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Fw: TRATTATO E BASI
- Subject: Fw: TRATTATO E BASI
- From: "Nello Margiotta" <animarg at tin.it>
- Date: Sun, 16 Mar 2003 17:20:27 +0100
----- Original Message ----- From: "sirio conte" <sirioconte at interfree.it> To: "ass napoli palestina" <napoli_palestina at yahoogroups.com>; "coord controguerra" <comitatoperlapace at voxtel.it> Cc: "pacifisti napoli ml" <pacifisti_napoli at yahoogroups.com> Sent: Friday, March 14, 2003 1:19 PM Subject: NATO: TRATTATO E BASI > IL TRATTATO > Il 4 aprile 1949 veniva così firmato a Washington il patto atlantico > (North Atalantic Trade Organization ) e tra i firmatari di quel patto > c'è anche l'Italia. Il patto Nato divenne così la struttura militare > fondamentale nata dalla guerra fredda contro l'Urss e i suoi alleati. > Il patto entrò in vigore il primo agosto del 1949. Il testo firmato si > basava su un professione di fede nella civiltà occidentale fondata sulla > democrazia, si legge nella parte introduttiva: "I firmatari di questo > trattato sono decisi a salvaguardare la libertà, l'eredità comune e la > civiltà dei popoli, fondata sui principi di libertà individuale e nel > rispetto della legge". Con questo atto l'Italia, insieme agli altri > Paesi europei che avevano sottoscritto l'accordo, si trovava integrata > militarmente con gli Stai Uniti. Diversa è invece la regolamentazione > che riguarda la presenza > delle basi americane sul territorio del nostro Paese. > > Esiste infatti a questo riguardo un trattato datato 1954 ma che resta > tuttora segreto, anche se dopo la tragedia del Cermis l'allora > presidente del consiglio Massimo D'Alema promise di renderlo pubblico e > di consegnarlo alla magistratura per fare chiarezza sull'accaduto dopo > l'assoluzione, > da parte della corte marziale americana del pilota che procurò > l'incidente aereo nella quale persero la vita 20 persone. > Risale sempre a quel periodo (marzo 1999) invece la divulgazione di un > altro accordo tra Italia e Stati Uniti che riguarda le basi Usa su > territorio italiano. > Lo "shell-agreement" (accordo-conchiglia), datato 2 febbraio 1995. > Il punto numero uno di questo accordo sancisce poteri precisi del > comandante italiano della base, mentre il comando operativo spetta a > quello americano. > Un'altra considerazione riguarda lo spazio aereo, il controllo del > traffico aereo si svolge secondo le regole e le modalità stabilite dalle > autorità italiane. > L'intesa stabilisce che le installazioni sono poste "sotto il comando > italiano" anche se il comando Usa esercita "il controllo pieno sul > personale, > l'equipaggiamento e le operazioni statunitensi". > Il vertice americano deve quindi preventivamente informare il comando > italiano > "in merito a tutte le attività di rilievo, con particolare riferimento > alle attività operative e di addestramento nonché agli avvenimenti o > inconvenienti che dovessero verificarsi". > > LE BASI > Sono più di cento le basi americane o Nato nel nostro Paese, anche se > quelle veramente importanti nello scacchiere militare e geopolitico > internazionale sono molte meno. > In Toscana, a Tombolo, tra Pisa e Livorno, c'è forse la più importante: > Camp Darby. > Una vastissima area attrezzata a depositi e magazzini dove opera > l'ottavo gruppo di supporto Usa > che garantisce il sostegno logistico a tutte le forze americane che si > trovano a sud del Po > e ha responsabilità sul bacino del Mediterraneo e l'Africa > settentrionale. > In questa base lavorano circa un migliaio > di persone ed è dotata di un potentissimo sistema di telecomunicazioni. > > In Liguria, a La Spezia, c'è invece il Centro antisommergibile di > Saclant, che effettua studi oceanografici > attinenti alla ricerca di sommergibili. Mentre a San Bartolomeo (SP) ha > sede il centro ricerca della Nato > per la guerra sottomarina. Infine a Finale Ligure, in provincia di > Savona, si trova il centro > telecomunicazioni dell'esercito statunitense. > > In Lombardia, a Ghedi, in provincia di Brescia si trova un "munitions > support squadron" per la > conservazione di bombe nucleari, mentre gli americani dispongono anche > di una propria base aerea a > Montichiari, sempre nel bresciano. > > Sono di un certo rilievo anche le basi di Verona (l'Air Operations > Centre, che ospita 2500 persone) e > Vicenza dove opera la Setaf (Support European Task Force) che ha per > missione il supporto aerotattico > alle unità nucleari missilistiche terrestri. In questa base vengono > custodite le micidiali Adm, cioè le > munizioni di demolizione atomica (una sorta di mina atomica) e costruite > le testate nucleari per le forze > armate alleate nella regione meridionale della Nato. Sempre nel > vicentino sorge Camp Ederle che si > estende negli