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Palestina ed Iraq
- Subject: Palestina ed Iraq
- From: "Palestina Libera" <palestina_libera at libero.it>
- Date: Fri, 21 Mar 2003 16:01:38 +0100
PALESTINA: UNO. Aggiornamenti dalla Palestina: Israele approfitta della guerra DUE. Rafah, donna seppellita dalle macerie (ennesimo omicidio dei Bulldozers) TRE. I militari distruggono la lapide di Rachel QUATTRO. Israele usa armi proibite made in usa contro la popolazione palestinese CINQUE. Meeting della nuova generazione dell'Intifada IRAQ: SEI. MERAVIGLIOSA Lettera di Coelho al Presidente Bush SETTE. Sondaggio Sole24ore OTTO. Lista dei paesi che supportano la guerra USA NOVE. Comunicato stampa di della Sezione Italiana di Amnesty International DIECI. Fotografi contro la guerra UNDICI. Aggiornamenti da Emergency (Iraq) ************************************************* UNO. Aggiornamenti dalla Palestina: Israele approfitta della guerra I militari prendono ostaggi tra i civili (uomini, donne e bambini) di Nablus e provano ad uccidere un altro attivista statunitense. www.palestinemonitor.org ************************************************* DUE. Aggiornamenti da Rafah: donna seppellita dalle macerie (ennesimo omicidio dei Bulldozers) http://rafah.virtualactivism.org ************************************************* TRE. I militari distruggono la lapide di Rachel http://www.ism-vancouver.org ************************************************* QUATTRO. Israele usa armi proibite made in usa contro la popolazione palestinese L'ospedale Shifa a Gaza e' strapieno. C'e' una polemica internazionale, il governo militare israeliano nega di aver usato le "flechettes", prodotte in USA e proibite dalla legge internazionale, inserite nelle granate da carro usate durante il massacro di due giorni fa nel campo di Jabalia. Ho parlato col dottor Mu'awiya Hassanain, direttore generale delle emergenze e ferimenti, ministro palestinese della salute, capo chirurgo di traumi e ferimenti, e chirurgo vascolare all'ospedale Shifa, il principale di Gaza. "Vorrei dire e annunciare che l'esercito israeliano sta usando granate da carro riempite di flechettes. Esse penet ndo la morte, penetrando testa, collo, petto, addome, raggiungendo le due grosse arterie femorale e aorta e causando cosi' shock da dissanguamento e altro. Sono il responsabile e il dottore medico/legale per tutti quelli dell'intifada. Sono il "dottor intifada". Sono il primo a vedere ed esaminare le vittime degli attacchi israeliani. Cio' che ho visto nel giorno criminoso e sanguinoso dell'attacco al campo di Jabalia e' il risultato di granate piene di flechettes usate dai militari, che causarono in pochi minuti la morte di otto palestinesi e il feri mento di oltre 60. Quello che vorrei dire e' che le flechettes penetrano nella testa, arrivando al cervello e causando la morte. La loro penetrazione nei grandi vasi sanguigni causa severe emorragie, la penetrazione nel petto fa esplodere cuore, polmoni, addome. Tutti i palestinesi in questione sono morti a causa di queste flechettes". All'ospedale ho visitato un ragazzo che e' stato ferito durante l'attacco, si trovava accanto ai pompieri mentre lavoravano a Jabalia. Entrambe le sue cosce sono avvolte da spesse bende, il naso e' fracassato e impastato di sangue, e sta cercando di guarire. e' difficile per le famiglie muoversi nell'ospedale a causa dei tanti feriti, stanze e corsie sono piene di gente. Chiedo al dottore di mostrarmi una flechette. Ne prende una in mano e dice "Le estraggo da cadaveri, dai corpi, insieme con altre shrapnel. Soffriamo molto a causa dei militari israeliani". (EMMA) ************************************************* CINQUE. Meeting della