Fw: TRATTATO E BASI



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From: "sirio conte" <sirioconte at interfree.it>
To: "ass napoli palestina" <napoli_palestina at yahoogroups.com>; "coord
controguerra" <comitatoperlapace at voxtel.it>
Cc: "pacifisti napoli ml" <pacifisti_napoli at yahoogroups.com>
Sent: Friday, March 14, 2003 1:19 PM
Subject: NATO: TRATTATO E BASI


> IL TRATTATO
> Il 4 aprile 1949 veniva così firmato a Washington il patto atlantico
> (North Atalantic Trade Organization ) e tra i firmatari di quel patto
> c'è anche l'Italia. Il patto Nato divenne così la struttura militare
> fondamentale nata dalla guerra fredda contro l'Urss e i suoi alleati.
> Il patto entrò in vigore il primo agosto del 1949. Il testo firmato si
> basava su un professione di fede nella civiltà occidentale fondata sulla
> democrazia, si legge nella parte introduttiva: "I firmatari di questo
> trattato sono decisi a salvaguardare la libertà, l'eredità comune e la
> civiltà dei popoli, fondata sui principi di libertà individuale e nel
> rispetto della legge". Con questo atto l'Italia, insieme agli altri
> Paesi europei che avevano sottoscritto l'accordo, si trovava integrata
> militarmente con gli Stai Uniti. Diversa è invece la regolamentazione
> che riguarda la presenza
> delle basi americane sul territorio del nostro Paese.
>
> Esiste infatti a questo riguardo un trattato datato 1954 ma che resta
> tuttora segreto, anche se dopo la tragedia del Cermis l'allora
> presidente del consiglio Massimo D'Alema promise di renderlo pubblico e
> di consegnarlo alla magistratura per fare chiarezza sull'accaduto dopo
> l'assoluzione,
> da parte della corte marziale americana del pilota che procurò
> l'incidente aereo nella quale persero la vita 20 persone.
> Risale sempre a quel periodo (marzo 1999) invece la divulgazione di un
> altro accordo tra Italia e Stati Uniti che riguarda le basi Usa su
> territorio italiano.
> Lo "shell-agreement" (accordo-conchiglia), datato 2 febbraio 1995.
> Il punto numero uno di questo accordo sancisce poteri precisi del
> comandante italiano della base, mentre il comando operativo spetta a
> quello americano.
> Un'altra considerazione riguarda lo spazio aereo, il controllo del
> traffico aereo si svolge secondo le regole e le modalità stabilite dalle
> autorità italiane.
> L'intesa stabilisce che le installazioni sono poste "sotto il comando
> italiano" anche se il comando Usa esercita "il controllo pieno sul
> personale,
> l'equipaggiamento e le operazioni statunitensi".
> Il vertice americano deve quindi preventivamente informare il comando
> italiano
> "in merito a tutte le attività di rilievo, con particolare riferimento
> alle attività operative e di addestramento nonché agli avvenimenti o
> inconvenienti che dovessero verificarsi".
>
> LE BASI
> Sono più di cento le basi americane o Nato nel nostro Paese, anche se
> quelle veramente importanti nello scacchiere militare e geopolitico
> internazionale sono molte meno.
> In Toscana, a Tombolo, tra Pisa e Livorno, c'è forse la più importante:
> Camp Darby.
> Una vastissima area attrezzata a depositi e magazzini dove opera
> l'ottavo gruppo di supporto Usa
> che garantisce il sostegno logistico a tutte le forze americane che si
> trovano a sud del Po
> e ha responsabilità sul bacino del Mediterraneo e l'Africa
> settentrionale.
> In questa base lavorano circa un migliaio
> di persone ed è dotata di un potentissimo sistema di telecomunicazioni.
>
> In Liguria, a La Spezia, c'è invece il Centro antisommergibile di
> Saclant, che effettua studi oceanografici
> attinenti alla ricerca di sommergibili. Mentre a San Bartolomeo (SP) ha
> sede il centro ricerca della Nato
> per la guerra sottomarina. Infine a Finale Ligure, in provincia di
> Savona, si trova il centro
> telecomunicazioni dell'esercito statunitense.
>
> In Lombardia, a Ghedi, in provincia di Brescia si trova un "munitions
> support squadron" per la
> conservazione di bombe nucleari, mentre gli americani dispongono anche
> di una propria base aerea a
> Montichiari, sempre nel bresciano.
>
> Sono di un certo rilievo anche le basi di Verona (l'Air Operations
> Centre, che ospita 2500 persone) e
> Vicenza dove opera la Setaf (Support European Task Force) che ha per
> missione il supporto aerotattico
> alle unità nucleari missilistiche terrestri. In questa base vengono
> custodite le micidiali Adm, cioè le
> munizioni di demolizione atomica (una sorta di mina atomica) e costruite
> le testate nucleari per le forze
> armate alleate nella regione meridionale della Nato. Sempre nel
> vicentino sorge Camp Ederle che si
> estende negli spazi della grande caserma di Ederle. Vicino all'aeroporto
> militare è insediato un gruppo
> tattico di paracadutisti e un battaglione di obici. In ambito Nato è
> assicurata alla Allied Mobile Force (Ace)
> la possibilità di effettuare operazioni militari nazionali statunitensi
> nell'eventualità di interventi che si
> estendono fino al Medio Oriente. A Longare, presso Vicenza, si trova un
> importante deposito di
> armamenti americani e altri depositi si trovano a Tormeno San Giovanni a
> Monte.
