restituisco la carta d'identità



Vi invio copia della lettera spedita oggi a Ciampi e alla quale ho allegato
la mia Carta d'Identità.

Pietro Galluccio

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Carlo Azeglio Ciampi
Palazzo del Qurinale
Roma

Signor Presidente,
scrivo a lei, che è l'ultimo Capo di quella che fu la Repubblica Italiana,
per comunicarle che non sono più un cittadino italiano.
Non lo sono da quando, da ieri, con le dichiarazioni del Ministro degli
Esteri Frattini, la Repubblica Italiana fondata sulla Costituzione adottata
nel 1947 non esiste più.

Ho assistito in questi mesi ad attacchi ripetuti e continui all'ordine
costituzionale del nostro Paese.

Mi irritavano e mi preoccupavano ma avevano un limite che, siapure a denti
stretti, potevano renderli accettabili.
Il limite era quello della vita. Non avevano cioé nulla a che fare con la
violenza, con la violazione e la distruzione del bene supremo ed
inviolabile della vita umana.

Oggi, con l'ingresso ufficiale dell'Italia in una guerra priva di
legittimità internazionale (un ingresso peraltro annunciato al mondo e agli
italiani dalle parole di un Capo di Stato straniero quasi a sancire la non
titolarità dei nostri organi di Governo), oggi con questa scelta quel
limite è stato varcato.
Da oggi l'Italia fondata sulla Costituzione Repubblicana non esiste più.

Pur essendo un pacifista e un nonviolento convinto, ho appreso dalla
storia che a volte le armi sono servite e servono per difendere o
conquistare la propria libertà e la pace: l'ho appreso sui libri di storia
nelle pagine dedicate alla lotta partigiana.

Nulla a che vedere con gli ignobili impegni di guerra dell'Italia di oggi,
che ignorano il dettato morale dei Costituenti e violano apertamente il
dettato formale della Carta Costituzionale.

Spero quindi non me ne voglia se le invio la mia carta d'identità: è stata
rilasciata da una Repubblica che non esiste più e non ha più quindi alcuna
validità.

Senza alcuna stima,

Pietro Galluccio
Palermo

p.s. è evidente che il non riconoscermi più come cittadino italiano
comporterebbe il non pagare più le tasse che quello Stato pretende.
Ma voglio evitare di dare a qualcuno strumenti per fraintendere questa mia
lettera. La informo quindi che da oggi verserò l'equivalente di quanto da
me dovuto allo Stato italiano al Fondo Nazionale per il Servizio Civile. Lo
farò nella misura del 96%.
Il restante 4% (percentuale pari a quanto lo Stato Italiano spende per
l'acquisto di "armi di distruzione di massa") lo verserò all'Alto
Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati. Una Agenzia
internazionale che, grazie anche alla brillante politica italiana, ha
sempre di più e sempre troppo lavoro da svolgere.