nuova generazione dell'Intifada Comunichiamo con piacere il programma che va da Giovedi 20 a Sabato 22 legato al Meeting della nuova generazione dell'Intifada. Quattro incontri con sei ragazzi palestinesi, per capire, tramite le loro testimonianze dirette, i problemi, la cultura e la storia di un paese e della sua restinza che dura da piu' di cinquant'anni. Organizzano e partecipano all'iniziativa: Coordinamento Nazionale di Solidarieta' con l'In , Comitato Palestina Firenze, Firenze Social Forum, Collettivo Politico di Scienze Politiche, Studenti medi contro la guerra, Movimento di lotta per la casa. info dettagliate su: http://italy.indymedia.org/#549 ************************************************* SEI. Lettera di Coelho al Presidente Bush Grazie Presidente Bush. Grazie, grande leader George W. Bush. Grazie di aver mostrato a tutti il pericolo che Saddam Hussein rappresenta. Molti di noi avrebbero potuto altrimenti dimenticare che ha utilizzato armi chimiche contro il suo popolo, contro i curdi e contro gli iraniani. Hussein e' un dittatore sanguinario e una delle piu' chiare espressioni del male al giorno d'oggi. Ma questa non e' la sola ragione per cui la ringrazio. Nei primi due mesi del 2003 ha mostrato al mondo molte altre cose importanti e percio' merita la mia gratitudine. Cosi', ricordando una poesia che ho imparato da bambino, voglio dirle grazie. Grazie di aver mostrato a tutti che il popolo turco e il suo parlamento non sono in vendita, neanche per 26 miliardi di dollari. Grazie di aver rivelato al mondo l'abisso che esiste tra le decisioni di coloro che sono al potere e i desideri del popolo. Grazie di aver messo in evidenza che ne' Jose' Maria Aznar ne' Tony Blair danno la minima importanza ne' mostrano il minimo rispetto per i voti che hanno ricevuto. Aznar e' capace di ignorare che il 90 per cento degli spagnoli sono contro la guerra e Blair e' rimasto indifferente alla piu' grande manifestazione pubblica svoltasi in Inghilterra negli ultimi trent'anni. Grazie di aver costretto Tony Blair a recarsi al parlamento inglese con un dossier falso scritto da uno studente dieci anni fa e di averlo presentato come "prova determinante trovata dal servizio segreto britannico". Grazie di aver permesso che Colin Powell si esponesse al ridicolo mostrando al Consiglio di Sicurezza dell'Onu delle foto che, una settimana dopo, sono state pubblicamente contestate da Hans Blix, l'ispettore responsabile del disarmo ertanto fatto si' che il discorso contro la guerra del ministro degli Esteri francese, Dominique de Villepin, alla sessione plenaria dell'Onu fosse accolto dagli applausi - cosa che, a quanto ne so, e' successa solo una volta in precedenza nella storia delle Nazioni Unite, dopo un discorso di Nelson Mandela. Grazie perche', in seguito ai suoi sforzi in favore della guerra, le nazioni arabe, normalmente divise, nell'incontro al Cairo avvenuto l'ultima settimana di febbraio sono state per la prima volta unanimi nel condannare qualsiasi invasione. Grazie di aver affermato che "l'Onu ora ha una possibilita' di mostrare la sua importanza", affermazione che ha indotto a prendere una posizione contro l'attacco all'Iraq anche i Paesi piu' riluttanti. Grazie per la sua politica estera che ha spinto il ministro degli Esteri inglese, Jack Straw, a dichiarare nel ventunesimo secolo che "una guerra puo' avere una giustificazione morale", perdendo in questo modo tutta la credibilita'. Grazie di aver cercato di dividere un'Europa che sta lottando per l'unificazione: e' un avvertimento che non sara' ignorato. Grazie di aver ottenuto cio' che assai pochi sono riusciti a ottenere in questo secolo: unire milioni di persone di tutti i continenti nella