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Bollettino TERRA PALESTINESE novembre/dicembre
- Subject: Bollettino TERRA PALESTINESE novembre/dicembre
- From: Terra di Palestina CIC <terradipalestina at croceviaterra.it>
- Date: Tue, 4 Mar 2003 19:54:46 +0100
BOLLETTINO N. 11 „Terra Palestinese¾ Monitoraggio delle attività di confisca e demolizione, da articoli dei quotidiani palestinesi. Raccolta e traduzione riassuntiva a cura di Mohammed Gazawneh (Land Research Center di Gerusalemme) in collaborazione con il Centro Internazionale Crocevia di Roma. Novembre 2002 9/11 - Un gruppo di coloni dell'insediamento di Havat Gilad lancia cani feroci contro i contadini che stavano raccogliendo le olive in provincia di Nablus. Questa guerra dichiarata, da parte dei coloni armati, contro il settore dell'olivicoltura palestinese ha fatto registrare finora più di mille atti di aggressione: un contadino è stato ucciso e numerosi altri sono rimasti feriti; centinaia di alberi sono stati dati alle fiamme e 12.200 dunums sono stati devastati. La terra e gli alberi colpiti appartengono a 414 famiglie. 19/11 - L'UNRWA conferma la presenza di oltre 222.000 famiglie palestinesi che necessitano aiuto. La cifra era di 11.000 prima dell'Intifada. Il rapporto conferma che l'80% dei bambini soffre per mancanza di zinco e ferro e che il 22% soffre di malnutrizione. 18/11 - Nella provincia di Qalqilia i bulldozer israeliani sono all'opera per devastare centinaia di dunums di terra agricola e favorire così la costruzione del muro di separazione. Sono già stati sradicati centinaia di alberi e numerose serre. L'operazione ha interessato una fascia lunga 3 km e larga 100 m. lasciando isolati (= al di là del muro!) quasi 6.000 dunums e 19 pozzi artificiali. NABLUS 5/11 - Coloni israeliani, dopo aver attaccato i contadini che raccoglievano le olive nel villaggio di Kufur Qallil, cacciandoli dalla terra, rubano i frutti già raccolti e quelli che sono ancora sugli alberi. 10/11 - Decine di capi ovini perdono la vita nel villaggio di Aqraba perché gli allevatori non possono raggiungere la città di Nablus per acquistare medicine; uno degli allevatori danneggiato è il sig. Ibrahim Abu Hammad. 13/11 - L'esercito impedisce ai contadini dei villaggi situati a sud est di Nablus di raggiungere una vasta zona di terra agricola, sebbene delegazioni di solidarietà straniere cerchino di intervenire senza successo; i villaggi in questione sono Aqraba, Awarta, Yanoun, Beit Fourik. A titolo di esempio: nel villaggio di Awarta i contadini sono riusciti a raccogliere i frutti soltanto dal 50% degli alberi (quasi 4000); a Beit Fourik i contadini non hanno potuto raggiungere i loro campo (400 dunums). TULKAREM 13/11 - L'esercito intende trasformare il villaggio di Bartàa Sharqiya in un ghetto: il villaggio vive sotto coprifuoco da due settimane e i militari non permettono ai contadini di raggiungere i terreni agricoli. Il villaggio si trova nei pressi della linea verde e, quando il coprifuoco viene tolto, l'area viene dichiarata zona militarmente chiusa. 14/11 - Nel villaggio di Al-Ras i bulldozer continuano a devastare la terra del sig. Aref Awad per costruirvi il cosiddetto „muro di separazione¾; in questi ultimi giorni decine d'alberi d'ulivo sono stati sradicati o tagliati. 15/11 - I coloni di Harmesh, continuano a devastare i terreni agricoli nel villaggio di Qeffin lungo una fascia di 1.5 km larga 300 m. Sono stati colpiti numerosi contadini: Mustafa Kittana, Mohammed Kittana ed altri. I coloni intendono creare una fascia di sicurezza attorno all'insediamento. 16/11 - L'esercito costringe i contadini nella zona di Tulkarem a smantellare le serre che saranno dislocate dietro il muro di separazione. I sig. Abu Iyyad e Ahmad Mansour sono due dei contadini colpiti dal provvedimento. 21/11 - Il comitato generale per la difesa dei terreni palestinesi parla della presenza di un piano israeliano che prevede la distruzione di decine di case e di negozi di proprietà palestinese nel villaggio di Nazlet Issa, situato nei pressi della linea verde. QALQYLIA 1/11 - Il villaggio di Jaiyuos subisce una grande aggressione: quasi l'80% della sua superficie andrà perduto; questa terra conteneva 5 pozzi artificiali e, soltanto ieri, ha visto 750 alberi d'ulivo sradicati. 