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R: io, ufficiale in congedo, mi rendo indisponibile a collaborare con la guerra
- Subject: R: io, ufficiale in congedo, mi rendo indisponibile a collaborare con la guerra
- From: "Enrico Peyretti" <peyretti at tiscalinet.it>
- Date: Tue, 11 Feb 2003 13:19:16 +0100
Ottimo! Ottimo! Esempio di civiltà! Enrico Peyretti "Disperati, noi speriamo" http://www.arpnet.it/regis; www.ilfoglio.org Aspettare la guerra è come assistere a un delitto. ----- Original Message ----- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.it> To: <disarmo at peacelink.it>; <pace at peacelink.it>; <news at peacelink.it> Cc: <evsavi at tin.it> Sent: Tuesday, February 11, 2003 2:33 AM Subject: io, ufficiale in congedo, mi rendo indisponibile a collaborare con la guerra > Ciao a tutti, > ho intenzione di inviare questa lettera al ministro Martino: che ne pensate? > Sarebbe utile creare un movimento di militari in congedo che manifestino > "indisponilità alla guerra"? > Cordiali saluti > Alessandro > > > Al Ministro della Difesa Antonio Martino > > Oggetto: comunicazione ai sensi dell'articolo 25 del Regolamento di > Disciplina Militare > > Io sottoscritto Alessandro Marescotti, nato a Taranto il 20/2/1958, già in > servizio presso il Plotone di Sussistenza Acqui (L'Aquila) dell'Esercito > Italiano in qualità di sottotenente di complemento, ora in congedo per > ultimato servizio di prima nomina e tale nella forza in congedo del > Distretto Militare > > dichiaro quanto segue. > > - sono entrato nelle Forze Armate italiane prestando in data 21/7/1981 il > seguente giuramento: "Giuro di essere fedele alla Repubblica italiana, di > osservarne la Costituzione e le leggi e di adempiere con disciplina ed > onore tutti i doveri del mio stato per la difesa della Patria e la > salvaguardia delle libere istituzioni"; > - mi ritengo pertanto obbligato (dal vincolo di fedeltà al giuramento) a > prestare obbedienza primariamente - nello spirito e nella lettera - > all'articolo 11 della Costituzione che recita: "L'Italia ripudia la guerra > come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di > risoluzione delle controversie internazionali..." > > Pertanto l'eventuale impiego delle Forze Armate Italiane nel conflitto in > Irak mi pone problemi morali e civili tali da considerare illegittima ogni > mia collaborazione con le Forze Armate "deviate" dai loro compiti > istituzionali che la legge 382/78 così delimita all'articolo 1: "Le Forze > armate sono al servizio della Repubblica; il loro ordinamento e la loro > attività si informano ai principi costituzionali. Compito dell'Esercito, > della Marina e dell'Aeronautica è assicurare, in conformità al giuramento > prestato e in obbedienza agli ordini ricevuti, la difesa della Patria e > concorrere alla salvaguardia delle libere istituzioni e al bene della > collettività nazionale nei casi di pubbliche calamità". > > Mi rivolgo a Lei con la consapevolezza di esprimermi non "contro" ma "per" > l'adempimento dei compiti istituzionali per cui prestai il giuramento militare. > > Non intendo compiere con questa mia comunicazione alcun atto contrario > all'obbedienza che nel regolamento di disciplina militare (approvato con > DPR 18/7/86 n.545) e' cosi' definita all'art.5: > > "1. L'obbedienza consiste nella esecuzione pronta, rispettosa e leale degli > ordini attinenti al servizio e alla disciplina, in conformita' al > giuramento prestato. > > 2. Il dovere dell'obbedienza e' assoluto, salvo i limiti posti dalla legge > e dal successivo art.25". > > Questa mia comunicazione rientra nel comma 2 dell'art.25 del regolamento > che specifica: "Il militare al quale venga impartito un ordine che non > ritenga conforme alle norme in vigore deve, con spirito di leale e fattiva > partecipazione, farlo presente a chi lo ha impartito dichiarandone le > ragioni, ed e' tenuto ad eseguirlo se l'ordine e' confermato". > > Tuttavia sempre l'articolo 25 del Regolamento (citato nell'art.5 dello > stesso) e' esplicito nel limitare l'obbedienza assoluta e nell'indicare > quale mio dovere quello di non eseguire in alcun caso, neppure se mi > venisse confermato, "un ordine manifestamente rivolto contro le istituzioni > di Stato o la cui esecuzione costituisce comunque manifestamente reato". > > Pertanto la mia obbedienza, non potendo trasgredire la legge fondamentale > dello stato (la Costituzione al suo art.11) e della Comunita' > Internazionale (la Carta dell'Onu) non potra' essere assoluta. > > Ritengo palesemente illegittime azioni di guerra la cui partecipazione > costituisse reato ai sensi della Convenzione di Ginevra o violazione della > Costituzione Italiana a cui ho giurato di essere fedele. > > In ogni caso faccio appello al rispetto della mia coscienza, delle mie > convinzioni etiche, umanitarie e religiose, riconosciuto dalle norme > internazionali e nazionali che tutelano la persona di fronte a obblighi non > accettabili per la coscienza, sulla base della "liberta di coscienza", > valore primario dell'ordinamento democratico, come riconosciuto dalla Corte > Costituzionale (sentenza 476/91). > > Le scrivo pertanto per comunicarLe ufficialmente che - nel caso l'Italia > partecipasse o collaborasse alla "guerra preventiva" - mi renderò > INDISPONIBILE ad eseguire ordini, avvalendomi esplicitamente dell'articolo > 25 del Regolamento di Disciplina Militare. > > Ne consegue che - nel caso Lei collaborasse alla realizzazione della > "guerra preventiva", ossia ad una palese violazione della Costituzione - > non riconoscerò legittima alcuna autorità o forza coercitiva su di me da > parte del Ministero della Difesa che Lei dirige. > > Le invio fotocopia dello stato di servizio dell'Esercito Italiano su cui ho > stampigliato - pensando alle vittime innocenti della guerra che si > preannuncia - la scritta di don Lorenzo Milani: L'OBBEDIENZA NON E' PIU' > UNA VIRTU'. > > In caso di guerra non conti su di me perché mi riterrò sciolto da ogni > vincolo di dipendenza da un potere illegittimo e incostituzionale che > attacca, bombarda, dilania e uccide; in nome del valore della pace e del > rispetto della vita umana sentirò mio dovere in tal caso invitare i > militari a disobbedire agli ordini che violassero l'articolo 11 della > Costituzione Italiana. > > Non so se Lei ha già fatto il servizio militare, ma comunque - se proprio > oggi lo ritiene un dovere da benedire - allora ci vada Lei in guerra e la > rischi Lei la Sua vita. > E comunque "non nel mio nome", signor Ministro. > > Con osservanza > > Alessandro Marescotti > >
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- io, ufficiale in congedo, mi rendo indisponibile a collaborare con la guerra
- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.it>
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