>
>
> Ma al Nord la base più grande e più importante resta quella di Aviano,
> in provincia di Pordenone in Friuli
> Venia Giulia. E' la più grande base avanzata, deposito nucleare e centro
> di telecomunicazioni
> dell'esercito americano in Italia, con la presenza di circa 9mila
> militari, più civili e familiari americani.
> Ad Aviano operano i reparti dell'esercito americano pronti al
> combattimento, supportati da un gruppo di
> cacciabombardieri. Un aeroporto militare americano si trova anche a
> Rivolto, in provincia di Udine e gli
> aerei americani usano pure il poligono addestrativo di Maniago
> (Pordenone), il deposito di Roveredo
> (Pordenone), mentre l'esercito a stelle strisce ha un deposito di
> munizioni anche a San Bernardo (Udine).
>
> Scendendo giù per lo stivale raggiungiamo l'Emilia Romagna e a Rimini
> troviamo la sede di uno
> squadrone di supporto munizioni per l'attivazione di bombe nucleari,
> mentre qualche decina di chilometri
> più a Nord, in provincia di Piacenza, a Monte San Damiano, la Nato
> disponde di una base aerea e di
> stazioni di telecomunicazioni, in condominio con l'esercito
> statunitense, sul monte Cimone, in provincia di
> Modena. A Parma c'è invece un deposito delle forze aeree della nato e a
> Bologna una sede di una
> stazione trasmittente del Dipartimento di Stato americano.
>
> In Campania presso l'aeroporto di Napoli-Capodichino, la grande base
> statunitense situata vicino allo
> scalo ha recentemente sostituito quella di Bagnoli: si estende su una
> vasta area che raggiunge il
> sobborgo di Cirigliano e ospita 3500 persone. Vi sono dislocate attività
> di supporto e logistiche e
> importanti comandi Nato, oltre al comando della Sesta flotta, alcune
> delle unità maggiori si trovano invece
> nella base navale americana di Gaeta (che prossimamente sarà trasferita
> in Puglia, a Taranto). Sempre
> nei dintorni di Napoli, vicino al lago Patria di Giugliano, sorge una
> stazione di comunicazione Satcom,
> mentre un'altra si trova in provincia di Avellino, a Montevergine.
>
> A San Vito dei Normanni, in Puglia, c'è il quartier generale del 499°
> Expeditionary Squadron e
> dell'Electronics Security Group (il gruppo di intelligence elettronica).
> Ma in quesa regione ci sono anche
> altre basi che fanno capo a Whashington: a Gioia del Colle, per la
> ridislocazione di aerei americani, e a
> Otranto, Martina Franca,  vi sono gli impianti della rete radar Nadge.
>
> La presenza statunitense nel nostro Paese si registra massicciamente
> anche sulle isole. In Sicilia, la
> base più importante è quella di Sigonella dove risiede la stazione
> aeronavale con reparti operativi e di
> supporto Usa, dotata di aerei antisommergibili. A Niscemi è situata
> invece una stazione di
> comunicazione (NavComTelSta), a Lampedusa vi è una installazione per la
> navigazione Loran.
>
> In Sardegna i militari americani sono presenti a Teulada, nell'area del
> Sulcis. Si tratta della più vasta
> zona addestrativa straniera che include tutta la costa da Capo Teulada a
> Capo Frasca e che si estende
> per quasi 100 chilometri. Qui si svolgono esercitazioni aeree e
> aeronavali della Nato e della Sesta flotta
> (tiro contro costa) e comprende anche un centro di addestramento per
> unità corazzate.
>
> A Decimomannu, invece, sorge forse il più grande aeroporto della Nato,
> con una superficie grande come
> quella di tre scali civili, e che è stato rimesso in funzione nel 1955
> in seguito a un'intesa tra Germania,
> Canada e Italia.
>
> Poi c'è la zona di salto di Quirra che comprende vari poligoni
> missilistici sperimentali e di addestramento
> interforze, salita recentemente alla ribalta delle cronache nazionali in
> seguito alle polemiche sull'utilizzo
> dei proiettili all'uranio impoverito.
>
> Lungo la costa sarda si incontra anche Capo San Loremo dove vi si
> addestrano unità della Nato e della
> Sesta flotta americana con attività nelle varie combinazioni
> terra-aria-mare. A Capo Frasca, invece, nel
> poligono di tiro della Nato e degli Stati Uniti sono situati impianti
> radar, eliporto e basi di sussistenza.
> Infine a Tavolara c'è una stazione Usa radiotelegrafica a onda lunga per
> comunicare con i sommergibili.
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