5/11 - I bulldozer continuano i lavori di devastazione dei terreni agricoli nei villaggi di Falamia e Jaiyous a favore del muro di separazione: in questi ultimi due giorni sono stati devastati 300 dunums solo nel villaggio di Jaiyous. I soldati bloccano e sparano contro i contadini di Qalqilia che cercano di raggiungere i loro campi. 11/11 - Il muro di separazione causerà enormi danni al villaggio di Amaten: la maggior parte dei terreni agricoli, oltre all'unica scuola del villaggio, saranno infatti dall'altra parte del muro. L'opera devastatrice dei bulldozer continua nei terreni agricoli del villaggio di Jaiyous e i soldati sparano e lanciano bombe lacrimogene contro i contadini che cercano di raggiungere il posto. JENIN 1/11 - L'esercito interviene nei pressi dell'insediamento Harmish, su una larga superficie di terra agricola , distruggendo piante, sradicando alberi e aggredendo i contadini. 23/11 - Ad ovest di Jenin l'autorità israeliana confisca 36 dunums di terra agricola del sig. Faruq Al-Ahmad. JERUSALEM 2/11 - Il Ministero della Costruzione israeliano ha in programma la costruzione di un nuovo insediamento a Nord Est di Gerusalemme: é prevista l'edificazione di 1600 case. Questo progetto serve per garantire il collegamento tra gli insediamenti di Navi Yacoub, Adam e Givat Beniamin. La terra confiscata appartiene ai villaggi di Al-Ram, Beit Hanina, Hizma e Jabà. 4/11 - Bulldozer israeliani demoliscono 3 case nel villaggio di Al-Ram; le case appartenevno al sig. Zuheir Mujahed (270mq, ospitava 15 persone), al sig. Ramadan Hirbawi (120 mq) ed al sig. Jamil Ebdeir. Una quarta casa del sig. Fawzi Zayed, nel villaggio di Beit Ikss, è stata demolita. 9/11 - Il quotidiano israeliano Kul Hàer conferma che la costruzione della strada (chiamata anello est di Gerusalemme) lunga 15 km, che parte dall'insediamento di Màle Adsumim e arriva fino al nuovo insediamento di Abu Ghneim, comporterà la demolizione di 45 case di palestinesi: la strada passerà in vari villaggi: Esawiya, Monte degli ulivi, Ras Al-Amud, Sawahra e Sur Baher. BETHLEHEM 2/11 - Coloni israeliani tentano di uccidere tre contadini palestinesi durante le operazioni di chiusura di un pozzo nel villaggio di Taqou. 5/11 - Ad ovest di Betlemme, nella zona di Beer Ouna, i bulldozer riprendono il lavoro di devastazione di terra agricola: questa operazione è finalizzata all'apertura della nuova by-pass road che arriva alla strada del tunnel. La costruzione di questa strada, se sarà completata, vedrà demolite decine di case. Fino ad ora sono state sradicate decine d'alberi d'ulivo appartenenti a Zakkaria e Rezeq Zareena, George Abu Qubo', Saleh Zareena e alla famiglia Masso. 6/11 - I soldati entrano nel villaggio di Ubeidiya e fanno saltare in aria con la dinamite la stalla del sig. Daoud Esbeih. 16/11 - Il governo israeliano prepara un piano per costruire 260 case per i coloni dell'insediamento di Gilo, ad ovest di Betlemme. HEBRON 3/11 - Continua la Guerra dichiarata dai coloni contro i contadini, specialmente contro il settore dell'olivicoltura. I coloni aggrediscono i contadini, intenti alla raccolta delle olive nei villaggi di Samou, Daheriya, Dura e Yatta, costringendoli con minacce ad abbandonare la terra. Coloni israeliani recintano 220 dunums , che si trovano ad est dell'insediamento Kharsina; questa terra, che appartiene alla famiglia Jaber, non può essere raggiunta dai contadini. 5/11 - L'esercito demolisce tre case nella provincia di Hebron: due erano situate nel piccolo villaggio di Beit Marssam e appartenevano a Salem Omran e alla famiglia Amro, che ha perso anche un pozzo d'acqua. La terza casa si trovava nella periferia est della città e apparteneva al sig. Sàdi Rajabi (aveva una superficie di 170 mq). La demolizione è avvenuta con la scusa del mancato permesso di costruzione. Nei pressi dell'insediamento di Kiryat Arbà i bulldozer devastano 16 dunums di terra della famiglia del sig. Yassin Ejweihan. 