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15/2, il movimento che dissolve i ceti politici
- Subject: 15/2, il movimento che dissolve i ceti politici
- From: "kowalski" <kowalski at informationguerrilla.org>
- Date: Sat, 22 Feb 2003 23:51:06 +0100
di Sbancor Quello che e' avvenuto a Roma e' avvenuto, forse in passato, anche altrove. Ma io non c'ero. Chi dice che c'e' stata una manifestazione e' un riduzionista. A Roma c'e' stato il popolo che ha occupato la citta'. Azione diversa dal dis/sentire. Azione *sim-patica*, perche' il pathos e' stato comune. A Roma c'erano poche bandiere politiche. E appunto per questo e' stata la piu' grande manifestazione del secolo, che sara' anche iniziato da poco, ma promette comunque bene. Il popolo, non le moltitudini, perche il popolo esprime coscienza civile. E la coscienza ha detto no alla guerra, no a questo governo di cavalli truccati da senatori, no a Caligola/Bush, no al terrore. Poi ci sono stati cretini intervistati da televisioni e cretini non intervistati da televisioni. C'erano anche televisioni cretine. Ma nessuno le guardava, perche' non c'era spettacolo, ma vita vivente e vissuta. Tutto cio' spaventa anche la sinistra/sinistra. E gia', perche se non ci sono rappresentati che fine faranno i rappresentanti? Se scrivessi in tedesco userei *Darstellung*, la rappresentazione spettacolare, o lo spettacolo della rappresentazione. Ahime', Roma e' stata una giornata anarchica, non perche' i partecipanti fossero seguaci di Bakunin e Malatesta, ma solo perche' sono stati solo se stessi, anzi sono stati quello che potrebbero essere. Sempre. Attimo immenso che appare e scompare, ma la cui traccia e' indelebile. Meno se ne parla piu' agisce nelle sfere, nelle infosfere, nei neuroni. Roma e' una lezione di cosa puo' essere un movimento, non il movimento dei movimenti, non i movimenti delle mosse politiche, non lo spettacolo delle satrapie gruppettare. A un mondo che cambia, ad un impero che va in rovina, prima di essersi costituito, alle cancellerie europee sorprese esse per prime di una liberta' d'azione e di parola che non sospettavano possedere, insomma al grande, pericolosissimo casino contemporaneo, il movimento ha detto una cosa. Una cosa Dura e Cattiva. La guerra ci sara', perche' nessuno e' cosi' ingenuo da pensare di poter fermare la macchina di distruzione e di morte. Ma questa guerra sara' la vostra rovina, non la nostra. Se la guerra ci sara', e ci sara', la separazione fra la volonta' di tutti e la volonta' di pochi diventera' cosi' grande da produrre la fine del contratto sociale neoliberale. E forse del contratto sociale tout court. il 15 si e' respirata in un momento tremendo per l'umanita', l'aria della liberta'. E la liberta' e' pericolosa. Molto pericolosa. Inutile chiedersi "Che fare". Basta farlo.
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