conversazione con uno dei neurologhi piu' famosi del Medio Oriente



Il Dr. Awni si e' laureato in Italia all'Universita' La Sapienza di Roma e,
nonostante abbia il passaporto italiano ha rinunciato ad una sicura
carriera come neurologo presso le strutture ospedaliere dell'Universita' di
Modena. Giunto in Palestina nel 1985 per rimanere insieme al suo popolo sta
oggi vivendo la seconda Intifada, nonostante i sauditi gli abbiano offerto
oltre 20.000 dollari al mese, casa e automobile di lusso in cambio delle
sue prestazioni specialistiche in neurologia.

Lo abbiamo incontrato e questa e' la conversazione che abbiamo avuto con lui.



- Cosa puo' dirmi di questi ebrei samaritani che vivono a Nablus e hanno
anche le loro sinagoghe? -



Ma questi sono nostri concittadini, sono di religione ebraica, ma la loro
fede indica Mose' come l'unico Profeta riconosciuto, essi non riconoscono
nessuno degli altri profeti venuti dopo di lui, ne Re David, ne Re
Salomone, o Isaia e neppure Gesu', tanto meno Maometto, essi riconoscono e
credono solo in Mose'. Quindi c'e' una notevole differenza tra loro e gli
ebrei israeliani, non per questo sono in contrasto tra loro, ma la loro
fede impone ai samaritani di vivere qui' a Nablus e non possono lasciare
questa terra, considerano il Monte Jerzim il loro luogo piu' Sacro, il
monte dove Mose' avrebbe ricevuto le tavole della legge dal Padre Eterno, e
credono inoltre che le tavole siano state nascoste qui' in una grotta di
questo monte dagli eunuchi del Tempio di Re Salomone, che poi si
suicidarono prima dell'arrivo dei Babilonesi. Per tutte queste ragioni gli
ebrei samaritani vivono qui' a Nablus e stanno anche meglio degli altri
perche' sono appoggiati e amati da tutti, dagli ebrei, dai palestinesi, dai
giordani, da tutti quanti. Essi hanno gli impieghi migliori anche se hanno
un basso livello culturale, perche' non possono andare a studiare
all'estero, a casua della loro fede religiosa. Comunque sia loro stanno
bene con noi e noi con loro. Il Direttore Amministrativo del Watani
Hospital di Nablus, dove siamo ora, e' un samaritano, ma quasi nessuno lo
sa, e' uno come gli altri. Essi sono legati a questa terra, non hanno
ambizioni di potere e vivono secondo i loro principi religiosi in una
pacifica sinergia con tutti noi. Naturalmente essi si possono spostare
liberamente anche con la loro auto perche' hanno una licenza speciale. Essi
hanno persino un rappresentante nel Parlamento palestinese, e pensare che
la loro comunita' non conta piu' di quattrocento persone. Mentre la mia
famiglia ne conta oltre quindicimila eppure non abbiamo un rappresentante
al Parlamento.



- Signor Dottore, qual'e' la situazione attuale a Nablus? -



Guarda, solo poche notti orsono verso l'una del mattino l'esercito
israeliano ha iniziato a lanciare sulla citta' bombe sonore ed ha
proseguito fino alle tre. Per due ore bambini e adulti sono stati
terrorizzati dalle esplosioni sonore e ognuno di loro pensava che le bombe
cadessero sulla propria casa.

Lo stato israeliano pensa forse di garantire la propria sicurezza in
questa maniera?

Io abito fuori Nablus e non sono autorizzato ad andare al lavoro con la
mia automobile, sono costretto a camminare a piedi per 3km tra il fango
d'inverno e sotto il sole cocente d'estate. Questo trattamento, questi
obblighi, questi impedimenti, danno forse piu' sicurezza agli israeliani?

Pensa che alcuni giorni fa un uomo ha avuto un infarto miocardico, ma egli
abitava lontano dal centro cardiologo del nostro ospedale, il Watani
Hospital, ed ha cosi' dovuto camminare per alcuni km fino al check point,
nonostante la grave crisi cardiaca che aveva subito. Poi giunto al check
point e' stato fermato dai militari che non gli hanno permesso di procedere
a piedi verso l'ospedale, ne di ritornare alla sua casa, ed e' rimasto
bloccato al check point fino a quando, dopo alcune ore, non e' morto.

Io sono nato a Jenin e non vedo mia madre, che ha ottantacinque anni, da
circa un anno e mezzo. Possono queste condizioni di vita garantire la
sicurezza dello Stato di Israele?

