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 | IL CONTROLLO DAL BASSO PER IL POTERE DI TUTTI 
             LA DIFFICILE COMUNICAZIONE CON 
            FAMIGLIA E SOCIETA'"…Il crollo delle Torri Gemelle ha rivalutato 
            negli Stati Uniti quello che io chiamo il capitale sociale di una 
            nazione, cioè il suo senso civico e la partecipazione cornunitaria 
            alla vita del paese.
 Quell'immane tragedia ci ha fatto 
            riscoprire gli amici, i vicini, le istituzioni pubbliche e il nostro 
            comune destino dopo due decenni caratterizzati dall'egoismo e dal 
            degrado delle relazioni interpersonali" dice Robert D. Putnam, 
            illustre politologo dell'Università di Harvard, citando diversi 
            sondaggi sul comportamento degli americani dopo l'11 
            settembre…"
 Putnam risponde a Massimo di Forti, che lo intervista 
            per il "Messaggero" del 15 novembre 2002.
 Gli italiani ancora in 
            vita ricordano che la stessa sensazione l'hanno vissuta nei primi 
            anni del dopoguerra, quando sono usciti dal buio della dittatura e 
            della guerra fasciste.
 Furono gli anni della tumultuosa 
            riscoperta della democrazia.
 A Perugia appena liberata nel 1944, 
            Aldo Capitini inventava i COS, che danno il titolo alla nostra 
            rassegna, e che significarono, come dice Putnam, la partecipazione 
            comunitaria alla vita pubblica per la prima volta in Italia.
 Poi 
            la politica mondiale e la guerra fredda hanno rapidamente chiuso la 
            parentesi, sono tornati sospetti e divisioni.
 Anche Putnam 
            "…aggiunge, con tono più preoccupato e perplesso: "Questa è stata la 
            reazione dei primi mesi, adesso i dati sono meno confortanti, per 
            cui il problema resta aperto: sapremo avviarci verso una maggiore 
            solidarietà?".
 E si augura una ripresa della solidarietà 
            ostacolata da tanti fattori: "La sua caduta è un delitto provocato 
            da vari assassini o cause". Una in particolare va ridimensionata: 
            "La durata della giornata lavorativa che blocca la comunicazione 
            familiare e sociale, spingendoci tutti tra le braccia della 
            televisione".
 Anche qui ci piace ricordare la polemica del 
            "Potere è di tutti", il foglio mensile che Capitini pubblicò dal 
            1963 al 1968, con i sindacati di allora per la miope accettazione 
            della settimana corta, proposta dagli industriali.
 Si difendeva, 
            35 anni fa, la scelta della giornata lavorativa corta per le stesse 
            ragioni che oggi la difende Putnam, cioè per favorire la 
            comunicazione familiare e sociale.
 Si chiedeva per i lavoratori 
            di ogni categoria più tempo a disposizione per arricchire la propria 
            cultura e la propria persona, per partecipare alla vita politica, 
            per seguire manifestazioni artistiche, per i propri hobbies, per la 
            cura della persona fisica, per fare attività solidali.
 Purtroppo 
            i vertici sindacali e di riflesso i lavoratori non sono ancora oggi 
            sensibili a queste esigenze, mentre abbiamo visto moltiplicarsi per 
            la fine della settimana corta le offerte di svago, che hanno il 
            duplice fine di arricchire chi le offre e di tenere lontani i 
            cittadini dalla partecipazione consapevole al potere di tutti.
 "Il tempo libero deve rendere ogni lavoratore più 
            capace di partecipare attivamente al controllo e al miglioramento 
            del tempo di lavoro: ognuno che lavora deve essere più istruito, 
            meglio informato dei problemi di tutti...Il tempo libero va 
            utilizzato per l'attività civica di partecipazione ai problemi del 
            miglioramento della comunità in cui viviamo, il villaggio, la città, 
            la regione; per l'attività politica, per l'attività sindacale, per 
            l'attività pacifista...
 Il tempo libero va utilizzato per 
            esercitare liberamente quella attività creativa che uno preferisce, 
            cercando non soltanto di ricevere, di vedere, di imparare, ma anche 
            di fare...
 Il tempo libero va utilizzato anche per il 
            raccoglimento, per il silenzio, per le nostre riflessioni...
 Il 
            tempo libero va utilizzato per svilupparci igienicamente e 
            sportivamente e per curare il nostro corpo e il nostro sistema 
            psichico e nervoso...
 Il tempo libero può produrre il miglior 
            capitale che ci sia: l'uomo libero."
 (Aldo Capitini, IL POTERE DI 
            TUTTI, 
pag.166/67)
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