lotta per la stessa idea, anche se essa e' opposta alla sua. Grazie di averci dato di nuovo la consapevolezza che le nostre parole, anche se non saranno udite, almeno sono state pronunciate; questo ci rendera' piu' forti nel futuro. Grazie di averci ignorato, di aver emarginato tutti coloro che si oppongono alla sua decisione, perche' il futuro della Terra appartiene agli esclusi. Grazie perche', senza di lei, non saremmo stati coscienti della nostra capacita' di mobilitazione. Potrebbe non servirci questa volta, ma sicuramente ci sara' utile in futuro. Ora che sembra non ci sia modo di zittire i tamburi di guerra, vorrei ripetere le parole che un antico re europeo disse a un invasore: "Che la mattina sia bella, che il sole splenda sulle armature dei , perche' nel pomeriggio ti sconfiggero'". Grazie di aver permesso a noi, un esercito di anonimi che riempie le strade nel tentativo di fermare un processo gia' in atto, di capire quel che significa essere impotenti e di imparare a fare i conti con quella sensazione e a trasformarla. Pertanto si goda la mattina e la gloria che potrebbe ancora riservarle. Grazie di non averci ascoltato e di non averci preso sul serio, ma sappia che noi la ascoltiamo e che non dimenticheremo le sue parole. Grazie grande leader George W. Bush. Molte grazie. Paulo Coelho ************************************************* SETTE. Sondaggio http://sondaggio.ilsole24ore.com/poll/sond1start.html ************************************************* OTTO. Lista dei paesi che supportano la guerra USA Oltre all'Italia ecco l'elenco dei 41 Paesi menzionati dalle autorita' statunitensi: Afghanistan, Albania, Australia, Azerbaijan, Gran Bretagna, Bulgaria, Colombia, Repubblica Ceca, Danimarca, Repubblica Dominicana, El Salvador, Eritrea, Estonia, Etiopia, Georgia, Honduras, Ungheria, Islanda, Giappone, Kuwait, Lituania, Lettonia, Macedonia, Marshall Islands, Micronesia, Mongolia, Olanda, Nicaragua, Filippine, Polonia, Portogallo, Romania, Ruanda, Singapore, Slovacchia, Isole Salomone, Corea del Sud, Spagna, Turchia, Uganda e Uzbekistan. ************************************************* NOVE. Comunicato stampa di della Sezione Italiana di Amnesty International IRAQ: L'AZIONE MILITARE RISCHIA DI PROVOCARE UNA CATASTROFE PER I DIRITTI UMANI E LA POPOLAZIONE CIVILE All'avvio dell'azione militare contro l'Iraq, Amnesty International ha chiesto assicurazioni a tutte le parti coinvolte - gli USA, i loro alleati e l'Iraq - affinche' rispettino integralmente le leggi di guerra, proteggano la popolazione civile e assicurino l'accesso all'assistenza umanitaria. "Coloro che hanno lanciato gli attacchi militari devono assumersi le proprie responsabilita', nel caso in cui la loro azione provochera' una ca o che gli attacchi militari interromperanno la fornitura dei servizi e dei beni essenziali a una popolazione che e' altamente dipendente dall'aiuto governativo, e possano causare un disastro sul piano umanitario. Essi dovranno fare ogni sforzo per tutelare i civili e alleviare la loro sofferenza" - ha dichiarato Irene Khan, Segretaria generale di Amnesty International. "Amnesty International ritiene vi sia il rischio concreto che molti civili, bambini compresi, possano morire a causa di attacchi indiscriminati o dell'uso di armi proibite". Amnesty International teme inoltre che i tentativi del regime iracheno di sopprimere le rivolte interne o i regolamenti di conti che potrebbero seguire al suo crollo, potranno causare massicce violazioni dei diritti umani. "e' essenziale che le Nazioni Unite inizino i preparativi per l'invio in Iraq di osservatori internazionali sui diritti umani, non appena la situazione lo permettera'. Il mandato degli osservatori