Questo e' puro e semplice sadismo, la gente e' costretta a camminare per
km per andare da un villaggio all'altro, i piu' fortunati riescono a
muoversi a dorso d'asino, ma ci sono anche quelli che si portano l'anziana
madre sulle spalle. Questo stato di cose e' molto peggio di una semplice
persecuzione, non trovo altre parole che il sadismo per definirlo in modo
aderente alla realta'.

Gli israeliani si divertono a farci del male, entrano nelle case dopo la
mezzanotte per spaventare i bambini, rompono tutto, sporcano, umiliano gli
adulti e li maltrattano, oggi un palestinese non vale piu' nulla. Si
comportano in questo modo solo le persone sadiche!



- In che misura i bambini soffrono di queste angherie? -



In questo modo viene tolta ai bambini la loro innocenza, la loro eta' piu'
bella gli viene sottratta. Per esempio i miei figli non possono giocare
davanti a casa perche' c'e' un edificio dell'esercito israeliano che non
permette a nessuno di fermarsi per strada. I bambini non hanno piu' i
parchi ne i giardini dove poter giocare. Si svegliano nel pieno della notte
a causa delle bombe sonore, come qualche giorno fa', oppure per gli spari e
capiscono benissimo che questi rumori sono per uccidere.

Solo due anni fa, la mia figliola di sette anni poteva giocare ai giardini
pubblici, oppure andare a trovare la nonna, ma oggi rivedere la nonna e'
diventato un sogno.

I bambini hanno una intelligenza vivace e forte e vivono la paura
costantemente. Ma nessuno puo' immaginare come il bambino realizza la
paura, in che maniera essa incide sulla sua personalita', sulla sua vita.
Non si puo' prevedere come crescera' un bambino costantemente spaventato.
Inoltre mancano loro le cose piu' semplici, dal denaro ai vestiti a tutte
quelle cose che i bambini sognano di possedere durante la loro infanzia e
loro lo capiscono e anche per questo non chiedono mai niente. Pensa che io
volevo fare un lavoretto, costruire una veranda sul retro della mia casa,
insieme a mia moglie avevamo preventivato una spesa di circa cinquecento
dollari, una cosa da poco, ma sono stato sorpreso da mio figlio, che ha
undici anni, il quale mi ha detto - papa' no, i soldi potrebbero esserci
piu' utili domani - Quindi lui gia' si preoccupa del domani, ne ha paura ed
e' gia' responsabile della sua paura, nonostante abbia solo undici anni.



- Al Medical Relief ci hanno parlato dei loro programmi di aiuto ai minori
per scaricare la violenza e l'odio ed indirizzare le enrgie positive verso
attivita' piu' costruttive e piu' pacifiche del tirare sassi per strada,
lei che ne pensa? -



Quando la violenza e' reale e quotidiana, io non credo che questi
programmi possano essere d'aiuto, perche' la repressione e' continua e ogni
giorno c'e' un nuovo dramma. Il bambino capisce benissimo che siamo sotto
l'occupazione israeliana e che i soldati sono i nostri nemici. Quando viene
colpito in famiglia o anche direttamente nel suo proprio corpo, o suo padre
viene arrestato o ucciso, oppure vede i suoi amici legati davanti ad una
jeep dei soldati e trasportati a tutta velocita' per le strade, come accade
spesso qui' a Nablus, non credo che questi programmi possano cancellare
l'odio che gli viene inculcato da questa realta' ostile e che si solidifica
nel suo cuore un giorno dopo l'altro. Non si puo' pretendere che un bambino
accetti questa realta'. Quando perdono i loro parenti e spesso anche i loro
fratellini che vengono uccisi dai militari, non e' come avere un lutto in
famiglia per cause naturali. Il bambino sente di essere in pericolo, sente
di essere nel mirino del nemico in prima persona, sente che il pericolo
esiste anche per lui e che la morte non e' piu' un fatto naturale. Quando
questo tipo di problema interessa ogni casa, ogni famiglia, ogni persona,
allora e' molto difficile dare sostegno e assistenza. Ed e' ancora peggio
per quei bambini che hanno l'occsasione di andare all'estero per un breve
periodo di tempo, il bambino che osserva il mondo intorno a se e vede come
vive la gente fuori dalla Palestina quando ritornera' in patria subira' uno
shock violento che lo destabilizzera' facilmente.

Dopo gli accordi di Oslo, l'odio si era quasi spento nei cuori dei
palestinesi, io ho visto bambini che nella prima Intifada lanciavano sassi
contro i soldati, i quali, dopo gli accordi di Oslo, sono andati ad offrire
ramoscelli di ulivo e fiori ai soldati israeliani. Ma quello che e'
successo in questa seconda Intifada alimentera' odio per altri
cinquant'anni. Avevamo costruito un centro per i bambini, qui' a Nablus,
vicino al Municipio ma gli israeliani con i loro bulldozer lo hanno
demolito e ci hanno messo un carro armato a presidiare un posto di blocco.