17/11 - Altri 15 dunums di terra agricola delle famiglie Jaber e Dàna, sempre nei pressi dell'insediamento Kiryat Arbà, vengono „lavorati¾ dai bulldozer: alberi sradicati e tre case, appartenenti alle famiglie di Hammad Jabber e Najeh Jaber, fatte saltare in aria. 19/11 - L'autorità d'occupazione israeliana avverte 10 famiglie palestinesi della provincia di Hebron che le loro case, per motivi di sicurezza, verranno demolite. Le case in questione appartengono alle famiglie Jaber, Buti, Dàna, Shawer e Muhtaseb. Continua la campagna di devastazione dei terreni agricoli ad est della città, mentre i coloni continuano i lavori di costruzione di nuovi appartamenti all'interno della città. 21/11 - L'esercito demolisce alcune case e capannoni nella zona di Hebron per motivi di sicurezza e/o per mancanza di permessi di costruzione. La casa della famiglia del martire Akram Hannini è stata fatta saltare in aria, causando danni anche agli edifici vicini. La casa del sig. Abudi Rajabi, di 160 mq, e un capannone agricolo di 150 mq sono stati demoliti per mancanza di permesso. Altri tre capannoni di Mukaram Rajabi e Badawi Abu Turki sono stati demoliti. GAZA 1/11 - L'esercito sradica 150 alberi d'ulivo, coltivati in 2ha di terra, distruggendo anche 2 pozzi d'acqua che irrigavano 30ha nella zona di Al-Qeizan. La terra appartiene alle famiglie Shàt e Banna. I pozzi appartenevano al Sig. Amira E'mour che ha subito danni per 100.000$. I bulldozer hanno devastato e sradicato alberi nella zona nord della città di Beit Lahia: 37 dunums appartenevano ai Sig.ri Hassan Abdel Daiyem, Omar Khalil, Abu Atef Suleiman e Assad Mattar. Un pollaio con una superficie di centinaia di mq, del Sig. Hassan Abdel Daiye, è stato distrutto. Il Sig, Abu Atef Suleiman ha visto distruggere i suoi 20 dunums, coltivati con agrumi, e altri 7 dunums coltivati con fragole. 2/11 - Nei pressi della zona industriale di Erez sono stati distrutti 2 pozzi d'acqua e devastati ben 250 dunums di terra agricola, appartenenti alle famiglie Bassiyouni, Hammad, Zàaneen, Hassainah. Durante queste operazioni alcune case dei contadini sono rimaste danneggiate. 3/11 - I bulldozer devastano 30 dunums di terra agricola nella zona di Al-Hakker al sud di Deir Al-Balah. La terra devastata, coltivata con orti, apparteneva alle famiglie Abu Salim e Fallit. L'esercito demolisce 2 case nei pressi dell'insediamento di Kfar Darom ad est di deir Al-albalah: le due case appartenevano ai fratelli Zaher e Maher Qidra; l'esercito non ha permesso alle famiglie di salvare i mobili delle case. I bulldozer devastano decine di dunums di terra agricola, causando lo sradicamento di molti alberi, lungo la strada che arriva alla zona di Al-Mighraqa. 5/11 - Giunti nella zona di Al-Mighraqa, i bulldozer continuano il loro lavoro, sradicando alberi, demolendo un muro e un pollaio del sig. Atta Al-Hillo. 6/11 - Nella zona di Qezan Al-Najjar, a sud di Khan Younis, i bulldozer devastano 10 dunums di terra agricola: decine di alberi vengono sradicati e distrutte le coltivazioni di patata. La terra colpita appartiene al sig. Eid Al-Shàer. In provincia di Beit Hanun, negli ultimi cinque giorni, 300 dunums sono stati devastati e due pozzi artificiali sono stati distrutti. 8/11 - Terreni agricoli nella zona di Al-Baraka (Deir Al-Balah) vengono devastati dai bulldozer: la terra colpita, appartenente alla famiglia Masdar, vede anche la distruzione degli orti. 10/11 - La devastazione di 10 dunums di terra agricola coltivata con limoni, ulivi e patate, nella zona di Qeezan Al-najjar a sud di Khan Younis, è stata accompagnata dallo sradicamento degli alberi e dalla distruzione delle patate coltivate. La terra colpita appartiene ai sig. Rezq Shàer e Bdellatif Shàer. Bulldozer devastano 400 dunums di terra agricola coltivati con limoni e ulivi nella provincia di Beit Hanun. Abu Eid, uno dei contadini colpiti, ha perso anche la casa che è stata demolita contestualmente alla devastazione della terra. 11/11 - I bulldozer devastano un appezzamento di 7 dunums del sig. Fahim Massrri a sud est di Khan Younis: durante la devastazione un pozzo d'acqua e la rete d'irrigazione sono stati distrutti. 12/11 - L'esercito chiude tutte le strade che portano alla terra devastata nei giorni scorsi in provincia di Beit Hanun: questo è il primo passo per la confisca totale della terra. Si parla di 800 dunums. 