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Un'altra Torino è possibile. Il lavoro, l'ambiente, la pace, il nostro futuro.
- Subject: Un'altra Torino è possibile. Il lavoro, l'ambiente, la pace, il nostro futuro.
- From: tec.ni at tin.it
- Date: Mon, 27 Jan 2003 19:55:16 +0100
Un'altra Torino è possibile. Il lavoro, l'ambiente, la pace, il nostro futuro. Siamo sindacati, associazioni, gruppi, movimenti, partiti impegnati nella ricostruzione di un progetto di futuro della città che coinvolga i cittadini e che muova dalla necessità di garantire i diritti di cittadinanza e la difesa dell'occupazione, nel rispetto dell'ambiente e del territorio. Siamo preoccupati dalla mancanza di risposte alla crisi Fiat che per la nostra città rappresenta un dramma, innanzitutto per le migliaia di lavoratori e lavoratrici dell'auto e dell'indotto già oggi in cassa integrazione e minacciati di licenziamento, ma anche per le conseguenze che Torino subirà in termini di disgregazione sociale e di incertezza verso il futuro. L'industria dell'auto ha segnato profondamente il profilo della città imponendo uno stile di governo e un modello di sviluppo e di trasporti che oggi dimostrano i propri limiti nell'inerzia dei poteri locali, nei livelli di inquinamento, nella crisi permanente della mobilità urbana. E' inoltre un'industria che si è basata su modi di produzione ed ha indotto consumi fortemente energivori, fondati sulla disponibilità ilimitata del petrolio e dei suoi derivati per il cui controllo ci si appresta oggi ad una nuova, devastante guerra. Una guerra che respingiamo senza dubbi o tentennamenti, che vogliamo contrastare con azioni locali e impegnandoci nella preparazione della manifestazione nazionale del 15 febbraio prossimo. Pensiamo quindi necessaria una profonda trasformazione di quell'industria e riteniamo che Torino potrà evitare la deindustrializzazione e accompagnare i processi di trasformazione solo se sapremo avviare un percorso progettuale e di ricerca utile ad innescare un circuito virtuoso tra tecnologia, legislazione, scienza che miri a produzioni e a sistemi di mobilità ecocompatibili. Un percorso che riteniamo prioritario rispetto agli investimenti per le "grandi opere" (TAV/TAC) e i grandi eventi (Olimpiadi 2006), iniziative queste che non tengono conto delle popolazioni residenti, che mettono a rischio il territorio e le risorse naturali e non costituiscono, anche per il loro carattere temporaneo, un'alternativa occupazionale alla crisi industriale, anzi preparano un mercato del lavoro fatto di precarizzazione, riduzione dei diritti e solitudine delle persone. Vediamo con preoccupazione che sui temi dell'occupazione, dell'ambiente e del futuro di Torino, in rapporto alla crisi Fiat, le risposte dei governi nazionale e locali sono mancate o si sono limitate a pure dichiarazioni di principio; pensiamo invece necessario e urgente riprendere sia le pratiche di sostegno, anche materiale, alla lotta dei lavoratori e delle lavoratrici, sia la discussione attorno ad un diverso modello di sviluppo. Per queste ragioni promuoviamo per il 1 Febbraio tre tavoli di confronto sociale su un altro futuro possibile per Torino. E' una proposta che rivolgiamo a tutte e a tutti: cittadini, lavoratori, studenti; alle forze sociali, alle associazioni Torinesi. I tavoli si terranno presso il politecnico di Torino e si propongono, in continuità con le lotte e i movimenti dell'ultimo anno, come una sede di confronto per definire insieme le forme e gli obiettivi per la costruzione di una vertenza sociale per la città, a cominciare da politiche di sostegno al reddito per i lavoratori e le lavoratrici in cassa integrazione e le loro famiglie, sotto forma di detassazioni e di accesso agevolato ai servizi o come supporto economico diretto. I Tavoli Lavoro, diritti e cittadinanza - Diritti eguali per tutti, Italiani e Migranti; - estensione dell'art. 18 per tutti i lavori ed estensione delle garanzie per tutte le lavoratrici e i lavoratori atipici. - Garanzia dei servizi sociali fondamentali (istruzione, assistenza, sanità). - Attivazione di processi decisionale aperti, trasparenti e partecipativi. Deindustrializzazione e grandi opere: sono queste le prospettive per Torino? - Dall'industria al terziario finanziario e dei servizi; anche col consenso dei governi locali la ricerca del profitto si sposta dalle attività industriali alla cantieristica delle grandi opere e dei grandi eventi. - La cantieristica: rischi di precarizzazione, abbassamento delle tutele e pericoli per la salute. - Aree industriali dismesse e speculazione fondiaria in assenza di sufficienti controlli pubblici. - Ripensare la città per fornire occasioni di lavoro stabile e dignitoso nei settori della prevenzione dei rischi ambientali, della produzione di energia da fonti rinnovabili, della ricerca e sperimentazione di nuove produzioni e nuove abitazioni a basso impatto, progettati nel quadro di cicli finalizzati al recupero e riciclo di parti e materiali. Crisi Fiat, difesa dell'occupazione, auto ecocompatibili e nuovo modello di mobilità urbana - Respingere il piano Fiat-Governo, mantenere i lavoratori in rapporto con il lavoro (rotazione, contratti di solidarietà). - Nuovi investimenti, anche pubblici, per la ricerca e lo sviluppo di nuovi prodotti finalizzati ad un diverso utilizzo dell'auto, nel quadro di un nuovo modello di mobilità urbana. - Promuovere, anche attraverso il tavolo già richiesto dalle oo.ss. e dalle associazioni ambientaliste, i veicoli ecocompatibili, abbattere le emissioni e incentivare la mobilità sostenibile. Intendiamo proseguire nella mobilitazione lanciando: 1. la proposta di una domenica senza auto incentrata sulla necessità di avversare la guerra che ci si appresta a combattere per il petrolio; 2. una significativa iniziativa pubblica di sostegno alla lotta dei lavoratori Fiat.
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