E' stata colpita ogni cosa che potesse sostenere una normale vita civile,
come ad impedirne il naturale svolgimento.



- Pensate che la situazione peggiori, se questo e' possibile, dopo le
elezioni? -



E' questo che sto cercando di dire, qui' la popolazione palestinese sta
aspettando una catastrofe, nessuno nutre piu' alcuna speranza. Questa notte
hanno ucciso dodici persone a Gaza e quattro a Jenin, ma l'attacco vero a
Gaza e forse anche a Nablus, e' stato rimandato a causa delle elezioni.

Poi ci sara' la guerra all'Iraq e la gente teme che Israele approfittera'
del caos per trasferire migliaia di persone, forse proprio verso l'Iraq.
Ormai e' chiaro al mondo intero che gli israeliani non permettono ai
palestinesi di avere la loro identita' politica e territoriale, infatti
hanno demolito tutte le strutture dell'ANP. Per non parlare delle dozzine
di risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che sosno
sempre state ignorate dallo Stato di Israele, anche quelle che erano una
condanna per noi palestinesi e che abbiamo comunque accettato, gli
israeliani no, hanno ignorato anche quelle che erano a loro vantaggio. Io
credo che se anche i palestinesi accettassero di avere un loro stato in un
piccolo villaggio sperduto non so dove tra i monti, gli israeliani non
accetterebbero neppure quello. Perche' vogliono questa terra, la volgiono
tutta per loro senza palestinesi. Israele vorrebbe che i palestinesi se ne
andassero tutti in Iraq o in Giordania, ma neanche in Giordania potrebbero
stare perche' gli israeliani vogliono anche la Giordania. Israele e' uno
stato fondato sulla religione ebraica e la riva orientale del fiume
Giordano era abitata dagli ebrei, nel passato remoto, lo stesso Mose' non
ha mai attraversato il fiume Giordano, ma e' sempre vissuto sull'altra
sponda.





- Pensa che un numero elevato di osservatori internazionali possa servire
a qualche cosa? -



L'unica cosa che puo' porre fine a questa tragica situazione e' una Forza
Internazionale di Pace, altrimenti non cambiera' mai nulla. Ogni volta che
un palestinese ha una reazione contro un israeliano, vengono immediatamente
puniti tutti i palestinesi e quindi la miglior cosa e' la separazione, due
stati per due popoli. Ma prima che questo sia possibile c'e' bisogno di una
forza internazionale che controlli i confini e che possa proteggere la
popolazione palestinese, perche' abbiamo bisogno di essere difesi dalle
aggressioni israeliane.

Poi esiste un'altra questione molto grave di cui il mondo non si rende
conto, e' la catastrofe che si sta preparando in questa terra, chiamata da
molti Terra Santa. Qualcosa di enorme che non dovrebbe accadere in questo
secolo. Il problema e' politico e bisogna avere il coraggio di dire una
parola giusta e saggia oggi, prima di domani. Bisogna dire ai cristiani
sionisti che stanno portando il mondo alla catastrofe, di pensarci bene
almeno altre duecento volte prima di precipitare l'umanita' nel baratro.

Io non sono religioso ma secondo me il vero estremismo dei nostri giorni
e' quello dei cristiani sionisti. Ovvero l'estremismo anglo-americano,
senza il quale gli ebrei non potrebbero fare quello che fanno. L'imminente
catastrofe che ci attende si annida nelle menti di coloro che vogliono
costruire il terzo Tempio per poter assistere alla venuta del Messia.
Questi fanno parte di una corrente cristiana che e' piu' sionista degli
stessi ebrei.



- Ma di quali cristiani sta parlando? -



Parlo di quei cristiani che credono nella Bibbia piu' che nel Vangelo,
parlo di quei fanatici che credono nella necessita' di costruire il terzo
Tempio perche' possa ritornare Gesu', come e' scritto nella Bibbia. Costoro
si stanno preparando per la battaglia di Megiddu (Armageddon), negli anni
ottanta il Presidente Reagan ebbe l'occasione di dichiarare - Vedo me
stesso come il leader di Megiddu (Armageddon) -