dovrebbe riguardare le violazioni dei diritti umani commesse da qualunque autorita', irachena o straniera, abbia il controllo del territorio". Amnesty International chiede agli Stati confinanti e alle autorita' curde di tenere aperti i confini per accogliere i rifugiati e gli sfollati, e di consentire pieno e libero accesso alle agenzie internazionali e alle organizzazioni non governative. "La comunita' internazionale deve aiutare questi paesi" - ha aggiunto Irene Khan. Amnesty International teme infine significativi "danni collaterali" ai diritti umani, nella regione e anche al di fuori di essa. "All'interno dell'opinione pubblica c'e' un alto livello di rabbia e preoccupazione per la guerra. La liberta' di espressione, di riunione e di movimento e' gia' minacciata: un sempre maggior numero di manifestazioni contro la guerra vengono soppresse, gli oppositori politici e i giornalisti vengono arrestati. Dobbiamo resistere alla rappresaglia contro i diritti umani" - ha ammonito Irene Khan. FINE DEL COMUNICATO Roma, 20 marzo interviste: Amnesty International - Ufficio stampa Tel. 06 44.90.224, cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it ************************************************* DIECI. Fotografi contro la guerra http://www.fotografoscontralaguerra.org/ fotografi contro la guerra ... ************************************************* UNDICI. Aggiornamenti da Emergency (Iraq) Giovedi´ 20 Marzo 2003 ore 06:10 PM argomento: Iraq fonte: ketty agnesani Sede News dall´Iraq - 20 marzo 2003 La scorsa settimana vi avevamo detto che stavamo rinforzando il team di Emergency in Iraq, in vista del precipitare della situazione, con l´invio di personale internazionale. Oggi Gino Strada ha raggiunto Ake e Mario, rispettivamente Coordinatore Medico ed infermiere, nel nostro ospedale di Erbil. Con una telefonata, Gino ci aggiorna sulla situazione che ha trovato: la citta´ e´ stata quasi completamente evacuata, le persone sono scappate nelle campagne e sulle montagne, ritenute meno pericolose. Abbiamo quindi rinforzato tutti i 20 Posti di primo soccorso che gestiamo nella regione: un team medico e' presente 24 ore su 24, un´ambulanza e´ sempre pronta per il trasporto dei feriti piu´ gravi nei Centri chirurgici di Erbil e Sulaimaniya, sono state aumentate le scorte di medicinali e materiale sanitario. Ma prima di raccontarci queste cose "tecniche", Gino ci ha detto una cosa che ci ha fatto immensamente piacere, e sappiamo che fara' altrettanto piacere a chi ci segue da molto tempo o ha letto in "Pappagalli Verdi" la storia di Ashad e di suo padre Omar: Ashad ora lavora nel nostro ospedale di Erbil, addetto alla cucina. Poi Gino aggiunge: "Ho anche saputo che Soran sta benone e verra' a trovarmi, Felah lavora (pare) a Baghdad, Esfandyar sta bene ma non fa niente, e Jutiar (quello che voi chiamate Giugiat) amputato bilaterale, continua a studiare e l'anno prossimo, l'impegno me lo prendo io personalmente, potra' andare all'universita'" Per capire perche' queste notizie apparentemente in eggere le storie di questi ragazzi, che abbiamo incontrato per la prima volta tanti anni fa, dopo che avevano incontrato una mina antiuomo. Le trovate sul sito a questo indirizzo http://www.emergency.it/storie/storie.shtml. Speriamo che non vi sembri superficiale parlare di queste cose in un momento in cui l´Iraq e' sotto i bombardamenti americani. Quello che ora, per quei ragazzi, e' il presente, avrebbe potuto non esserlo se non avessero avuto a disposizione, tanti anni fa, un ospedale dove essere curati. Sono la testimonianza che e' importante esserci, e questo sara´ sempre il nostro dovere e il nostro impegno
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