo 2003 (traduzione Barbara Peruzzi) ------------------------------------------------------------------------- Pax Christi International Assist the people in need and work for a just peace in Iraq and the Middle East The war in Iraq demonstrates a tragic failure of international diplomacy. U.S.-led military intervention began without the consent of the UN Security Council, ignoring the warning of a big part of the diplomatic world, civil society, churches and other faith communities worldwide. The Holy See has condemned the policy of "pre-emptive war". Non-violent means to solve the conflict were far from exhausted. The disarmament of Iraq could have been achieved without war. Weapon inspectors have not been given enough time to finish their work. This war is politically dangerous, culturally unwise and discounts the growing importance of religion and culture for the political identification of many people. Other urgent concerns also rise to the fore. Most importantly, attacking military forces must seek to ensure that civilian casualties are minimised and that the oppressed citizens of Iraq re-inherit their country once the conflict has ended, hopefully in the very near future. All parties in the conflict should uphold the standards of international humanitarian law. The allied forces should keep the standards of international conduct that they are seeking to enforce. This requires the maximum discretion in the application of aggressive military action. For example, the use of cluster bombs should be forbidden and the targeting of public utilities prohibited. Weapons already banned under international law, such as chemical incapacitating agents or chemical riot-control agents, must likewise be prohibited. Such use would significantly undermine the Chemical Weapons Convention as well as the very international norms the U.S. and Britain seek to uphold. Of course, the ban on any use of chemical or biological weapons equally applies to the Iraqi military, which has already been warned that any such use will be regarded as a war crime. Sufficient resources should be devoted to dealing with the inevitable humanitarian consequences of this war. These resources should come not only from the US led coalition, but also from those states that opposed military action. Intergovernmental and non-governmental organisations must have the necessary resources and access to the people in need to meet the humanitarian challenges in Iraq and surrounding countries. Any political framework that is developed by Iraqi constituents and the international community must be just and minimise the risk of civil war. This process will also require effective engagement with Iraq's immediate neighbours to assure their own national security. Policy towards Iraq must also be pursued in tandem with much greater and even-handed diplomatic efforts to secure peace in the Middle East overall. Policy towards the Middle East has been inconsistent, and the implementation of a comprehensive plan for a sustainable peace in respect to Israel and Palestine must now become a high priority. Pax Christi International urges all governments to assist the people in need in Iraq and to create conditions for a just, sustainable and comprehensive peace in Iraq and the Middle East. We call on all parties in the conflict to respect international humanitarian law. Pax Christi International and its national partners will continue their efforts to stop the war, to give assistance to those in need and to cooperate with people of other faiths, especially Muslims, to restore confidence and trust between nations. Brussels, 26 March 2003 ---------------------------------------------------------------- Pax Christi Faenza c/o Giorgio Gatta via Bendandi, 25 48018 Faenza RA Tel. e Fax 0546/634280 e-mail: ggatta at racine.ra.it ----------------------------------------------------------------
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