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Boicottare la Esso
- Subject: Boicottare la Esso
- From: "Uominicasalinghi - Associazione" <associazione at uominicasalinghi.it>
- Date: Thu, 20 Mar 2003 18:35:22 +0100
Il Centro Nuovo Modello di Sviluppo, La Rete di Lilliput e l'associazione Botteghe del Mondo lanciano la campagna "StopEssowar", invitando i consumatori a non rifornirsi più alla Esso. Sarà proprio la multinazionale americana, infatti, a fornire il carburante all'esercito americano per questa guerra. Defense Logistic, la ESSO ha vinto l'appalto di 48 milioni di dollari per la fornitura di benzina, gasolio ed oli lubrificanti per l'esercito, la marina, l'aviazione, la Nato e le altre agenzie afferenti al Dipartimento delle Difesa. La fornitura comprende anche l'approvvigionamento alle basi italiane continentali (tra cui Vicenza, Camp Derby, Napoli ) ed insulari (Sicilia, La Maddalena, ecc). Bush ha deciso di attaccare l'Iraq soprattutto per garantirsi il controllo delle più grandi riserve di petrolio al mondo dopo quelle dell'Arabia Saudita. La Esso sarà la compagnia che più di altre trarrà profitti dalla conquista dell'Iraq e dei suoi pozzi petroliferi, il 25% dei quali era di sua proprietà prima del conflitto del 1991. La ESSO è già al centro di una campagna di internazionale che coinvolge Gran Bretagna, USA, Francia, Austria, Germania e Australia. Oggi persino la Deutsche Bank giudica a rischio investire nella multinazionale petrolifera. Nel 2000 la ESSO, in occasione delle elezioni presidenziali statunitensi, ha contribuito alla campagna elettorale del partito repubblicano con oltre un milione di dollari. Sin dal suo insediamento, è apparso chiaro che il nuovo governo statunitense era guidato da una potente lobby legata all'industria petrolifera. Infatti tra le prime decisioni di Bush, così come esplicitamente richiesto dalla ESSO, ci sono state il rifiuto di ratificare il Protocollo di Kyoto sui cambiamenti climatici, l'avvio all'estrazione petrolifera anche in aree protette e la rimozione del presidente dell'IPCC (International Panel on Climate Change), il gruppo di esperti dell'Onu, che sin dal 1995 aveva indicato nell'uso di combustibili fossili la principale causa dei cambiamenti climatici.
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