Ma credete veramente che Bush Junior stia preparando questa guerra per il
petrolio? Ma gli americani hanno tutto il petrolio che vogliono, nemmeno i
paesi del Golfo sanno quanto petrolio viene pompato fuori dai loro pozzi
dagli americani! Lo prendono per niente. Pensate davvero che con questa
guerra gli anglo-americani vogliano dominare il Golfo? Ma se il Golfo lo
dominano gia' dai primi del novecento, quando se lo sono spartito con i
francesi! Questa guerra all'Iraq non e' fondata su alcun reale motivo
politico o economico, questa guerra e' guidata dai due paesi piu' potenti
del pianeta, che guarda caso sono anche i paesi dei cristiani protestanti,
quei cristiani che forse hanno piu' attenzione per la Bibbia che per il
Vangelo. Pensate davvero che gli anglo-americani vogliano fare la guerra
nel Golfo perche' Saddam Hussein ha la bomba atomica? Ma anche il Pakistan
ha la bomba atomica, che e' pure un paese con una maggioranza di
integralisti islamici. La bomba atomica ce l'hanno anche i nord-coreani che
sono altrettanto integralisti nella loro dottrina comunista. E allora
perche' l'Iraq non puo' avere le armi che ha ricevuto dagli stessi
americani? Perche' gli americani non hanno fermato il dittatore Saddam
Hussein quando ha sterminato i Kurdi iracheni con i gas da loro stessi
venduti a Saddam? Per quale ragione tirano fuori ora questo falso problema
delle armi chimiche e nucleari?



- Ma llora il progetto di questi cristiani sionisti sarebbe di costruire
il terzo Tempio e di arrivare a conquistare tutta la terra dal mare al
fiume Eufrate come testimonia la simbologia sulla bandiera israeliana, dove
le due striscie azzurre che contengono la stella di David, simboleggiano il
fiume Nilo e il fiume Eufrate? -



Questo progetto e' un'utopia messianica, ma osserviamo un giorno dopo
l'altro molti segni che ci confermano la volonta' e l'ambizione di
procedere verso la realizzazione di questa utopia messianica. Con quale
altra ragione si potrebbe giustificare questo appoggio incondizionato degli
americani allo stato di Israele? Non ci possono essere ragioni economiche,
perche' gli arabi sono dei grandi consumatori e sarebbero quindi piu' utili
all'economia mondiale degli israeliani, gli arabi non producono quasi
nulla, ad eccezione del petrolio che vendono agli USA per pochi soldi, e
allora perche' gli americani dovrebbero mettere a ferro e fuoco un mercato
cosi' importante che importa di tutto in cambio di petrolio a basso prezzo?

Gli americani vogliono dal Medio Oriente qualcosa di difficilmente
comprensibile all'uomo comune, che invece ha bisogno di giustificazioni
piu' semplici, nonostante queste risultino inconsistenti ad uno sguardo
piu' approfondito. Gli americani e Israele sono entrambi coinvolti in
questo folle progetto.

Gli ebrei non credono forse che Cristo debba ancora arrivare, nonostante
la sua tomba sia visitata da moltitudini di pellegrini nei secoli dei
secoli? E gli americani, sollecitati da questa utopia messianica, li
sostengono e li guidano in questo cammino. Le religioni ebraica e cristiana
sono complementari ma non credono nel Profeta Maometto, e quindi l'Islam
risulta essere l'anello debole della catena, quello che puo' essere
spezzato per realizzare l'utopia messianica. E' questa la catastrofe che si
sta preparando, una grande guerra di religione. Il primo passo lo ha fatto
il Presidente Sharon quando ha calpestato la spianata delle Moschee nel
maggio del 2000, il secondo passo e' stato fatto con l'abbattimento delle
torri gemelle di New York l'anno successivo, cosa che ha spinto moltitudini
di persone comuni ad odiare gli arabi e l'Islam. Il terzo passo si sta
preparando oggi con l'imminente guerra all'Iraq. Credi forse che Sharon non
sia capace di mandare i suoi bulldozer a demolire la Moschea di Al Aqsa e
il Tempio della Roccia? La catastrofe verra' quando riusciranno a far
credere alla gente comune che bisogna fare la guerra di religione. Quando
io non parlero' piu' con te perche' tu sei cristiano e io islamico. La
catastrofe verra' quando si realizzera' l'impossibilita' di convivere,
specialmente qui' in Terra Santa, tra persone di religione diversa.

Gli arabi hanno sempre convissuto con tutte le fedi per settecento anni.
Dai tempi del grande Saladino fino alla fine dell'Impero Ottomano,
cristiani ed ebrei sono sempre stati rispettati e protetti in Terra Santa.
Purtroppo dal passato remoto ad oggi l'uomo non ha imparato nulla e oggi ci
troviamo sull'orlo di una nuova tragica e devastante guerra. Saddam Hussein
usera' il popolo iracheno some scudo umano e lui, se mai accadra', sara'
l'ultimo a morire.



berretti bianche per la pace

continua