rettifica file powerpoint su "perché si fa una guerra"




Date: Sat, 08 Mar 2003 11:49:05 +0100
From: Paolo Attivissimo <topone at pobox.com> (by way of Carlo Gubitosa <c.gubitosa at peacelink.it>)


__Antibufala: perché si fa una guerra, rispondono professore e studente__

Sono stato contattato direttamente dal professor Rodolfo Soncini-Sessa, del
Politecnico di Milano (citato qui con il suo permesso), che tiene il corso
da cui sarebbero state tratte le informazioni citate nell'appello “Perché
si fa una guerra”, già descritto nella newsletter scorsa, che mi ha
chiarito la sua estraneità all'appello. Come già accennato, l'appello è
invece una libera interpretazione, da parte di uno studente, di una
risposta fornita dal professore al termine di una lezione.

Mi ha scritto anche lo studente autore della presentazione PowerPoint che
accompagna l'appello, chiedendo di pubblicare una rettifica. Il testo
integrale della rettifica e un massiccio aggiornamento dell'indagine
antibufala sono disponibili presso

http://www.attivissimo.net/antibufala/perche_si_fa_guerra.htm

I punti salienti della rettifica sono questi. “Ho appreso che la
presentazione da me creata contiene parecchi errori, anche gravi, che
stanno causando un danno di immagine al Politecnico di Milano, ad un suo
docente ed ai soggetti che ho erroneamente menzionato nel file, a cui vanno
le mie scuse” spiega lo studente, che ha richiesto l'anonimato. “questo
file non è in alcun modo uno studio del Politecnico [..] la presentazione,
che avevo creato per un ristretto gruppo di amici, non voleva in alcun modo
essere un atto diffamatorio nei confronti dei soggetti relativamente ai
quali ho detto cose non vere.”

Lo studente prosegue chiarendo alcuni degli errori più vistosi: “nessuna
delle compagnie petrolifere è di proprietà statale americana [...] in
particolare non lo sono la Tamoil, la Shell e la Esso, da me esplicitamente
menzionate [...] in Venezuela non operano compagnie petrolifere straniere
da quando, 26 anni fa, la gestione dell'estrazione del greggio è stata
nazionalizzata [...] L'organizzazione umanitaria Emergency, di cui invitavo
a sottoscrivere l'appello contro la guerra, non ha avuto alcun ruolo nella
vicenda della creazione e della diffusione del file.”

Insomma, sul fatto che i dati siano palesemente errati non ci piove. Resta
il dubbio che possa essere vero il ragionamento di fondo dell'appello,
ossia che la Guerra del Golfo sarebbe stata pagata da “noi”, dove non è
chiaro se “noi” significa “noi consumatori europei” o “noi consumatori
(compresi quelli americani)”.

Un sito Web, Tempi.it, ha analizzato questo appello in un documentato
articolo di Rodolfo Casadei

http://www.tempi.it/archivio/articolo.php3?art=4893

che osserva in proposito che “viene da chiedersi perché sauditi e yankees
abbiano voluto liberare il Kuwait, se col petrolio a 42 dollari ci
guadagnavano tanto” e che “all’impennata del prezzo del greggio nel ’91
seguirono tre anni di depressione economica: se il fisco americano ci aveva
guadagnato qualcosa nei 6 mesi di prezzi alle stelle, ci ha sicuramente
rimesso di più negli anni seguenti per la flessione del Pil.”

Difficile, dunque, sostenere anche il ragionamento proposto dall'appello.
Visto però che ci sono quelli che vogliono solo sentire ciò che soddisfa i
loro preconcetti, anche se è falso, per questa indagine mi sono beccato del
“servo dei servi” e compagnia bella. Non preoccupatevi, non mi scaldo per
gli insulti degli incapaci. Incapaci di leggere la premessa che avevo
scritto nella pagina Web proprio per scoraggiare questo tipo di reazione, e
che mi permetto di ripetere qui:

“Questa non è un'indagine pro o contro l'intervento militare in Iraq.
Intende semplicemente valutare quanto sia corretta una serie di
affermazioni che circola in Rete con l'apparenza di provenire da fonti
autorevoli. L'esattezza o meno di queste affermazioni non ha nulla a che
vedere con le mie e vostre opinioni sugli aspetti militari descritti
nell'appello. La disinformazione è un danno sempre e comunque.”

Ma si vede che a certa gente la verità e la correttezza dei dati non
interessano. Pronta ad accusare governi e politici di manipolare ad arte le
notizie e di diffondere dati falsi, non esita però ad abbassarsi ad usare
le stesse squallide tattiche, purché servano ai propri interessi. Che pena.
Spero che la pace sia difesa più concretamente da gente con un briciolo di
onestà intellettuale in più.

Ciao da Paolo.
-----------------------------------------------------------------------
Paolo Attivissimo         Traduttore tecnico, divulgatore informatico
topone at pobox.com          http://www.attivissimo.net
---------+---------+---------+---------+---------+---------+---------+--




(C) 2003 by Paolo Attivissimo (www.attivissimo.net).
Distribuzione non commerciale libera, purche' riporti la presente dicitura.
-----------------
Per distribuzione commerciale, contattare l'autore (topone at pobox.com).

Se ti piace quello che leggi, fallo sapere in giro, e mandami un po' di focaccia!

Questa newsletter e' e sara' sempre gratuita, ma donazioni e sponsorizzazioni sono sempre ben accette:
http://www.attivissimo.net/donazioni.htm