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Incontro BOLOGNA RIPUDIA LA GUERRA. Palazzo d'Accursio.28 03,h 15.Il documento.
- Subject: Incontro BOLOGNA RIPUDIA LA GUERRA. Palazzo d'Accursio.28 03,h 15.Il documento.
- From: Davide Ferrari <davideferrari at yahoo.com>
- Date: Wed, 26 Mar 2003 16:12:51 +0100
"Bologna ripudia la guerra. Cosa può, cosa deve fare una città per la pace e la solidarietà internazionale". ............................................................................. Il documento dei Gruppi dell'opposizione di Palazzo d'Accursio per l'incontro di domani. .............................................................................. Certamente non manca, a motivo di questa iniziativa, una ragione politica più che legittima: Guazzaloca è scomparso totalmente in questi lunghi giorni hanno visto straordinarie manifestazioni dei cittadini di Bologna. L'Opposizione comprende di avere sulle proprie spalle la responsabilità di rappresentare il Comune come una Istituzione democratica, sensibile, presente. Ma, proprio per questo, avvertiamo l'esigenza di andare oltre la polemica. Bologna ha una grande tradizione come città di pace. Insieme alla Firenze di Giorgio La Pira e alla Venezia di Massimo Cacciari, Bologna democratica, nelle diverse stagioni da Dozza fino alle migliori esperienze degli anni più vicini, ha saputo essere una attiva promotrice di rapporti internazionali più avanzati, fra est ed ovest, da prima, poi fra il nord ed il sud del mondo. Non si tratta solo di un bel tempo andato. Bologna è una parola che apre ancora molte porte, fuori d'Italia e il Comune possiede un'invidiabile know-how nei rapporti con l'estero. E' un patrimonio molto sotto utilizzato ma che può essere riattivato da un Governo della città all'altezza dei propri compiti. E' urgente la promozione di una conferenza cittadina per un programma di iniziative che affermando Bologna come Città di Pace, riproponga il ruolo delle Ambasciate della città, degli uffici per i rapporti internazionali, della collaborazione a tali scopi con l'Università, la cui attività internazionale è particolarmente ampia e qualificata, il CNR e l'ENEA, le scuole. Proviamo a dettagliare alcune proposte. Abbiamo l'obiettivo di estendere la diffusione e la creazione di cultura della pace e dei diritti umani, dove la Carta Europea dei Diritti Umani nella Città, alla quale la Giunta di Bologna ha prima annunciato poi ritirato l'adesione, segna un passo importante nell'attuazione dei principi fondamentali sanciti nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. L'attuazione della Carta rappresenterebbe anche per la nostra città l'occasione di recuperare il suo ruolo storico di spazio politico e sociale nel quale ogni abitante possa avere lo stesso diritto di cittadinanza pur conservando la propria diversità legata all'origine, al colore, all'età, al sesso, alla lingua o alla religione I Diritti Umani sono universali, indivisibili e interdipendenti e tutti i poteri pubblici hanno la responsabilità di riconoscere e valorizzare le differenze religiose, politiche, culturali, sociali ed etniche, e fare in modo che le differenze non si trasformino in disuguaglianze, ma interagiscano, dando vita a nuove forme di relazione, scambio, convivenza, rendendo così più umana e ricca la città; A Bologna in tanti già si impegnano mettendo in atto tutte le azioni tese a garantire e a far rispettare i valori proclamati nella Carta, valori di uguaglianza e solidarietà, di giustizia e democrazia nel territorio, di partecipazione, trasparenza e buon governo per difendere un medesimo concetto di dignità umana e cittadinanza. Dare sostegno e visibilità alle iniziative della società civile, riunirle il 21 Marzo, giornata dell'educazione alla Pace, è un primo lavoro che vogliamo affidare al Comune di Bologna. Con l'obiettivo della centralità dell'ONU è senz'altro necessario mettere in campo una serie di progetti con le principali organizzazioni settoriali delle Nazioni Unite su sviluppo sostenibile, agenda 21, sanità, cultura. Con l'obiettivo di un rilancio politico e culturale dell'Unione Europea, bisogna promuovere progetti, a partire soprattutto dai numerosi e significativi gemellaggi con altre città sorelle del continente, sui diritti umani, l'integrazione culturale, l'accoglienza, con particolare attenzione all'interscambio di esperienze nei campi fondamentali dell'acquisizione di competenze di vario livello nei linguaggi informatici e nel multilinguismo. Eurocities può essere l'ambito migliore per un forte sviluppo di tali progetti oltre alla prosecuzione di quelli, già in essere tesi in particolare al miglioramento delle reti dei servizi con il confronto fra i punti di qualità delle diverse città europee. Con l'obiettivo di promuovere una nuova cittadinanza consapevole dei lavoratori, delle famiglie e dei giovani migranti bisogna utilizzare al meglio le reti di comunità e di solidarietà di coloro che vivono a Bologna provenendo ormai da tutto il mondo. Con l'obiettivo della solidarietà internazionale occorre riprendere e qualificare i progetti attuati con la collaborazione delle Associazioni ed Organizzazioni non governative di cooperazione dove stanno emergendo realtà più agili ed innovative. Priorità delle priorità deve essere oggi l'attiva promozione di patti fra le città dell'Europa Comunitaria e quelle delle altre nazioni mediterranee e dei Balcani. Passano da qui le due faglie delle questioni generatrici di conflitti fra est ed ovest e nord e sud, fra il confronto e viceversa la guerra fra le civiltà. Le chiusure dell'Ambasciata di pace a Tuzla e dell'ISI (Istituzione per l'Immigrazione) sono state le Colonne d'Ercole attraversate all'incontrario dall'Amministrazione Guazzaloca: dall'apertura al mondo si è passati ad una chiusura municipalistica che ha danneggiato gli stessi interessi di Bologna. In questi giorni di guerra a Baghdad e di rottura fra "vecchia" e nuova Europa i punti che abbiamo indicato potrebbero contribuire a riprendere il cammino nella direzione giusta. Occorreranno però idee chiare e risorse certe, così come le Opposizioni hanno chiesto nella mozione unitaria: "Per Bologna città di pace". Serve un investimento adeguato, una scelta chiara nel bilancio del Comune che può essere volano per il ritorno di risorse significative per la città. La pace costa , ma la pace rende, costruisce buon governo.La pace fa più ricca la città. I Gruppi consiliari dell'opposizione del Comune di Bologna. "Gli Stati passano, le città restano" Giorgio La Pira
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