Protesta contro Fini e il governo



due giorni dopo una manifestazione per la pace che ha visto solo in Italia
3.000.000 di cittadini che hanno chiesto tra l'altro di introdurre nella
Costituzione europea il diritto alla pace e il ripudio della guerra, il
vicepresidente del Consiglio dei Ministri, Gianfranco Fini, membro della
Convenzione europea, ha presentato, a nome del governo, un emendamento
all'articolo 3 del trattato costituzionale che si propone di sopprimere ogni
riferimento alla pace quale obiettivo dell'Unione.
Occorre, da subito, far pervenire al governo la nostra protesta per un
emendamento che non rispecchia i valori che rappresentano la stragrande
maggioranza dei cittadini italiani ed europei e la richiesta di inserire
nella costituzione il ripudio della guerra e il diritto alla pace. 
Inoltre dobbiamo far pressione sui membri della Convenzione europea che
stanno scrivendo la Costituzione. Aderite e fate aderire alla campagna per
scrivere l'articolo 1 della costituzione europea sostenendo le iniziative
della Tavola della Pace (www.tavoladellapace.it ) e del Mfe
(www.mfe.it/pace)
Vi invio il testo della lettera inviata da Guido Montani, segretario del
Mfe, a Gianfranco Fini.

Nicola Vallinoto

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Al Vice-Presidente
del Consiglio dei Ministri
On. Gianfranco Fini
Palazzo Chigi
00186  ROMA
Pavia, 17 febbraio 2003

On. Fini,

apprendo con stupore che Lei, nella sua qualità di rappresentante del
Governo italiano nella Convenzione europea, intende presentare alla
Convenzione una serie di emendamenti nei quali si sopprime ogni riferimento
al valore della pace nei primi articoli della Costituzione europea.

Mi permetto di farLe osservare che:

1. questa posizione è antistorica. La Comunità europea è sorta come risposta
al problema della pace in Europa e nel mondo. Basta leggere, in proposito,
il preambolo del Trattato CECA. La pacificazione franco-tedesca ha
rappresentato il fulcro dell¹Europa post-bellica. La forza della nuova
Europa pacificata si è rivelata decisiva nel processo che ha portato la
Comunità a crescere dai Sei paesi fondatori sino agli attuali 25. Non si può
negare il valore della pace nella costruzione europea, senza negare la
storia;

2. negando il valore della pace per l¹Europa, si nega anche all¹Europa un
orientamento cruciale per la sua politica estera e della sicurezza. Se si
vuole, come credo Lei voglia, che l¹Europa parli con una sola voce nel
mondo, quale altro valore l¹Unione europea può mettere tra le sue priorità
di politica estera? Oppure, bisogna preferire la cacofonia attuale dei
governi europei, che si dividono tra filo-americani e anti-americani proprio
perché l¹Unione non ha ancora un governo federale capace di esprimere una
propria linea di politica estera?

3. schierandosi contro il valore della pace nella Costituzione europea, il
Governo italiano rinnega i valori fondanti della sua Costituzione nazionale.
L¹art. 11 della Costituzione italiana è un patrimonio di civiltà che altri
popoli ci invidiano e che ha influito sul destino europeo dell¹Italia.
Perché l¹Italia non propone alla Convenzione che, nella Costituzione
europea, sia scritto un articolo, in cui si dica espressamente che ³l¹Unione
ripudia la guerra come strumento per la regolazione delle controversie
internazionali e agisce attivamente per la trasformazione dell¹ONU in una
organizzazione dotata dei poteri sufficienti per garantire la pace nel
mondo²?

I federalisti europei si augurano che l¹Italia si ponga alla testa  dei
paesi che intendono fare della Convenzione l¹occasione storica per dare un
governo, una politica estera e una difesa all¹Unione.

In ogni caso, la Costituzione europea dovrà essere sottoposta, mediante un
referendum europeo, all¹approvazione dei cittadini europei i quali, come
hanno dimostrato in occasione degli attuali e drammatici eventi nel Medio
Oriente, sono largamente favorevoli ad una politica estera europea unica,
che favorisca la costruzione della pace nel Medio Oriente e nel mondo.

Nell¹occasione, Signor Vice-Presidente, Le invio i miei migliori saluti,


Guido Montani