I mille colori della pace



Internazionale.com.it
Bollettino elettronico del Dipartimento Politiche Internazionali del PdCI
Venerd" 7 febbraio 2003 n¡ 2
Email : internazionale at comunisti-italiani.org

Sommario del secondo numero

NOI NO! I Comunisti Italiani contro la guerra

Una sporca guerra : L'intervento del segretario Diliberto alla Camera
La mozione del PdCI e dei Verdi contro l'uso delle basi ed il sorvolo
I Mille Colori della Pace : di Nicola Atalmi
Il manifesto per il 15 febbraio




Crescono ogni giorno le adesioni e la grande voglia di partecipazione alla
manifestazione di sabato 15 a Roma contro la guerra. E cresce una
mobilitazione per molti versi originale. Innanzitutto si tratta di una
manifestazione che nasce da lontano: nasce dalla necessità di una azione
preventiva contro la prima terribile guerra preventiva e imperiale.
L'idea di una grande mobilitazione internazionale viene da quel grande
laboratorio politico, da quella fantastica esperienza collettiva, che è
stato il Forum Sociale Europeo di Firenze. Di lì partì la proposta,
concretizzatasi poi nelle recenti giornate del Forum mondiale di Porto
Alegre, della necessità di individuare una data per una mobilitazione
globale contro la guerra.
E qui infatti sta la seconda grande novità rappresentata dalla
manifestazione del 15 febbraio: per la prima volta sarà una manifestazione
globale, che attraverserà tutto il mondo, dalle capitali europee al terzo
mondo, dai paesi arabi fino alle maggiori città statunitensi. La capacità
di pensare e coordinare un appuntamento su scala mondiale contro la guerra,
segna una fase di maturità del movimento pacifista e newglobal ed assieme
segna anche la consapevolezza di trovarci di fronte ad un momento
gravissimo e senza precedenti.
La terza e forte novità è rappresentata dal fatto che, tornando alla
dimensione nazionale, la mobilitazione contro la guerra sta travalicando i
confini tradizionali dell'arcipelago pacifista. Si susseguono adesioni di
molte persone, organizzazioni e movimenti non tradizionalmente impegnati su
questo tema. Forte come non mai si è alzata la voce del Pontefice che non
può essere in alcun modo fraintesa. Ciò è lo specchio, credo, del fatto che
nel Paese, come in tutta Europa vi è una forte maggioranza assolutamente
contraria a questa guerra per il petrolio, a questa guerra preventiva, a
questa pericolosa escalation di violenza e destabilizzazione planetaria.
Proprio per questo dalla riunione di ieri a Firenze del Forum Sociale
Europeo e del Comitato promotore è venuta la consapevolezza che dovremo
tutti impegnarci per una grande manifestazione di popolo, serena nella sua
forza, tranquilla nella consapevolezza di rappresentare mondi e realtà
diverse, sensibilità e culture diverse, linguaggi e militanze diverse.
Serve insomma la capacità di dimostrare di essere l'Italia che rifiuta la
guerra e di essere maggioranza nel Paese. Di rappresentare, a differenza di
certi patetici servi schiocchi ansiosi di essere accettati in qualche ranch
texano, la reale maggioranza nel Paese e nella cara vecchia Europa, perché
questa è la nostra forza ed è anche l'ultima speranza per fermare la follia
della guerra.
I Comunisti Italiani faranno la loro parte proprio con questa ispirazione,
come hanno fatto con determinazione e forza in questi giorni.