13/11 - La città di Rafah affronta un problema ambientale a seguito della distruzione dell'unità che trattava l'acqua sporca nel blocco O. 14/11 - I bulldozer devastano 25 domus di terra, coltivata con alberi d'ulivo, appartenente alla famiglia Summeiri, nei pressi della città di Khan Younis. Durante la devastazione decine di alberi sono stati sradicati e sepolti sotto la terra per nascondere qualsiasi evidenza di questo atto criminale. Anche 10 dunums di terra della stessa famiglia, coltivati con patate, sono stati devastati. 15/11 - La devastazione di 12 dunums di terra agricola nella zona di Heker Al-Jamè, ad ovest di Deir Al-Balah, è stata accompagnata dallo sradicamento degli alberi e dalla distruzione di serre e reti d'irrigazione; la terra colpita appartiene a Talal Abu Saff e Abdel Salam Massri. 17/11 - Nei pressi dell'insediamento di Dugheit, non è la prima volta che i bulldozer sono al lavoro allo scopo di espandere l'insediamento stesso: la terra viene devastata e le case che vi si trovano distrutte. Sono colpite: la casa a due piani della famiglia Sadudi (220 mq); quella della famiglia di Nabil Attar; la casa e un pozzo della famiglia di Omar Hamada. 21/11 - L'esercito intensifica il suo intervento nella zona di Al-Mighraqa: decine di dunums coltivati con patata sono stati devastati e sette pozzi sono andati distrutti. Bulldozer israeliani intensificano i lavori di devastazione dei terreni agricoli ad est di Beit Hanun: soltanto nelle ultime due giornate, 150 dunums che erano coltivati con agrumi e ulivi sono stati colpiti. La terra apparteneva alle famiglie Dallul, Massri e Sharab. Nella zona di Um Al-Qureis 10 dunums con alberi d'ulivo, appartenenti alla famiglia Abu Jazzar, sono stati distrutti dai bulldozer. 24/11 - Continuano i lavori di devastazione dei terreni agricoli e la distruzione delle serre nella zona di Beit Lahia; 20 dunums coltivati con orti e fragole, appartenenti ad un contadino della famiglia Khudeir, sono stati devastati. BOLLETTINO N. 12 „Terra Palestinese¾ Monitoraggio delle attività di confisca e demolizione, da articoli dei quotidiani palestinesi. Raccolta e traduzione riassuntiva a cura di Mohammed Gazawneh (Land Research Center di Gerusalemme) in collaborazione con il Centro Internazionale Crocevia di Roma. Dicembre 2002 17/12 - Un rapporto preparato da sei ONG palestinesi (tra di loro la LRC) conferma che Israele ha confiscato fino ad oggi 116 kmq (quasi 2% della WB) nella zona nord della WB a favore del muro di separazione; la confisca è stata accompagnata dallo sradicamento di migliaia d'alberi e dalla distruzione di 30 pozzi d'acqua. Finora 30 villaggi nella zona sono stati danneggiati. 21/12 - Un rapporto dell'associazione palestinese (THE LAW) di Gerusalemme conferma che il muro di separazione causerà la perdita del 10% della superficie della WB e che la terra confiscata, situata lungo la linea verde, è quella più fertile e ricca d'acqua sotterranea. 22/12 - L'ultimo rapporto pubblicato dal Ministero dell'Agricoltura palestinese parla di danni che superano 824 milioni di dollari nel settore agricolo: i danni subiti a causa della devastazione e della distruzione delle serre ammontano a 182 milioni, quelli dovuti alla non capacità di utilizzare i terreni agricoli a 56 milioni, quelli del settore olivicoltura a 155 milioni, quelli dovuti al calo dei prezzi a 126 milioni, quelli del settore zootecnico a 31 milioni, quelli del settore della pesca a 6 milioni, quelli per la mancata esportazione a 28 milioni, quelli del settore del trasporto agricolo a 49 milioni, quelli per la disoccupazione agricola a 271 milioni, quelli per la ristrutturazione delle terre devastate a 58 milioni. Il rapporto mostra che 53000 dunums coltivati con alberi, orti e cereali sono stati devastati (24000 con alberi, 2000 con orti più di 9000 con cereali) oltre ad altri 30000 che erano pronti per la coltivazione dei cereali. Più di 725.000 alberi sono stati sradicati. 755 serre, 228 capannoni agricoli, 150 stalle centinaia di pozzi e cisterne d'acqua sono stati distrutti. Sono stati uccisi 1,4 milioni di polli e altri volatili e 600 capi ovini. I contadini danneggiati sono 7828. 