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GANDHI E LA LOCOMOTIVA - Per l'obiezione di coscienza generalizzata
- Subject: GANDHI E LA LOCOMOTIVA - Per l'obiezione di coscienza generalizzata
- From: "kowalski" <kowalski at informationguerrilla.org>
- Date: Sat, 22 Feb 2003 23:14:53 +0100
GANDHI E LA LOCOMOTIVA - Per l'obiezione di coscienza generalizzata di Wu Ming 4 Quando chiesero a Ghandi, se si fosse trovato al posto di inglesi e francesi, come avrebbe fermato le truppe di Hitler che invadevano l'Europa, rispose che gli europei avrebbero dovuto stendersi sui binari e non far passare alcun treno carico di armi e soldati. Quello che Gandhi ignorava e' che probabilmente Hitler quei treni li avrebbe fatti procedere lo stesso... Ma noi oggi siamo piu' fortunati e almeno per il momento non possiamo essere spiaccicati. Mi sembra un vantaggio non indifferente di cui approfittare. Molti anni fa Guccini cantava una canzone su una locomotiva "lanciata a bomba contro l'ingiustizia". La canta ancora, a dire la verita', per i piu' nostalgici, ai suoi concerti: parla della rivolta individuale di un ferroviere anarchico che nei primi anni del secolo sequestra un treno eccetera eccetera. Questo e' piu' di un accostamento d'idee. Da un lato e' la constatazione di qualcosa che da 24 ore sta gia' accadendo; dall'altro e' la premessa per dire che il movimento contro la guerra deve giungere a proclamare l'obiezione di coscienza generalizzata. I ferrovieri si rifiutano di portare i treni militari a destinzione (o comunicano quando e da dove partiranno); noi ci mettiamo sui binari per impedirne il transito. L'intero movimento contro la guerra dovrebbe convergere su questa opposizione pratica e pacifica allo stato di belligeranza in cui ci troviamo ormai di fatto. Si tratta di offrire alle decine di milioni di manifestanti del 15 febbraio l'opzione di un gesto concreto e non violento, in piena sintonia con la miglior tradizione del pacifismo militante. In fondo, la domanda che milioni di persone si stanno ponendo nel mondo da mesi a questa parte e' proprio: "Come si ferma la guerra di fronte alla criminale e ottusa determinazione di Bush & company?". Beh, le guerre si fermano mettendo in minoranza e isolando i governi che le fanno, ma soprattutto paralizzando i paesi che vi partecipano. Paralizzandoli di fatto. Con blocchi, scioperi, diserzioni al regime di guerra che vorrebbero imporci nella maniera piu' soft e subdola possibile. Disobbedire, obiettare, disertare. Giungere a uno sciopero europeo contro la guerra. Uno sciopero politico continentale. Che si assuma la responsabilita' di gettare badilate di sabbia negli ingranaggi economici e di dare un segnale potente almeno quanto il 15 febbraio. Cacerolazo europeo. Bloccare le rotte delle armi. Fermare le locomotive. Far percepire ai militari americani in transito tutta la disapprovazione e il rigetto della societa' civile europea nei confronti di quello che stanno andando a fare. Essere semplicemente ovunque. Anche perche' sappiamo bene che non si tratta "soltanto" di fermare i bombardamenti sull'Irak. Bush ha annunciato che Saddam e' solo il primo di una lunga lista di dittatori che verranno spodestati con le bombe. Per risollevare l'economia americana dalla piu' grande crisi della storia non bastera' mai la guerra-lampo irakena, come non e' bastata quella contro i pastori afghani. La guerra sara' permanente. Quindi nemmeno la battaglia dei pacifisti potra' essere una lotta breve. Dobbiamo prepararci. Dobbiamo essere cauti, quanto determinati. Senza mai dimenticare che siamo tantissimi, in tutto il mondo, una "superpotenza mondiale", e forse anche il piu' grande mezzo di comunicazione di massa dopo Internet. Usiamo il peso di questa pacifica armata di 110 milioni di persone. E non dimentichiamoci che alla fine in India l'Impero Britannico ha perso... Fonte: http://www.wumingfoundation.com/italiano/
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