report baghdad, no alla guerra



                                         Report BAGHDAD, no alla guerra

BAGHDAD marzo 2003

Le parole per dirlo:
 da subito ci si accorge che siamo pieni di false informazioni circa gli altri.
noi occidentali pronti al pietismo e non a condividere 'compassione'.
BAGHDAD è una voragine emotiva.
immensa, piena degli echi di una bellezza antica infranta.
con un fiume, il Tigri,  ancora aperto alla vita.
Il fluire corrente del quotidiano, i rumori furiosi dei clacson,
la grande tristezza delle macerie,
l'embargo che ha reso povero un paese ricco;
un paese dove il tasso di alfabetizzazione era il maggiore nel medioriente.
dove il suono dell'inglese a volte supera l'arabo.
Le moschee, i ponti, i monumenti, la dignità tra la sporcizia,
il caldo tra macchine e autobus scrostati e arruginiti.
Gli sguardi delle donne e le mani dei bambini, i sorrisi degli uomini.
i tanti, molti, moltissimi bambini che giocano per strada.
Come raccontare della vergogna occidentale, dell'arroganza razzista, del
sistema senza testa della finanza che vuole distruggere un popolo,
come dire delle menzogne e delle falsità con cui riempiono i nostri piccoli
cuori occidentali, con cui vogliono farci credere l'imbarazzante menzogna.
Quello che possiamo fare è diventare testimoni delle storie del mondo,
 andare ad incontrare le altre popolazioni, comprendere il valore delle
differenze, allargare i nostri miseri contesti eurocentristi occidentali,
se desideriamo che un altro mondo sia possibile dobbiamo trovare le parole
per dirlo.
dal 7 al 14 marzo abbiamo fatto parte della delegazione umanitaria e di
pace in IRAK al seguito dell'associazione "Aiutiamoli a Vivere".
Con totale determinazione rifiutaiamo di essere complici di un massacro che
verrà consumato solo per ragioni belligeranti e di ECONOMIA, coinvolgendo
corpi innocenti di vittime sacrificali gratuite.
NO ALLA GUERRA.

Cam e Jörg, deposito dei segni.
Spoltore 19/03/'03