23/12 - Abdel Rahman Al-Tamimi, direttore dell'Hydrological Group (ONG palestinese), conferma che Israele, grazie al muro di separazione, controllerà quasi tutta l'acqua sotterranea della parte nord della WB, colpendo in maniera grave il settore agricolo nella zona. La presenza di questo muro farà calare dal 22% al 3% la superficie agricola irrigata del nord della WB: 33.000 dunums di terra non saranno più irrigati 24/12 - Il Ministero dell'Edilizia israeliana lancia una gara d'appalto per la costruzione di 232 appartamenti nell'insediamento di Amanu'el, costruito sui terreni della provincia di Nablus. Un rapporto dello stesso Ministero dichiara che nel 2002 sono stati costruiti 1200 nuovi appartamenti negli insediamenti della WB e Gerusalemme. La portavoce dei coloni conferma l'aumento di 40.000 unità del numero di nuovi coloni negli ultimi tre anni: Il numero dei coloni sale così a 220.000 (escludendo quelli attorno a Gerusalemme). Il Ministero del Turismo israeliano approva alcuni progetti di natura turistica negli insediamenti della WB e SG per un costo totale di 12.5 milioni di NIS (2,5 milioni di euro): si tratta del progetto del giardino a Hebron (2.5 milioni di NIS), del progetto nei pressi della moschea d'Abramo (2 milioni di NIS), dell'ingrandimento dell'entrata all'insediamento di Shilo, a nord di Ramallah (1 milione di NIS), dello sviluppo dell'insediamento di Ofra al nord di Ramallah, del progetto per gli insediamenti nella provincia di Hebron e per il gruppo d'insediamenti di Gush Qatif nella SG. Il dr. Ahmad Hallaq, docente dell'università di Al-Aqsa di Gaza, conferma che le riserve d'acqua dolce nella SG, a causa dei furti d'acqua compiuti dai coloni, basteranno soltanto per altri 14 anni. Il governo israeliano, negli anni scorsi, aveva costruito diverse dighe e scavato numerosi pozzi artificiali, capaci di estrarre 12 milioni di mc/anno d'acqua, attorno alla SG. Oltre a ciò i coloni rubano cinque milioni di mc di acqua sotterranea all'anno. 25 dicembre La provincia di Betlemme, attraverso un comunicato, descrive i danni subiti nella provincia durante l'intifada: 127 martiri, 2495 feriti, 55 casi di handicap permanente, 5000 persone arrestate, 7225 case danneggiate, 78 case distrutte per un danno totale di 18.5 milioni di $. I danni subiti dalla rete stradale ammontano a 12 milioni $, quelli nel settore turistico a 63.7 milioni $, quelli del settore commerciale a 91 milioni, quelli nel settore della mano d'opera a 27.3 e quelli nel settore agricolo a 91 milioni. 28/12 - Un rapporto preparato dal LRC di Gerusalemme mostra come i coloni proseguano con la politica finalizzata al controllo di ulteriori territori palestinesi e delle risorse idriche. Il rapporto mostra che i coloni controllano la maggior parte della terra nella valle giordana, da cui proviene la gran parte di produzione agricola per la WB. I coloni che vivono in 13 insediamenti controllano quasi tutta l'acqua sotterranea della zona. Un rapporto del Movimento Internazionale per i Diritti dei Bambini conferma che 247 bambini palestinesi sono rimasti uccisi dall'inizio dell'Intifada (94 nel 2000, 98 nel 2001 e 182 fino ad ora nel 2002). Di questi 187 sono della SG e, per quanto riguarda le fasce d'età, 68 avevano meno di otto anni, 61 tra i 9 e i 12 anni e i rimanenti tra i13 e i 17 anni. NABLUS 12/12 - Una catastrofe grava sul settore zootecnico nel villaggio di Araba: gli allevatori non possono raggiungere Nablus per acquistare mangime e medicinali e, allo stesso tempo, non possono raggiungere i pascoli a causa dei coloni. 24/12 - Il sindaco del villaggio di Tell, sig. Adnan Sefi, afferma che l'assedio e la chiusura minacciano il settore zootecnico della zona. Gli abitanti traggono il loro sostentamento dagli allevamenti (2000 frisone e oltre 10.000 ovini), per i quali sono necessarie 20 ton. di mangime al giorno. Il mangime si trova soltanto a Nablus ma i soldati non permettono ai contadini di raggiungerla. QALQYLIA 12/12 - Nel villaggio di Jaiyous i bulldozer devastano i terreni sradicando decine di alberi. La terra colpita appartiene a Fayez Salim, Mustafa Salim, Abdellatif Salim, Mohammed Salim, Sulieman Salim e Sami Salim. 