cossutta e fassino scrivono...



Ho scritto poco tempo fa a molti deputati chiedendo un impegno serio sulla guerra. Fra i tanti, mi hanno risposto solo Cossutta (3 settimane fa) e Fassino (l'altro ieri). Forse è interessante condividere le loro risposte con voi. Cossutta mi ha allegato anche una serie di articoli sui suoi interventi in aula, ma chiaramente non posso allegarveli.

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Caro Razzoli,

le tue riflessioni sono interessanti ed importanti.

Il Governo Italiano ha autorizzato gli USA ad usare le infrastrutture (di terra, mare, cielo) senza consultare ed informare il Parlamento. Abbiamo un Presidente del Consiglio suddito di Bush e pur di essere amico accetta ogni richiesta americana.

Il Partito dei Comunisti Italiani come la maggioranza degli italiani è contrario a questa guerra e si opporrà ad essa in ogni modo. 

E? proprio per oppormi alla guerra che sono stato in ?missione di pace? a Baghdad.
Bisogna fare ogni sforzo per impedire il conflitto, senza ?se? e senza ?ma?. E? una guerra per il dominio degli americani in quella zona strategica, è quindi una vera e propria guerra imperiale; è una guerra per la conquista del petrolio, quindi una guerra neocoloniale. Bisogna dare al popolo iracheno la possibilità di vivere in pace e scegliersi autonomamente il proprio destino. Lì esiste la dittatura di Saddam Hussein, lo so, ma un regime dispotico e tirannico non si abbatte con la guerra. 
Ho portato al popolo iracheno piegato da dieci anni di embargo la solidarietà del popolo italiano. Nella battaglia contro la guerra imperiale di Bush vale la dignità democratica e nazionale di ognuno, di ogni uomo, di ogni donna. Ogni energia deve essere impiegata da ognuno di noi. Sul discrimine pace-guerra si deve mobilitare il Paese intero, i giovani, gli operai, gli impiegati, i movimenti, il sindacato. La nostra battaglia continuerà nel Parlamento Italiano e nel Parlamento Europeo, nel nostro Paese, in ogni Paese.
 
Saluti affettuosi.

Armando Cossutta
Roma, 27 febbraio 2003

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Caro Federico,
ti ringrazio per avermi scritto e manifestato la tua opinione.
Ancora oggi, nonostante tutto, esistono margini di trattativa per evitare la guerra.
Gli ultimi sviluppi della vicenda irachena dicono che è possibile una soluzione politica; la decisione, sia pure tardiva di Baghdad di distruggere missili proibiti; la decisione di rendere noto cosa è accaduto delle sostanze prodotte e detenute in passato dall'Iraq; più in generale l'intesa con gli ispettori Onu è uno spazio significativo che va percorso fino in fondo. Bisogna quindi prolungare le ispezioni, estendere il mandato degli ispettori, ampliare l'attività di smantellamento di armamenti e sostanze proibite e realizzare così l'obiettivo che l'Onu si è posto: che l'Iraq non possieda armi pericolose per il mondo. 
Evitare la guerra significa costruire la pace.
Cordiali saluti

Piero Fassino
Roma, 17 marzo 2003



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