1 milione e mezzo di bandiere della pace alle finestre Italiane. Intolleranza e bandiere: tocca a scuole e comuni



campagna PACE DA TUTTI I BALCONI!

Comunicato stampa



INTOLLERANZA E BANDIERE: TOCCA ALLE SCUOLE.

LA CAMPAGNA "PACE DA TUTTI I BALCONI!" VOLA VERSO QUOTA 1.500.000!



Intolleranza e bandiere: tocca alle scuole.  Mentre continua l'attacco
scatenato da alcuni isolati oppositori della campagna verso le bandiere
esposte nelle sedi istituzionali (Comuni, Provincie e Regioni),  ci vengono
segnalati nelle ultime ore episodi che vedono impegnate le forze
dell'ordine e in alcuni casi perfino i vigili urbani nel far togliere i
vessilli della pace dalle scuole di ogni ordine e grado.

Queste azioni, nelle intenzioni degli agenti, servono a dare corso alle
ordinanze emesse dai Prefetti, che nei giorni scorsi erano stati
sollecitati dal Governo in tal senso con una nota che forniva loro una
interpretazione della legge 22/98 e del successivo regolamento con DPR
121/00.

"Questa legge", sostengono i promotori, "ed il suo decreto attuativo,
regolamentano sì le modalità di esposizione della bandiera nazionale e di
quella europea dagli edifici pubblici, ma a nostro avviso (confortati da
una serie di 'pareri' di autorevoli studi di avvocati) non esclude la
contemporanea esposizione di un simbolo, di un'aspirazione universale per
la pace, quale è quella della bandiera con i colori dell'arcobaleno".

Di seguito riportiamo uno dei pareri legali che in queste ore sono giunti a
sostegno delle tesi della campagna.





LA BANDIERA DELLA PACE E' LEGALE



Un parere legale dell'Avv. Nicola Canestrini di Rovereto (Trento)



In data 4 febbraio 2003 viene diramata dalla presidenza del Consiglio dei
Ministri una circolare alle Prefetture contenente "indicazioni"
sull'applicazione del D.P.R. 121/2000, il regolamento recante disciplina
dell'uso delle bandiere della Repubblica italiana e dell'Unione europea da
parte delle amministrazioni dello Stato e degli enti pubblici. Tale nota
(nella versione modificata pochi giorni fa) recita: "l'esposizione sugli
edifici pubblici di simboli privati di qualunque natura determina una
violazione sanzionabile anche ai sensi degli artt. 292 e 323 del Codice
Penale".



Tale inciso merita invero qualche riflessione.



1. Il diritto penale e' concordemente lo strumento per reprimere
comportamenti non altrimenti sanzionabili, comportamenti in altre parole
che non possono essere contenuti in nessun altro modo se non con la
minacccia della privazione, da parte dell'autorita' statuale, della
liberta' personale (cd. diritto penale come extrema ratio).



2. Circa il richiamo al reato di vilipendio di cui all'articolo 292 Codice
Penale, e' conoscenza comune che tale condotta implica il concetto di
sfregiare, disprezzare, mettere in ludibrio, porre in ridicolo, manifestare
ostilita' - e sempre salvo il principio costituzionale di liberta' di
manifestazione del pensiero.  Davvero esporre una variopinta bandiera che
invochi la pace - valore fondante della Repubblica Italiana, ma anche ad
esempio dell'Unione Europea il cui TU all'articolo 7 parla molto chiaro -
implica manifestare disprezzo verso la Repubblica o i suoi organi? O forse
esporre la bandiera della pace a fianco di quella italiana completa
quest'ultima, visto che la Costituzione Italiana e la sua bandiera nascono
dalle ceneri di una guerra, mai abbastanza "ripudiata".



3. Il reato di cui all'articolo 323 del Codice Penale, rubricato "abuso
d'ufficio" e' - nella sua attuale definizione - un reato di evento. Cio'
significa che l'abuso del Pubblico Ufficiale e' punibile solo quando la
violazione di legge o regolamento da lui commessa abbia procurato a lui o
ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale, ovvero se tale violazione
intenzionale abbia arrecato ad altri un danno ingiusto. Non esiste nesso
tra questo art. e l'esposizione della bandiera della Pace.



In sintesi. Esporre la bandiera della pace non e' reato, nemmeno da parte
di sindaci o altri amministratori.



Avv. Nicola Canestrini







La campagna Pace da tutti i balconi! Vola verso quota 1.500.000. "Ebbene
sì, quello che nessuno di noi si poteva aspettare, ma che in fondo era
forse logico supporre viste le risposte ai sondaggi rispetto alla voglia di
pace degli italiani, sta accadendo", sostengono dal coordinamento per la
campagna. "Una risposta che non ci può solo soddisfare, ci deve impegnare.
Perché se fino ad adesso le bandiere e la manifestazione di Roma (oltre
alle continue manifestazioni locali) hanno prodotto risultati di una certa
consistenza, non si può certo dire che abbiano scalfito la volontà che
resiste di arrivare a fare questa querra". Questo diventa il senso di
questo comunicato stampa, e cioè "che si continui a parlare di pace! Che su
tutti i giornali tornino prepotenti le ragioni della campagna, oltre alle
inevitabili polemiche locali. Quelle esistono, ma esistono in quanto la
campagna è forte e lancia messaggi di pace forti, altrimenti non si
capirebbero la testardaggine e pretestuosità nel tentar con ogni mezzo di
togliere un vessillo arcobaleno dai punti cardine delle nostre città".



20 febbraio 2003 













Uff.stampa: Mariagrazia Bonollo 348/2202662 - Giorgio Bugliesi 348/2460295



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Mariagrazia Bonollo
via Bassano del Gr. 54/b
36030 Sarcedo (VI)
0445/344264
348/2202662