13/12 - L'esercito demolisce la rest-house (autogrill) di Sufin (a est di Qalqylia) e devasta i cinque dunums circostanti: la terra colpita era coltivata con alberi di agrumi. Proprietaria della rest house e della terra è la famiglia Elba. L'esercito inizia a scavare una trincea al nord della città di Qalqylia, impedendo così ai contadini di raggiungere i propri terreni agricoli. Un ufficiale israeliano informa i contadini dell'intenzione dell'esercito di trasformare 20.000 dunums in un campo aperto per facilitare il controllo dei palestinesi. La zona è ricca di agrumeti. 16/12 - Bulldozer devastano decine di dunums di terreni agricoli che si trovanp tra i villaggi di Jaiyous, Sir e Azoun; la devastazione è finalizzata alla creazione del cosiddetto muro di separazione che causerà la distruzione di 23.000 domus di terra fertile e ricca d'acqua sotterranea. 21/12 - Nel villaggio di Azoun sono stati devastati 80 dunums coltivati con ulivi e carrube, appartenenti al sig. Ibrahim Shtara. Negli ultimi due giorni 247 domus sono stati devastati e oltre 600 alberi d'ulivo sono stati sradicati danneggiando oltre 200 contadini. 22/12 - L'autorità israeliana inizia ad annettere migliaia di domus dei terreni agricoli che appartengono ai villaggi di Beddia e Mass-ha, a favore del cosiddetto muro di separazione. L'esercito ha già informato i proprietari della decisione. Secondo il piano consegnato ai proprietari, 5000 domus di terreni agricoli, coltivati con migliaia di alberi d'ulivo, saranno devastati o annessi e sarà distrutta una casa nel villaggio di Mass-ha. Il muro avrà una lunghezza di 8 km e una larghezza di 9 m, oltre alla fascia di sicurezza che sarà di quasi 45 m. Nella fascia di sicurezza saranno scavate trincee di 6 m di profondità. 90 sono i contadini danneggiati e, mediamente, ogni contadino perderà quasi 40-50 domus di terra coltivata. Una parte della terra sarà devastata per la costruzione del muro e l'altra parte diventerà proprietà dei coloni della zona. 24/12 - L'esercito costringe il contadino Othman Abu Khader, di Qalqilia, a smantellare la sua serra per la seconda volta nel giro di un mese. Il contadino era già stato costretto a spostarla in un'altra zona, a causa dei lavori di costruzione del muro di separazione. Nonostante l'avvenuto trasferimento, nell'arco di un mese l'esercito decide di espandere ulteriormente. JENIN 1/12 - Carri armati e bulldozer trasformano i terreni agricoli che si trovano nella pianura di Jenin in strade militari e non permettono ai contadini di raggiungere i campi: chiunque cerchi di raggiungere la sua terra diventerà un obiettivo mobile per i soldati. 12/12 - Nel villaggio di Aneen viene devastata una vasta zona di terreni agricoli e sradicate decine di alberi: la terra e gli alberi appartengono al sig. Assad Marwan. Quest'aggressione serve per aprire una nuova strada ad uso dei coloni nei pressi della linea verde. Nello stesso villaggio anche una parte della pianura, coltivata con cereali, è stata distrutta. 15/12 - L'esercito distribuisce avvertimenti relativi alla demolizione di decine di case e negozi nel villaggio di Bartàa Sharqiya: il villaggio si trova nei pressi della linea verde e la costruzione del muro di separazione lo rende isolato, tra il muro e la linea verde. 21/12 - L'esercito scava una serie di trincee, attorno al villaggio di Aba, chiudendo i suoi abitanti in una grande prigione: essi sono già stati vittime della devastazione e della confisca della maggior parte delle loro terre, specialmente quelle dislocate ad ovest del villaggio, a favore del cosiddetto muro di separazione. 24/12 - I bulldozer continuano il loro lavoro sradicando centinaia d'alberi d'ulivo nel villaggio di Annen. La terra colpita appartiene ai due fratelli Saleh e Rezeq Yassin. I soldati non permettono ai contadini della parte est di Jenin di coltivare la terra poichè in quella zona passa una by-pass road. Così 2.000 dunums, appartenenti ai villaggi di Deir Abu Da'eef e Aba, sono rimasti senza coltivazione. RAMALLAH 3/12 - I coloni devastano 120 dunums di terra agricola nel villaggio di Deir Nitham per annetterla all'insediamento di Halmish, la terra appartiene al sig. AbdelHafiz Tamimi. 