spazi della grande caserma di Ederle. Vicino all'aeroporto > militare è insediato un gruppo > tattico di paracadutisti e un battaglione di obici. In ambito Nato è > assicurata alla Allied Mobile Force (Ace) > la possibilità di effettuare operazioni militari nazionali statunitensi > nell'eventualità di interventi che si > estendono fino al Medio Oriente. A Longare, presso Vicenza, si trova un > importante deposito di > armamenti americani e altri depositi si trovano a Tormeno San Giovanni a > Monte. > > > Ma al Nord la base più grande e più importante resta quella di Aviano, > in provincia di Pordenone in Friuli > Venia Giulia. E' la più grande base avanzata, deposito nucleare e centro > di telecomunicazioni > dell'esercito americano in Italia, con la presenza di circa 9mila > militari, più civili e familiari americani. > Ad Aviano operano i reparti dell'esercito americano pronti al > combattimento, supportati da un gruppo di > cacciabombardieri. Un aeroporto militare americano si trova anche a > Rivolto, in provincia di Udine e gli > aerei americani usano pure il poligono addestrativo di Maniago > (Pordenone), il deposito di Roveredo > (Pordenone), mentre l'esercito a stelle strisce ha un deposito di > munizioni anche a San Bernardo (Udine). > > Scendendo giù per lo stivale raggiungiamo l'Emilia Romagna e a Rimini > troviamo la sede di uno > squadrone di supporto munizioni per l'attivazione di bombe nucleari, > mentre qualche decina di chilometri > più a Nord, in provincia di Piacenza, a Monte San Damiano, la Nato > disponde di una base aerea e di > stazioni di telecomunicazioni, in condominio con l'esercito > statunitense, sul monte Cimone, in provincia di > Modena. A Parma c'è invece un deposito delle forze aeree della nato e a > Bologna una sede di una > stazione trasmittente del Dipartimento di Stato americano. > > In Campania presso l'aeroporto di Napoli-Capodichino, la grande base > statunitense situata vicino allo > scalo ha recentemente sostituito quella di Bagnoli: si estende su una > vasta area che raggiunge il > sobborgo di Cirigliano e ospita 3500 persone. Vi sono dislocate attività > di supporto e logistiche e > importanti comandi Nato, oltre al comando della Sesta flotta, alcune > delle unità maggiori si trovano invece > nella base navale americana di Gaeta (che prossimamente sarà trasferita > in Puglia, a Taranto). Sempre > nei dintorni di Napoli, vicino al lago Patria di Giugliano, sorge una > stazione di comunicazione Satcom, > mentre un'altra si trova in provincia di Avellino, a Montevergine. > > A San Vito dei Normanni, in Puglia, c'è il quartier generale del 499° > Expeditionary Squadron e > dell'Electronics Security Group (il gruppo di intelligence elettronica). > Ma in quesa regione ci sono anche > altre basi che fanno capo a Whashington: a Gioia del Colle, per la > ridislocazione di aerei americani, e a > Otranto, Martina Franca, vi sono gli impianti della rete radar Nadge. > > La presenza statunitense nel nostro Paese si registra massicciamente > anche sulle isole. In Sicilia, la > base più importante è quella di Sigonella dove risiede la stazione > aeronavale con reparti operativi e di > supporto Usa, dotata di aerei antisommergibili. A Niscemi è situata > invece una stazione di > comunicazione (NavComTelSta), a Lampedusa vi è una installazione per la > navigazione Loran. > > In Sardegna i militari americani sono presenti a Teulada, nell'area del > Sulcis. Si tratta della più vasta > zona addestrativa straniera che include tutta la costa da Capo Teulada a > Capo Frasca e che si estende > per quasi 100 chilometri. Qui si svolgono esercitazioni aeree e > aeronavali della Nato e della Sesta flotta > (tiro contro costa) e comprende anche un centro di addestramento per > unità corazzate. > > A Decimomannu, invece, sorge forse il più grande aeroporto della Nato, > con una superficie grande come > quella di tre scali civili, e che è stato rimesso in funzione nel 1955 > in seguito a un'intesa tra Germania, > Canada e Italia. > > Poi c'è la zona di salto di Quirra che comprende vari poligoni > missilistici sperimentali e di addestramento > interforze, salita recentemente alla ribalta delle cronache nazionali in > seguito alle polemiche sull'utilizzo > dei proiettili all'uranio impoverito. > > Lungo la costa sarda si incontra anche Capo San Loremo dove vi si > addestrano unità della Nato e della > Sesta flotta americana con attività nelle varie combinazioni > terra-aria-mare. A Capo Frasca, invece, nel > poligono di tiro della Nato e degli Stati Uniti sono situati impianti > radar, eliporto e basi di sussistenza. > Infine a Tavolara c'è una stazione Usa radiotelegrafica a onda lunga per > comunicare con i sommergibili. > > >
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