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Kurdistan iracheno - Comunicato
- Subject: Kurdistan iracheno - Comunicato
- From: ranch at ranchdeiviandanti.it
- Date: Fri, 14 Feb 2003 15:31:29 +0100
Regione Autonoma del Kurdistan iracheno (Comunicato Bologna 11 I 2003) Da parte di: David Isamadden Presidente della Comunità Kurda in Italia davidisam at libero.it COMUNICATO Il giorno 11 Gennaio 2003 si sono riuniti in Bologna più esponenti della Comunità kurda in Italia, di alcuni partiti kurdo-iracheni quali l'Unione Patriottica del Kurdistan, il Partito Democratico del Kurdistan, il Partito Comunista del Kurdistan e di associazioni di solidarietà italiane, quali l'Associazione Culturale Italia-Kurdistan, il Comitato Gemellaggio Ivrea/ Qaladiza di solidarietà con il popolo kurdo, l'Associazione Bologna-Kurdistan, il Comitato Arci solidarietà di Venezia, il Comitato di solidarietà con il popolo kurdo di Siena, il Comitato Torinese di solidarietà con il popolo kurdo, per analizzare la situazione dei Kurdi dell'Iraq nell'attuale contingenza politica. Gli obiettivi preposti sono: 1) Operare per la salvaguardia della Regione Autonoma del Kurdistan iracheno, dove da oltre 10 anni è in atto un' esperienza democratica molto complessa e positiva, fondata su libere elezioni, svoltesi alla presenza degli osservatori dell'ONU che ne dichiararono la regolarità, alle quali parteciparono tutti i residenti, uomini e donne, senza discriminazioni politiche, religiose, etniche e dove vige la libertà di stampa e di espressione e l'uguaglianza delle minoranze etniche e religiose. L'azione di governo - resa molto difficile soprattutto dal doppio embargo economico (quello internazionale contro l' Iraq, quello del regime di Baghdad), dalla presenza di circa 20 milioni di mine antiuomo, dai ripetuti attacchi di Saddam Hussein - si è dedicata alla rigenerazione della coesione civile e sociale, alla ricostruzione dei circa 4.500 villaggi e città rasi al suolo dal regime, a garantire alla popolazione l'assistenza sanitaria e l'accesso all'istruzione e si è articolata fino al sostegno materiale e psicologico delle vittime rimaste più colpite dalla violenza del regime: le donne e i bambini, in modo tale da essere additata ad esempio del processo di democratizzazione dell'Iraq. Si tratta di una esperienza importante per tutta la regione, che la comunità internazionale deve continuare a salvaguardare da ogni possibile attacco. 2) Fare conoscere le posizioni dell'opposizione irachena, attraverso il documento sottoscritto da oltre 30 organizzazioni al congresso di Londra del 14 - 17 dicembre 2002, che traccia con grande chiarezza gli obiettivi che seguono per la democratizzazione e la libertà dell'Iraq. Esso punta alla creazione di uno Stato unitario, indipendente, democratico, parlamentare e federale sulla base di principi di cittadinanza fondati sull'eguaglianza fra le diverse etnie e religioni e il loro coinvolgimento nelle decisioni politiche; sulla stesura di una nuova costituzione che sancisca la divisione fra i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario, che affermi il principio della sovranità della legge, del rispetto dei diritti umani, delle libertà personali e collettive, il pluralismo politico e culturale, il rigetto della violenza, del razzismo, del terrorismo, dello sfruttamento in tutte le sue forme. Il nuovo Stato dovrà costruire rapporti di pace e stabilità con gli altri Stati della regione nel rispetto delle regole e dei trattati internazionali. Viene rifiutata ogni intromissione mirata ad ostacolare la decisione del popolo per il cambiamento e si fa appello alla solidarietà internazionale affinché lo sostenga. Viene inoltre rifiutata ogni forma di occupazione militare straniera e ogni interferenza regionale e si ribadisce la necessità di rispettare la sovranità e l'indipendenza dell'Iraq. La nuova costituzione verrà proposta al popolo attraverso un referendum, così come la scelta fra la forma istituzionale monarchica o repubblicana. Il medesimo documento indica nel regime di Saddam Hussein il responsabile del disastro sociale ed economico, dell'insicurezza di tutti gli iracheni, dell'attuale embargo internazionale e delle sanzioni contro l'Iraq. Il regime ha gravissime responsabilità morali, politiche, legali e storiche nelle guerre contro l'Iran e il Kuwait, nell'uso delle armi chimiche, nella repressione praticata in forme efferate delle diverse etnie e culture esistenti in Iraq. Il congresso condanna il genocidio del popolo kurdo, atrocemente colpito con la scomparsa di oltre 182 mila persone nel corso della sola operazione al Anfal (prede di guerra), con la distruzione di oltre 4500 città e villaggi, con i bombardamenti convenzionali e con quelli chimici nella città di Halabja con oltre 5.000 morti, con le discriminazioni etnica, linguistica e culturale, con le deportazioni, le torture, le persecuzioni individuali e collettive d'ogni genere, l'emarginazione economica per molti anni. Per tutto ciò richiede che Saddam Hussein venga processato per crimini contro l'umanità. Il Congresso condanna altresì la catastrofe umana e ambientale del prosciugamento delle paludi del sud dell'Iraq e la deportazione di decine di migliaia di sciiti, la persecuzione dei turcomanni e degli assiri, impegnandosi per il ritorno dei deportati nelle loro terre e per il risarcimento delle vittime o dei loro familiari. La nuova costituzione dovrà garantire il non ripetersi di politiche odiose ed oppressive di discriminazione, il rispetto dei principi di fratellanza e tolleranza e la difesa di tutte le componenti del popolo iracheno senza distinzioni. Per questo è prevista la soppressione di tutti i corpi repressivi istituiti dal regime e la formazione di un corpo per la sicurezza dei cittadini nel rispetto delle leggi e di un esercito con compiti limitati alla difesa della patria e alla ricostruzione. E' altresì prevista la cancellazione di tutti i provvedimenti amministrativi mirati al cambiamento demografico del Kurdistan iracheno dal 1968. Condizione per conquistare una pace stabile in Medio Oriente è la creazione d'un nuovo Stato unitario, democratico, federale in Iraq, fondato su una nuova costituzione. p. I partecipanti all'incontro David Isamadden Presidente della Comunità Kurda in Italia davidisam at libero.it --------------------------------------------- This message was sent using Endymion MailMan. http://www.endymion.com/products/mailman/
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