21/12 - Coloni e soldati confiscano quasi 800 capi ovini che pascolavano nei pressi del villaggio di Al-Mughaiye, situato a nord est di Ramallah. 26/12 - I bulldozer demoliscono 15 tende e capannoni che si trovavano ad est del villaggio di Deir Dibwan. Le tende e i capannoni erano in quella zona da oltre 50 anni e appartenevano a decine di famiglie, la scusa per la demolizione è che si trovavano nella zona C. Queste famiglie, che adesso sono senza tetto, vivevano in quella zona ed allevavano ovini. JERUSALEM 1/12 - L'esercito israeliano aggiunge nuovi blocchi di cemento all'incrocio di Kubsa (Abu Deis-Jerusalemme), i bulldozer, nella stessa zona, demoliscono i muri di sostegno e sradicano gli alberi d'ulivo dopo aver devastato la terra (1.500mq) dei fratelli Sàid e Ibrahim Khateeb. BETHLEHEM 15/12 - L'esercito israeliano costringe cittadini palestinesi a tagliare 200 alberi forestali nel centro agricolo di Al-Aroub, situato sulla strada Hebron -Betlemme. Il centro appartiene al Ministero dell'Agricoltura. 25 dicembre - I bulldozer sradicano 150 alberi forestali, coltivati da più di dieci anni nei pressi del campo profughi di Al-Aroub, sulla strada Hebron-Betlemme. Gli alberi sradicati sono stati portati via dai soldati per essere piantati in Israele. 30/12 - I soldati sradicano 50 alberi forestali nel centro agricolo di Al-Aroub, situato sulla strada principale Hebron-Betlemme. La settimana scorsa, nella stessa zona, i soldati avevano sradicato oltre 100 alberi. HEBRON 1/12 - Una nuova ondata di devastazioni, da parte dei coloni, ha colpito una vasta area, nella zona di Al-Baqía, coltivata con ulivi, viti e alberi forestali appartenente a Sufian Sultan, Zuhdi Sultan, Abdelrahman Sultan, Ghaleb Zàtari, e Wael Abu Sharkh 4/12 - Nella zona di Wàar Al-Shayeb, presso l'insediamento di Kiryat Arbà, i bulldozer iniziano i lavori di devastazione dei terreni agricoli: l'esercito intende aprire una nuova strada militare. Continuano i lavori di devastazione dei terreni agricoli nella zona di Wadi Al-Sus, presso il villaggio di Daheriya, e dei terreni agricoli nei pressi dell'insediamento Kharsina 10/12 - I bulldozer terminano i lavori per l'apertura della nuova strada, lunga 250 m e larga 12 m che è stata aperta nei terreni dei fratelli Arafat, Ibrahim ed Ismail Jàbari. Contemporanemente i bulldozer iniziano a devastare altri terreni per l'apertura di una strada che parte dallo stesso insediamento e arriva alla Moschea dí Abramo. Questi terreni appartengono alle famiglie Jaber, Dàna ed altri. 21/12 - I bulldozer continuano i lavori di devastazione della terra dei palestinesi nella città di Hebron per consentire l'apertura della nuova strada dei coloni che passa per il centro della città, un appezzamento della famiglia Jaber è stato devastato. 23/12 - Per facilitare i lavori d'espansione degli insediamenti nella zona, vengono demolite sei case, tre serre ed un capannone a Hebron per la mancanza del permesso di costruzione. La prima casa era situata nei pressi dell'insediamento Kiryat Arba' e apparteneva al sig. Nasser Da'na, le altre cinque case, che si trovavano nei pressi dell'insediamento Kharsina, appartenevano ai sig. Judi Jaber, AbdelJawad Jaber, Majed Fakhuri, Marwan Jaber e Salah E'seila. Le serre appartengono alla famiglia Misswada mentre il capannone appartiene al sig. Ghazi Qafisha. Vengono devastati 35 dunums di terreni agricoli, coltivati con ulivi, nella zona di Dawara, appartenenti al sig. Abdel Jalil Mutur. Anche nella zona di Edeissa, una vasta zona subisce la stessa sorte: i proprietari di questi terreni sono contadini della famiglia Mutur. Entrambe le zone si trovano ad est della by-pass road N. 60. 24/12 - Bulldozer demoliscono tre case, sette negozi, tre aziende agricole e tre officine necessarie per riparare le macchine e i pozzi per la raccolta dell'acqua piovana a Hebron. Le tre case si trovano nella zona di Khalet Eida nei pressi della by-pass road N. 60 e appartengono a Fuad Zarru, Hani Rajabi e Ramadan Rajabi: la loro superficie media era di 170 mq /casa. Anche un pozzo di raccolta dell'acqua piovana, di 250 mc, è stato demolito. Due stalle della famiglia Rajabi sono state demolite insieme all'azienda agricola del sig. Anwar Missawadadi, dove sono stati devastati nove dunums di terra: due stanze e un pozzo, sradicati gli alberi d'ulivi. Sono demoliti anche sei negozi del sig. Hamed Karamah e tre officine di riparazione di macchine appartenenti al sig. Farid Juneidi. 25 dicembre Per la terza giornata consecutiva i bulldozer devastano i terreni agricoli della zona di Dawarah, ad est di Hebron. La terra colpita appartiene al sig. Abdelhalim Emtur del villaggio Sa'ir. 25 dicembre L'autorità israeliana installa cinque cancelli metallici nel cuore della città vecchia di Hebron, sotto coprifuoco da più di 40 giorni. 30/12 - Bulldozer israeliani devastano una vasta area di terreni agricoli nella zona di Baruq ad est di Yatta, nei pressi della by-pass road 60. L'esercito aveva già recintato 50 domus della zona dove intende costruire una caserma militare. STRISCIA di GAZA 1/12 - Nella zona di Abu Rashwan, a sud di Khan Younis, i bulldozer devastano i terreni agricoli della famiglia Zíurob: sono stati sradicati gli alberi e distrutte le infrastrutture esistenti, tra le quali un pozzo d'acqua. 2/12 - L'esercito demolisce la casa del Sig. Yasser Salqawi di Deir Al-balah e devasta i 25 dunums che la circondano: la casa dista 300 m dalla strada che porta agli insediamenti di Gush Qatif. I bulldozer devastano tre dunums, coltivati con alberi fruttiferi, nella zona di Beit lahia: la terra colpita appartiene alla famiglia Nàim. 4/12 - Un pollaio, del sig. Jamal Baheisi, e alcune casette sulla spiaggia di Deir Al-Balah, sono state distrutte dai bulldozer. I bulldozer devastano 15 dunums di terreni agricoli coltivati con mandorle e ulivi ad est del quartiere Al-Salam: la terra colpita appartiene al sig. Fayez Abu Rabah. 5/12 - I bulldozer sono al lavoro nei terreni agricoli della zona di Al-Baraka e di Khuzàa dove una vasta zona è rimasta colpita. 10/12 - Nuove terre agricole vengono devastate nella zona di Beit Lahia e di Beit Hanun: decine di alberi di agrumi sradicati e numerose serre colpite dal fuoco dei soldati. I bulldozer devastano cinque dunums di terra coltivata con alberi d'ulivo e con orti nella zona di Abu Rashwan, al sud di Khan Younis. I soldati aprono il fuoco sulla zona colpendo il serbatoio di un generatore e causando così un incendio ed enormi danni: il generatore appartiene al sig. Mohammed Masri. 13/12 - Da due giorni i bulldozer sono all'opera nella zona di Al-Qarara: sono stati devastati 60 domus e sradicati 300 alberi di palme e ulivo che appartenevano alla famiglia Sumeiri. 15/12 - I bulldozer devastano 80 dunums nel villaggio di Al-Mighraqa, a sud della città di Gaza. La zona dista 800 m dall'insediamento di Natsarim. La devastazione della terra è stata accompagnata dalla distruzione della rete idrica e delle strade 28/12 - L'esercito recinta 20 dunums, nei pressi dell'insediamento di Kfar Darum (ad est della città di Deir Al-Balah): la terra confiscata appartiene alla famiglia Tawashi, che aveva già perso altri terreni durante questa intifada. L'esercito sta ultimando i lavori per la creazione di una barriera elettronica a nord della SG che include 6.000 dunums di terreni palestinesi che saranno utilizzati dai coloni dei tre insediamenti della zona (Nitsanit, Eli Sinnai e Dugheit). La barriera parte dall'insediamento Nitsanit ed arriva al confine dell'insediamento Dugheit. ____________________________ Chiunque desideri informazioni, può scrivere direttamente all'indirizzo e-mail terradipalestina at croceviaterra.it Chi non volesse più ricevere il „Bollettino Terra Palestinese¾, mandi una E-Mail vuota a: terradipalestina at croceviaterra.it Chi volesse mandare un contributo potrà effettuare il versamento intestato a : Toscana C. I. Crocevia c/c n°1210/00 c/o Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia - Ag. N° 551 - via Trieste, 10 Quarrata. - ABI: 6260-4 CAB: 70501-2 OPPURE C. I .C. sul CCP n° 43068006 della sede CIC di Roma. Indicare, in ambedue i casi, la causale: „Bollettino Terra Palestinese¾
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